Nord/Sud

Capitolo 13

 

«[…] adesso sapevo… sapevo che nel momento in cui il grande spirito che governa ogni cosa darà un taglio netto dividendo l’umanità intera in due sole parti antagoniste, io starò con il popolo […]»

 

Da I diari della motocicletta di Ernesto Che Guevara

 
La migrazione degli indios
 
Quando Guevara incontra gli indios nel suo viaggio verso il Perù, forse per la prima volta ha la raffigurazione canonica di che cosa sia il “Sud del mondo”. La loro condizione economica e sociale è in una fase di transizione. La crescita della popolazione contadina intorno agli anni ’20-’30 del Novecento costringe molti a muoversi e ad abbandonare la montagna per cercare lavoro fuori o comunque lontano dalle loro comunità. Inizia un processo lento ma costante di migrazioni verso la costa, che significa abbandono della montagna e soprattutto concentrazione delle popolazioni negli spazi urbani a valle e verso Lima.

L’effetto è il lento venir meno della produttività dell’agricoltura delle zone montuose, che ora non riesce più a rifornire la costa di una quantità di cibo adeguato. A partire dalla fine degli anni ’50 sarà l’impegno del governo centrale a intervenire cercando di risolvere contemporaneamente la questione della maggior disponibilità di risorse, ma anche innalzando il livello minimo di vita degli indios.
 
L’economia locale
 
Interrogarsi sulle comunità indios, ma soprattutto sull’economia andina significa riaprire la riflessione sulle forme dell’economia locale, caratterizzate dall’intreccio tra economia naturale e economia monetaria, dalla coabitazione tra scambio monetario e baratto o scambio in natura.

Come garantire lo sviluppo? Come si sviluppano le economie locali e allo stesso tempo come si dà spazio a un intervento che significa maggior flussi di spesa?
 
Alla ricerca di un accordo
 
La questione nord/sud, dove tornano i temi legati alla colonizzazione e alla decolonizzazione, non si risolve solo nel rifiuto del sistema coloniale, ma nella ricerca di comporre i molti ritmi dell’economia: lo scambio locale, l’intensificazione della salvaguardia dei consumi, e definendo le forme dell’intervento pubblico.

Molti di questi temi sono nella cultura latino-americana della prima metà del Novecento. Come si pensa uno sviluppo economico che guardi al complesso dell’America? Come salvaguardare le culture locali senza rifiutare, anzi, accogliendo la trasformazione?

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Le immagini che seguono sono tratte da pubblicazioni nelle quali si riflette sulla situazione economica dei paesi del Sud e sulla impossibilità di sviluppo senza la libertà dai paesi colonizzatori o dagli USA.

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