La tecnologia è da sempre uno dei principali motori dello sviluppo e può rappresentare la dimensione chiave per una sostenibilità produttiva e sociale del prossimo futuro. Nella Carta di Milano, l’eredità culturale di Expo Milano 2015, è emerso con forza il ruolo che la tecnologia deve avere nel garantire uno sviluppo sostenibile in tutte le realtà connesse al tema del diritto al cibo. In particolare, l’evento Spark the Milan Charter, promosso da Microsoft in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ha visto confrontarsi startuppers, giovani ricercatori ed
esperti sui temi della Carta. Da questo confronto è emerso un contributo alla Carta di Milano che approfondisce il tema delle relazioni tra tecnologia, sviluppo sostenibile e diritto al cibo.
Prendiamo, ad esempio, la questione della sicurezza alimentare, sia nel sensbo di safety, ovvero salubrità del cibo, sia nel senso di security, ovvero la sicurezza di avere sempre a disposizione una quantità di cibo sufficiente ad una vita sana. In entrambe queste accezioni le tecnologie, ed in particolare quelle digitali, possono fornire un aiuto sostanziale in termini di tracciabilità: dal campo alla tavola, la tecnologia già oggi disponibile può fornire al consumatore indicazioni fondamentali. Inoltre, quando i sistemi di tracciabilità sono combinati con sistemi di sicurezza e di gestione della qualità, possono emergere delle sinergie che riescono ad integrare i piccoli produttori nella catena di approvvigionamento alimentare in considerazione di un concetto ampio di sicurezza quale quello chiamato di “safety democracy“.
Il ruolo fondamentale della tecnologia nella sicurezza alimentare non si esaurisce in sistemi di tracciabilità e di integrazione dei piccoli produttori. Oggi, i consumatori acquisiscono la maggior parte delle proprie informazioni grazie ad internet attraverso processi bottom-up che, tuttavia, escludono un controllo della qualità delle informazioni stesse. Una nuova frontiera tecnologica sottolineata dalla Carta di Milano è quella di creare strumenti di valutazione della qualità dell’informazione (soprattutto in ambito di educazione alimentare) su internet, sia in termini di qualità che in termini di accessibilità. Ciò è particolarmente vero oggi, in cui i contesti urbani in forte crescita stanno creando nuove dinamiche socio-economiche e culturali.
All’interno delle aree urbane infatti, proprio grazie alla tecnologia, si stanno creando nuove forme di produttività e di relazioni tra gli abitanti, basate soprattutto sullo scambio di informazioni. Comunemente, questi fenomeni sono chiamati “economia di condivisione” e “smart city” e la tecnologia, in particolare le cosiddette tecnologie ICT, sono il terreno tipico in cui crescono le nuove imprenditorialità. Le start-up, similmente ad ogni altro soggetto economico innovatore, devono affrontare due grandi sfide in termini tecnologici: la mancanza generale di dati su cui costruire nuove forme di economia della conoscenza (il cosiddetto data divide) e la difficoltà di accesso o di una formazione tecnologica (il cosiddetto “digital divide”).
Tuttavia, il ruolo della tecnologia supera anche il contesto prettamente urbano: è anche un asset fondamentale soprattutto nella gestione delle risorse naturali. Energia, cibo e acqua sono risorse strettamente interconnesse: la tecnologia può certamente giocare un ruolo nel migliorare l’efficienza e la produttività, ad esempio attraverso la creazione di processi virtuosi di economia circolare.
Giacomo Destro
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli