Unidad Popular

Capitolo 2

Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica.

I vecchi giovani e i giovani vecchi – discorso tenuto nel dicembre del 1972
 
La nazionalizzazione delle industrie
 
Il recupero della sovranità nazionale sulle risorse naturali rappresentò il punto cardine dell’azione di governo, a cominciare dal rame, principale ricchezza del paese che era prevalentemente nelle mani del capitale statunitense.Allende poté contare sul sostegno del Congresso e, nel luglio del 1971, fece approvare un emendamento costituzionale che sanciva «la proprietà assoluta, esclusiva, inalienabile e imprescrittibile» da parte dello Stato sulle risorse minerarie del Cile.
Poi passò alla nazionalizzazione del settore finanziario e delle imprese più importanti. Non avendo una maggioranza parlamentare, l’esecutivo attuò il progetto acquistando direttamente le azioni sul mercato o ricorrendo a una legge mai applicata, che consentiva di intervenire in stabilimenti considerati di pubblica utilità che avessero interrotto la produzione o non stessero funzionando normalmente.

Dopo un solo anno di mandato, lo Stato controllava già molte imprese strategiche ed erano state nazionalizzate numerose aziende nordamericane. La spesa pubblica a carattere sociale, dall’edilizia popolare all’istruzione e alla sanità, era stata incrementata significativamente. Il potere d’acquisto delle fasce più deboli della popolazione fu rafforzato grazie a una più equa redistribuzione del reddito, una decisa politica di aumenti salariali e il congelamento dei prezzi dei principali beni di prima necessità. Altri innegabili risultati furono la crescita del PIL e della produzione industriale, la diminuzione della disoccupazione.
 
Il conflitto per la terra
 
Allende procedette poi ad approfondire la riforma agraria introdotta dal precedente governo di Eduardo Frei Montalva. Il processo si sviluppò in un contesto di altissima conflittualità e violenza per due ragioni: la resistenza, anche armata, dei latifondisti; le rivendicazioni dei contadini, che occuparono le terre, spesso appoggiati dal MIR e da esponenti locali di UP.
 
La politica estera
 
In politica estera, l’iniziativa di Allende fu finalizzata a garantire il paese sulle “frontiere pericolose” e a evitare l’isolamento nel contesto latinoamericano. Di qui, la ripresa del dialogo con la Bolivia, la sottoscrizione della “dichiarazione di Salta” con l’Argentina, il ristabilimento dei rapporti diplomatici con Cuba suggellato dalla visita, nel 1971, di Fidel Castro in Cile.

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Con le immagini di questo pannello, il percorso espositivo intende mostrare come il governo Allende diede un nuovo corso non solo alla politica economica ma anche a quella estera, e come attirò su di sè l’attenzione di tutta l’America Latina.

 

 

 

 


Approfondisci

CORRADO CORGHI E MARCO FINI
Nuovo Cile. Una lotta per il socialismo.

Feltrinelli, Milano 1973, pp. 166-167.

“Sono nato a Colchagua dove mia madre faceva la lavandaia in casa Echenique, i latifondisti più potenti della zona. Ho cominciato a badare ai cavalli che avevo 12 anni. Ci si alzava la mattina alle 6 e si lavorava fino al tramonto. C’erano i sorveglianti che ti cacciavano come un animale e se non stavi attento ti venivano addosso coi loro cavalli. Guardavo i cavalli inglesi del padrone, quelli speciali per giocare al polo. Poi mi hanno messo a lavorare la terra. Aravo tutto il giorno metro per metro. A caricare e scaricare tutto il giorno, sacchi da 80 chili, m’è venuto il mal di cuore. Ero troppo giovane. Sono venuto a Santiago a curarmi da una sorella che lavorava qui. Dopo un po’ di tempo mi hanno preso alla fabbrica “Fabrilana”.

Testimonianza di Julio Vargas, operaio, 1973.

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