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L’Europa, che a fatica cerca di uscire dalla crisi, è in cerca di una formula per continuare a essere un laboratorio di progresso economico e sociale. Mariana Mazzucato, professoressa di Economia dell’Innovazione alla Science Policy Research Unit dell’Università del Sussex, nell’intervento di cui riportiamo alcuni estratti, vede nell’investimento pubblico in ricerca e innovazione la chiave non solo per rilanciare la produttività europea, ma soprattutto per riuscire a far tornare a livelli accettabili il tenore di vita dei lavoratori, garantendo quello che lei definisce uno “sviluppo verde”. Assieme ad altri sette economisti, tra cui Joseph Stiglitz e Thomas Piketty, Mazzucato è consulente economica di Jeremy Corbyn, il neoeletto leader del Partito laburista inglese.

“Dobbiamo abbandonare la falsa dicotomia “Stato contro mercato” e cominciare a ragionare più chiaramente su quali risultati vogliamo che il mercato produca“. Per fare questo è necessario “investire in istruzione, capitale umano, tecnologia e ricerca. In molti settori gli imponenti progressi tecnologici e organizzativi hanno prodotto un aumento della produttività. Molte di queste innovazioni decisive affondano le loro radici in ricerche finanziate dallo Stato“. Lo stato, quindi, deve finanziare la ricerca e l’innovazione perché “per una rivoluzione tecnologica c’è bisogno della pazienza e della dedizione dei finanziamenti pubblici. In certi Paesi il compito è affidato a organismi pubblici. Una cosa del genere significa anche definanziarizzare l’economia reale, troppo attenta al breve termine, e ricompensare quelle aziende che reinvestono i profitti in produzione, innovazione e formazione del capitale umano. Il passo successivo è incrementare i salari e il tenore di vita: il collegamento tra aumento della produttività e aumento dei salari si è spezzato per effetto della riduzione del potere negoziale dei lavoratori e del crescente orientamento delle aziende verso la finanza“.  Per contrastare questo, è necessario attuare politiche economiche audaci, attraverso “agenzie pubbliche e istituzioni che siano capaci di assumersi dei rischi. Creare una rete di agenzie e istituzioni decentralizzata e dotata di adeguati finanziamenti, che lavora in collaborazione con le imprese, renderebbe lo Stato più efficiente e maggiormente focalizzato in senso strategico. (…) Infine non dobbiamo aver paura di guidare la direzione dello sviluppo verso un’economia verde. Lo sviluppo verde è molto di più delle semplici energie rinnovabili: può diventare una direzione nuova per l’intera economia“.

Estratti di Un’agenda per la sinistra (e non solo per Corbyn), di Mariana Mazzucato, trad. Fabio Galimberti (per leggere la versione originale, clicca qui).

Marianna Mazzuccato
Università del Sussex

*l’articolo completo Un’agenda per la sinistra è stato pubblicato su La Repubblica in data 08/10/2015.

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