La Russia, il mondo. 1917-1922

Idee – Capitolo 2

 

Il partito bolscevico dà corso al suo piano di insurrezione armata: durante la notte del 25 ottobre gli esponenti occupano il Palazzo d’Inverno, allora sede del governo.

 

Rivoluzione d’Ottobre, 6-7 novembre (25-26 ottobre)

 
1917

 
8 marzo (23 febbraio del calendario giuliano in uso in Russia fino al 1° febbraio 1918)

Rivoluzione di Febbraio – le proteste e gli scioperi che da settimane scuotono l’Impero zarista messo in ginocchio dalla Grande guerra trovano il culmine nella capitale San Pietroburgo (ribattezzata Pietrogrado per eliminare il suffisso -burgo, derivante dalla lingua del nemico tedesco). I soldati stremati dalla guerra si mostrano solidali con la popolazione piegata dalla fame: nell’arco di pochi giorni lo zar è costretto ad abdicare e il governo del paese passa a esponenti del partito liberale e democratico, espressione della Duma, il parlamento russo.

 

6 aprile

Ingresso degli USA nella Prima guerra mondiale – la crisi dell’Impero russo influisce sull’andamento della Prima guerra mondiale, giunta al suo terzo anno di massacri. A riequilibrare e anzi rovesciare l’impasse delle forze dell’Intesa (Gran Bretagna, Francia e Italia) intervengono gli Stati Uniti, il cui apporto contribuirà in modo determinante alla sconfitta degli Imperi centrali (Austria-Ungheria e Germania).

 

7 aprile

Tesi d’Aprile – il leader bolscevico Lenin è tornato in patria dall’esilio, richiamato dalla Rivoluzione di Febbraio e dalla caduta dello zar. Sul suo giornale di partito, Pravda (“verità” in russo) pubblica il programma politico divenuto noto come Tesi d’Aprile: tra i suoi punti cardine, l’uscita dalla guerra, l’assegnazione della terra ai contadini e la conquista diretta del potere da parte del proletariato attraverso i soviet (i consigli creati per la prima volta dalla popolazione in sommossa durante la rivoluzione del 1905, stroncata nel sangue dallo zar) che in quei mesi si stavano spontaneamente ricostituendo.

 
 
31 luglio

Inizio della battaglia di Passchendaele – nove divisioni britanniche attaccano le trincee tedesche sul saliente di Ypres, nelle Fiandre. Le offensive e controffensive per conquistare e mantenere questo territorio si protrarranno fino al mese di novembre, senza risultati apprezzabili da entrambe le parti, con un bilancio finale di quasi 800.000 tra morti e feriti. È una delle battaglie più costose (in termini di perdite) e inutili (in termini di strategia militare) della Prima guerra mondiale.

 

24-25 ottobre

Disfatta di Caporetto – l’esercito austriaco sfonda la linea del fronte presso Caporetto, costringendo l’esercito italiano a un ripiegamento disordinato per circa 150 km, fino al Piave. Si contano 30.000 perdite, 300.000 prigionieri e altrettanti sbandati, oltre agli 800.000 profughi delle terre lasciate in mano al nemico.

 

6-7 novembre (25-26 ottobre)

Rivoluzione d’Ottobre – il partito bolscevico dà corso al suo piano di insurrezione armata per rovesciare il governo provvisorio di Aleksandr Kerenskij: durante la notte del 25 ottobre sono occupati tutti i centri di potere della capitale, in particolare il Palazzo d’Inverno (allora sede del governo). Il Congresso generale dei soviet di tutta la Russia, che inizia la sera stessa, vede dissociarsi dal colpo di stato i menscevichi e i socialisti rivoluzionari, consentendo di fatto ai bolscevichi di instaurare un governo senza opposizione.

