Il Vietnam

Capitolo 4

 
Contro la guerra
 
Tra il 1965 e l’inizio del 1973, quando avvenne il ritiro statunitense dal Vietnam, l’opposizione alla guerra fu il tema in assoluto più condiviso e unificante per tutte le componenti del Movement. Non c’è foglio della stampa underground (qui: Quicksilver Times di Washington, Chicago Seed, The Great Speckled Bird di Atlanta, Hundred Flowers di Minneapolis), delle riviste radicali-pacifiste (Liberation) o pacifiste-femministe (Win), che non abbia dedicato alla guerra sia copertine, sia disegni e fotografie a illustrazione degli articoli al suo interno.
 
I temi pacifisti
 
Ciascuna rivista utilizza la sua impostazione grafica e, di volta in volta, individua un sotto-tema o episodio su cui puntare l’attenzione: le donne vietnamite combattenti, il massacro di Song My (o My Lai, dove i soldati statunitensi uccisero più di 300 civili inermi nel marzo 1968), il sostegno ai disertori, gli scarponi “vuoti” (poi adottati, insieme con il fucile piantato a terra e l’elmetto appoggiato sul suo calcio, come simbolo dei caduti americani nei monumenti alla loro memoria).

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Il percorso espositivo proposto di seguito è interamente dedicato alla protesta contro la guerra in Vietnam così come si manifesta nella pubblicistica underground americana dell’epoca. Il materiale, tratto sempre dall’archivio della Fondazione, riproduce soprattutto immagini satiriche o iconiche, in grado di colpire istantaneamente l’immaginario del lettore, chiamato a riflettere e opporsi a quella che viene considerata una follia sanguinaria.

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