L’eredità di Expo Milano 2015
In un confronto di idee sui progetti del post Expo e, in particolare, sull’eredità della Carta di Milano, è naturale e intuitivo – almeno per me – tratteggiare le linee di un progetto, cui lavoriamo da due anni e mezzo. Il progetto di un Istituto di ricerca e formazione che si richiama alla Carta di Milano e che si basa su un’idea semplice e chiara: consolidare e approfondire l’intensa esperienza di ricerca scientifica, formazione a più livelli e discussione pubblica globale che si è sviluppata negli ultimi anni e, in particolare, nel semestre di Expo 2015 intorno ai contenuti centrali dell’Esposizione.
Si tratta di quella rete di connessioni con centri di ricerca e studio in Italia e nel mondo sviluppata da Laboratorio Expo di Fondazione Feltrinelli, alla luce della quale e grazie alla quale è stata – inter alia – possibile la redazione della Carta di Milano, con il corteo dei suoi numerosi allegati, delle sue integrazioni, delle critiche e delle controversie, con oltre un milione e mezzo di firme, con l’adesione di novantuno capi di stato e di governo. Personalmente considero, e continuo a considerare, la Carta di Milano come un serio impegno e una impegnativa promessa che Expo 2015 ha assunto e formulato, da Milano, dall’Italia al mondo.
La questione radicale e densa di implicazioni del cibo e della nutrizione è stata immersa, sin dall’inizio, nel più ampio contesto della prospettiva dello sviluppo sostenibile e delle sue dimensioni plurali. È in questo modo che il tema “nutrire il pianeta” ha chiamato in causa la ricerca sulla filiera alimentare, la ricerca antropologica sulle culture del cibo, la ricerca economica e sociale sulla sostenibilità, sulle ineguaglianze ingiustificabili e sull’equità nell’accesso e nel titolo a cibo adeguato e sicuro, ad acqua pulita, a energia sostenibile, la ricerca sulla grande trasformazione planetaria del rapporto fra città e campagna. In questi, come in altri ambiti in cui si è articolato il tema centrale di Expo, abbiamo costantemente adottato come bussola nella navigazione l’idea dello sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile inteso sia come approccio analitico sia come impegno normativo. Come è facile cogliere dei numerosi contributi all’ultimo Annale della Fondazione Feltrinelli, dedicato a Laboratorio Expo. The many Faces of Sustainability (ottobre 2015).
Se l’approccio analitico implica la messa a fuoco delle connessioni e delle interrelazioni fra le diverse dimensioni o i molti volti della sostenibilità, l’impegno normativo ci orienta nel perseguimento di una varietà di obiettivi di valore, a loro volta interconnessi e indivisibili. Di qui, l’aria di famiglia con la definizione dei diciassette fini e dei numerosi obiettivi di sviluppo sostenibile nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite. Sappiamo che sviluppo sostenibile connette strettamente crescita economica, inclusione sociale e protezione ambientale. E ricordo che la Carta di Milano si chiude esplicitamente con il riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Questo è lo sfondo appropriato in cui iscrivere le attività di ricerca e di formazione a differenti livelli di un Istituto Carta di Milano, mettendo in rete in modo efficacemente cooperativo le risorse scientifiche e intellettuali delle istituzioni accademiche, delle fondazioni e dei centri di ricerca, a partire dal sistema universitario milanese e lombardo, sino a quello nazionale e internazionale. Non rinunciando a una vocazione per la costruzione di una cultura di cittadinanza attiva, responsabile e globale.
Ai tempi dello sviluppo sostenibile, tempi come sempre ricchi di opportunità e traversie, ricercare, formare ed educare persone per approssimarsi a un mondo più degno di essere abitato da chiunque, ovunque, è certamente una delle eredità di Expo 2015. Che coincide, come ho detto, con una impegnativa promessa fatta da Milano al mondo.
Con tutta l’eco della lezione del recente Illuminismo, nella città di Cesare Beccaria e Pietro Verri, l’autore delle Meditazioni sulla felicità. Né dovremmo dimenticare, di fronte ai dilemmi esaminati con il senso di realtà e alle opportunità prospettate con il senso di possibilità, la remota massima di Epicuro secondo cui “infelicità è vivere nella necessità, ma non è necessario vivere nella necessità”.
Salvatore Veca
Presidente Associazione Laboratorio Expo
Curatore scientifico Carta di Milano
13/05/2016
Approfondimenti
La Carta di Milano dei Bambini e il kit didattico per le scuole
La Carta di Milano esplora il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” attraverso quattro prospettive interconnesse: cibo, energia, identità e dinamiche della convivenza.
È fondamentale che anche i bambini, cittadini del futuro, siano consapevoli delle sfide che si troveranno ad affrontare per poter partecipare alle decisioni collettive con maggior senso di responsabilità.
In quest’ottica, la Carta di Milano dei Bambini vuole essere uno strumento per coinvolgere i più piccoli in un cammino che inizia oggi e continuerà in un futuro che potrà essere migliore anche grazie a loro.
Per agevolare la lettura e la comprensione della Carta, i bambini saranno guidati da un ventaglio di proposte educative mirate alle diverse fasce d’età: dalle attività individuali a quelle collettive. Il kit è modulare e rappresenta una risorsa utilizzabile sia a scuola che infamiglia. I suoi contenuti sono svincolati (ma facilmente connessi) rispetto al programma scolastico e sono adatti ai momenti di scambio e di crescita tipici dell’ambito familiare.
- CLICCA QUI per scaricare La Carta di Milano dei bambini.
- CLICCA QUI per scaricare il kit didattico rivolto a insegnanti, educatori e famiglie.
Consigli di lettura
Anno XLIX – Laboratorio Expo. The Many Faces of Sustainability
Laboratortio Expo. The many faces of sustainability è il quarantanovesimo volume degli Annali: la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli propone una scelta delle ricerche che hanno costruito il percorso di Laboratorio Expo, l’hub di idee, riflessioni, indagini che ha coinvolto e chiamato a discutere economisti, sociologi, agronomi, antropologi, da tutti i continenti, propone i temi, gli spunti e le suggestioni di un processo riflessivo pensato anche oltre l’evento.
In appendice il testo della Carta di Milano, l’eredità culturale di Expo Milano 2015.
Scopri l’ebook: 20 IDEE PER IL POST-EXPO
L’ebook 20 idee per il Post Expo è il frutto del lavoro dei ventisei tavoli tematiciche il 10 ottobre 2015 hanno discusso e definito nell’Auditorium dell’Esposizione universale di Milano i lineamenti delle eredità di Expo 2015. Le tipologie di progetti in gioco sono tre: progetti che sono incentrati sui saperi e sul sapere; progetti incentrati sul saper fare; progetti incentrati sul fare.
Le idee fondamentali, articolate in priorità operative e priorità di approfondimento e ricerca, delineano un quadro di grande complessità che risponde con coerenza alla pluralità delle eredità, distinte fra loro anche se connesse e interdipendenti. Il metodo adottato il 10 ottobre è affine a quello che ha dato buona prova di sé il 7 febbraio all’Hangar Bicocca, nel grande evento che ha dato l’avvio alla redazione della Carta di Milano.
Salvatore Veca
Presidente Associazione Laboratorio Expo
Curatore scientifico Carta di Milano
CLICCA QUI per scaricare l’ebook