 

1918

 

18 gennaio (5 gennaio)

Dittatura del proletariato – rigettando il risultato delle elezioni indette per stabilire la composizione dell’Assemblea costituente, che avevano premiato i socialisti rivoluzionari, Lenin rivendica tutto il potere ai soviet e con un nuovo colpo di stato instaura la dittatura.

 

3 marzo

Pace di Brest-Litovsk – una delle prime preoccupazioni del governo bolscevico è quella di uscire dalla Grande guerra. La pace però viene pagata a caro prezzo, perché la Russia perde circa 800.000 km2 di territorio, all’interno del quale sono presenti anche molti distretti produttivi.

 

Primavera

Esplosione della guerra civile – con l’instaurarsi della dittatura bolscevica, l’opposizione si organizza militarmente per abbattere la rivoluzione. L’esercito bolscevico – l’Armata rossa, forte di quasi 5 milioni di soldati – dovrà battersi a lungo contro le armate controrivoluzionarie (dette “bianche”), sostenute anche da potenze straniere, ma alla fine (a partire dal 1920, con strascichi fino al 1922) avrà la meglio.

 

28 giugno

Comunismo di guerra – nel tentativo di raddrizzare le sorti di un’economia devastata dalla partecipazione alla Grande guerra e ulteriormente gravata dalle conseguenze della guerra civile, Lenin decide di applicare il cosiddetto “comunismo di guerra” e procede, tra i primi provvedimenti, a nazionalizzare diverse attività produttive e a centralizzare la raccolta e redistribuzione dei generi alimentari. Viene inoltre introdotto il divieto di sciopero.

 

16-17 luglio

Eliminazione della famiglia reale – a Ekaterinburg, nella regione degli Urali, dove si trovava prigioniera, la famiglia Romanov al completo viene assassinata su ordine del soviet locale.

 

11 novembre

Resa della Germania – l’armistizio firmato a Compiègne mette di fatto fine alla Prima guerra mondiale. A sottoscriverlo per la Germania il governo socialdemocratico, instauratosi in seguito ai moti rivoluzionari che avevano scosso le città tedesche logorate dalla guerra ed esasperate dalla sconfitta.

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Di seguito viene riproposta la bacheca del secondo pannello della mostra, allestita con quattro manifesti appartenenti al patrimonio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

I manifesti mostrano la necessità della Russia di disporre di uomini affidabili per lo sviluppo economico del Paese. Gli obiettivi economici possono essere raggiunti in meno tempo se tutti danno il loro contributo per superare se stessi.


Approfondisci

 

Il saggio La Russia in Asia e in Europa è stato pubblicato nel 1921 su L’Europa Orientale, la rivista mensile dell’Istituto per l’Europa Orientale di cui era segretario Ettore Lo Gatto. L’Istituto e la sua rivista sono stati durante il ventennio fascista la più importante sede di intervento degli coverintellettuali italiani sui problemi dell’Europa dell’Est. Nella serie delle “Pubblicazioni dell’Istituto per l’Europa Orientale”, Šmurlo ha pubblicato anche un saggio, breve ma frutto delle sue lunghe ricerche archivistiche, su JurijI Križanič (1618 – 1683). Panslavista o missionario?, tradotto da Lo Gatto. In occasione della sua partenza dall’Italia, Šmurlo ha lasciato all’Istituto la sua biblioteca di oltre 6.000 volumi. Il saggio di Šmurlo sviluppa in poche pagine una riflessione sui caratteri di lunga durata della storia della Russia, a partire dalla sua geografia, in cui si riflettono le sue posizioni contrarie al determinismo geografico e alla visione di una Russia eurasiatica. Lo scritto individua una contraddizione di fondo tra il fattore culturale (che per lui si identifica con la civiltà europea e prima di tutto con il cristianesimo) e il fattore geografico che proietta la Russia in funzione difensiva ma anche espansiva verso l’Asia, facendo della colonizzazione un elemento permanente della storia russa, ma non assimilabile agli imperialismi delle grandi potenze europeo-occidentali.

 

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