Mai più schiavi!

Capitolo 4

 
Le violenze del 1960
 
Il 21 marzo 1960 a Sharpeville, in Sudafrica, 7.000 persone si radunano davanti alla stazione di polizia per protestare contro la Pass Law, che regola i lasciapassare segregando la popolazione nera, che costituisce la stragrande maggioranza dei cittadini. In risposta alla protesta pacifica la polizia apre il fuoco uccidendo 69 civili, ferendone 180 e arrestando 20 mila persone.

In Sudafrica i coloni bianchi – sia inglesi sia di origine olandese, i boeri – avevano costruito un regime di discriminazione che aveva trovato nelle leggi di apartheid del secondo dopoguerra una vera separazione e sudditanza razziale.

Il 1960 è anche l’anno in cui svanisce il sogno di Patrice Lumumba, Primo ministro della Repubblica del Congo divenuta indipendente, rapito e ucciso a seguito di un colpo di Stato militare.
 
Le conseguenze del colonialismo
 
Gli esiti della lotta per l’indipendenza e per l’emancipazione dal colonialismo sono ancora presenti e caratterizzano i rapporti tra il Nord e il Sud del mondo. I legami di dipendenza e subordinazione che imbrigliano la crescita e il processo di riscatto dei paesi in via di sviluppo non sono terminati con la fine del colonialismo.

Il regime sudafricano dell’apartheid è caduto solo all’inizio degli anni Novanta, dopo la liberazione dal carcere
di Nelson Mandela, mentre ancora oggi il Congo continua a pagare il prezzo di questa dipendenza coloniale: sebbene sia un paese ricchissimo di minerali e materie prime, resta uno dei più poveri del mondo.

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1948

Il Partito Nazionale sudafricano vara una serie di leggi e norme che istituiscono il regime di segregazione razziale di Apartheid. La separazione avviene attraverso la creazione del sistema delle Homeland – Bantustan: ghetti sovrappopolati (80% della popolazione nel 13% del territorio) senza risorse, posti in aree improduttive e senza acqua. Attraverso questo sistema, ogni sudafricano non-bianco, costretto a spostarsi nelle ricche industrie, miniere e piantagioni delle aree boere del paese, si trova nella condizione di straniero, senza diritti né tutele.
 

1961

17 GENNAIO
Patrice Lumumba, primo presidente del Congo eletto democraticamente, viene rapito e ucciso da paramilitari sostenuti dal Belgio, ex potenza coloniale della regione. Nei giorni seguenti, contingenti statunitensi, inglesi e belgi reprimono nel sangue le proteste della popolazione, favorendo il colpo di stato di Mobutu.
 

1990

FEBBRAIO
Dal 1984 il Sudafrica vive una lunga crisi economica acuita dal coinvolgimento nella guerra in Angola. La situazione spinge il Governo a concedere riforme, nel timore che il malcontento delle comunità nere possa rovesciare il regime di Apartheid. Nel 1990 il Governo di Frederik de Klerk rende legali partiti e sindacati non-bianchi, scarcerando il leader del Partito del Congresso antiapartheid Nelson Mandela dopo 26 anni di carcere duro.

 
1994

27 APRILE
In Sudafrica le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutti gli abitanti affidano il governo all’African National Congress e al suo leader, Nelson Mandela.
 

1997

MAGGIO
Il regime “cleptocratico” eretto da Mobutu, senza sostegno internazionale e al collasso economico e sociale, crolla durante la devastante guerra con Rwanda e Uganda.

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