#Diritti
Tappa 3
Le donne italiane e francesi furono protagoniste attive nella resistenza contro le forze occupanti naziste e fasciste: parteciparono ai gruppi partigiani, svolgendo ruoli cruciali come combattenti, staffette, organizzatrici e logiste. La loro partecipazione alla guerra partigiana fu fondamentale per l’emancipazione, poiché sfidò i tradizionali ruoli di genere, abbattendo i pregiudizi sulle capacità delle donne di poter essere leader, combattenti e strateghe. Questo impegno, pur legato alla resistenza, contribuì a cambiare profondamente la percezione sociale e politica del ruolo femminile, ponendo le basi per le future battaglie per i diritti civili e l’uguaglianza.
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Resistere alla tortura: la storia di Lisa Giua Foa
“Aveva 21 anni quando sono nata, quindi non aveva ancora 20 anni quando fu presa prigioniera. Era una donna coraggiosa, sprezzante del pericolo. Nel 1944 entrò travestita a San Vittore per incontrare Franco Momigliano e organizzare la sua liberazione. Anche da Villa Triste scriveva con forza: ‘Se dovete fare uno scambio, pensate a un uomo, io ho la pancia e mi salvo comunque’.
Diceva di non essere stata torturata, solo schiaffeggiata da Koch, episodio che mio padre raccontava spesso. Più tardi, a Torino, riuscì a sfuggire a un nuovo arresto e ad avvisare mio padre del pericolo; rubarono tutto, anche il mio corredino. Forse l’avranno preso per un bambino tedesco: io ero una figlia della Resistenza, nata in mezzo alla lotta per la libertà”.
(Dall’intervista di Angelo Miotto ad Anna Foa, figlia di Lisa Giua Foa)
LISA GIUA FOA
Giovane ventenne al momento della firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943, Lisa prende parte alla lotta di liberazione, ma nell’estate del 1944 viene catturata, incinta, a Milano dalla famigerata Banda Koch e viene reclusa a Villa Triste.
Fattasi ricoverare in ospedale, riesce a fuggire grazie alla rete resistenziale della città.
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«Noi Donne», edizione per la Lombardia a.1, n.5, ottobre 1944
«Noi Donne», edizione per la Lombardia a. 1, n. 5, ottobre 1944. Giornale clandestino organo
dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà fondati nel 1943 a Milano e Torino
su iniziativa del Partito comunista, ma partecipati da donne di diversi orientamenti e provenienze con l’obiettivo comune di combattere il nazifascismo e migliorare la condizione femminile.

«La voix des femmes», n.2, novembre 1941 e n.2, dicembre 1941
Giornale clandestino redatto e stampato dall’Union des femmes de France nel sud della Francia. Diffuso in modo segreto durante l’occupazione nazista, il periodico dava voce all’impegno delle donne nella Resistenza francese, raccontando la vita quotidiana sotto il regime, le azioni di solidarietà e le lotte per la libertà e l’uguaglianza.

«La voce delle donne», a.II, n.1, 26 gennaio 1945
Giornale clandestino redatto e stampato dall’Union des femmes de France nel sud della Francia durante l’occupazione nazista. In questo numero si intrecciano appelli alla solidarietà, cronache della repressione e riflessioni sul ruolo delle donne nella lotta per la libertà. Diffuso clandestinamente, il periodico testimonia la forza e l’organizzazione del movimento femminile nella Resistenza francese, che univa impegno politico e azione civile contro il regime di Vichy e l’oppressione tedesca.

«Noi Donne» edizione della VI Zona, 24 aprile 1945
Giornale clandestino, organo dei Gruppi di difesa della donna di Genova e provincia. Pubblicato alla vigilia della Liberazione, testimonia il ruolo attivo delle donne nella Resistenza ligure: dalle azioni di sostegno ai partigiani alla diffusione di idee di giustizia e libertà. Un documento che riflette la forza, la consapevolezza politica e la solidarietà femminile nel momento cruciale della lotta contro il fascismo.
«Donne in lotta», edizione della Liguria, n.1, 15 febbraio 1945

Primo numero dell’edizione ligure del giornale clandestino «Donne in lotta» a cura dei Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà.








