Il Cile di Salvador Allende

Capitolo 1

La rivoluzione non implica distruggere ma costruire, non implica demolire ma edificare; e in quest’ora cruciale della nostra vita il popolo cileno è pronto per il grande compito che ci attende.

Salvador Allende, 4 settembre 1970
 
Gli inizi politici
 
Nato a Valparaíso il 26 giugno del 1908, Salvador Allende Gossens avrebbe voluto diventare medico, come suo nonno, Ramón Allende Padín, ma durante gli studi universitari l’interesse per la politica rimpiazzò quello per la medicina.

Nel 1937, a soli 29 anni, fu eletto per la prima volta deputato nelle fila del Partito Socialista. Ministro della Salute tra il 1939 e il 1942, Allende fu il candidato delle sinistre alle elezioni presidenziali del 1952, del 1958 e del 1964. Sconfitto in tutte e tre le tornate elettorali, si ripresentò per la quarta volta nel 1970 come candidato della coalizione Unidad Popular (UP), che includeva socialisti, comunisti, radicali e frange cattoliche, mentre il Movimiento de Izquierda Revolucionaria (MIR) l’appoggiava dall’esterno.
 
 
Unidad Popular
 
Il programma di UP era incentrato soprattutto su questi punti: 1) contrastare l’imperialismo; 2) spezzare il dominio della borghesia e il suo legame con il capitale straniero; 3) combattere l’arretratezza economica ed eliminare le disparità sociali che attanagliavano il Cile; 4) mettere fine allo strapotere del capitale monopolistico, nazionale e internazionale, e del latifondo.

“La via cilena al socialismo” avrebbe dovuto condurre il Paese verso una società socialista attraverso la trasformazione progressiva delle istituzioni economiche, politiche e sociali, nel pieno rispetto della legalità e della Costituzione vigente.
 
L’elezione a Presidente
 
Il 4 settembre del 1970, Allende vinse con il 36,3% dei voti, superando di soli 40 mila voti Jorge Alessandri, l’esponente della destra, e lasciando a distanza quello democristiano, Radomiro Tomic.
Tuttavia, la Costituzione prevedeva che, in assenza di maggioranza assoluta, fosse il Parlamento – dove Unidad Popular era in minoranza – a scegliere tra i due candidati più votati. Fu in questa fase che si inserì il tentativo della destra politica e del governo statunitense di impedire in tutti i modi la sua ascesa alla presidenza.

La morte del Capo di Stato Maggiore dell’esercito, René Schneider, ad opera di cospiratori di destra sostenuti dalla CIA, suscitò grande emozione in tutto il paese e spinse il Partido Demócrata Cristiano (PDC) di Eduardo Frei Montalva (alla guida del governo uscente) ad abbandonare ogni riserva sulla nomina del leader socialista.
Il 4 novembre del 1970 Allende fu proclamato Capo dello Stato.

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Le immagini proposte in questo percorso, fotografie e un manifesto elettorale, documentano la campagna elettorale cilena del 1970 e l’elezione di Salvador Allende alla presidenza.

 

 

 


Approfondisci

 
SALVADOR ALLENDE
La via cilena. Conversazione con Régis Debray
Feltrinelli, Milano 1973, p. 109.
 
“La vita dei lavoratori del rame è difficile, un’alta percentuale è vittima di malattie professionali, come la silicosi. Ma questa cruda realtà è compensata dagli alti salari che le imprese straniere, sfruttatrici del rame cileno, sono in grado di offrire loro. […] Per anni le imprese nordamericane hanno detto ai lavoratori che quando esse se ne andranno dal Cile la loro situazione peggiorerà. […] Dobbiamo lottare per dare una coscienza a quei lavoratori, non basta che i lavoratori abbiano un’organizzazione sindacale, è necessario che essa sia impregnata dell’ideologia rivoluzionaria […] Noi lottiamo perché il popolo si organizzi. Salvador Allende intervistato da Régis Debray.

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