La Chiesa e le istituzioni: un ponte fra Italia e Polonia

Capitolo 11

 

Gli uomini del dissenso (di Solidarność) che ho incontrato mi hanno concordemente manifestato la loro fiducia nell’opera caritativa della Chiesa, precisamente per l’azione nei confronti della generalità dei loro quadri e dei loro iscritti che sono raggiunti dall’opera di soccorso della chiesa precisamente attraverso il fatto che i primi posti in lista di soccorso sono quei nuclei familiari che hanno qualcuno disoccupato (leggi Solidarność).

 

Dal resoconto del viaggio di Don Ermis Segatti, dal 7 al 14 febbraio 1982
 
Il ruolo della ChiesaLa chiesa polacca diventa per un certo periodo e a tutti i livelli l’unico luogo di accoglienza e di limitata libertà per i cittadini polacchi. È nelle parrocchie che arrivano i carichi umanitari e le informazioni dall’estero. Così, molti parroci italiani che collaborano con il Comitato di Solidarietà di Solidarność si offrono come prestanome per inviare i carichi sindacali in Polonia, alcuni accompagnano i Tir, raccolgono informazioni e documentano la situazione del Paese.
 
L’aiuto delle istituzioni
 
Anche le istituzioni italiane offrono un sostegno costante alla Polonia e ai lavoratori.
Il ministro della Sanità Renato Altissimo interviene per accogliere pazienti polacchi in due ospedali romani.
Nel 1983 la città di Torino, su proposta del consigliere Giampiero Leo del Movimento Popolare, conferisce la cittadinanza onoraria a Lech Wałęsa.
A gennaio 1985 si tiene a Torino il convegno internazionale «Polonia. La società parallela», volto a mostrare la resistenza civile del Paese, a cui partecipa Gustaw Herling-Grudziński, uno dei maggiori scrittori polacchi del Novecento.

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Le immagini che seguono testimoniano il vivo interesse del papa Giovanni Paolo II alle vicende di Solidarność e quello della Chiesa italiana che ha collaborato in vari modi con i sindacati e ha tenuto vivo l’interesse del nostro paese.

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