Come e perché i movimenti di protesta si coagulano e riescono a rovesciare il potere esistente? A metà degli anni ’30 questa è la domanda che circola tra i democratici in Europa.
Hitler è al potere dal gennaio 1933; nel febbraio 1934 si consuma la sconfitta della democrazia in Austria; la Spagna è nella guerra civile con una prevedibile vittoria dei golpisti guidati da Francisco Franco; in Italia il fascismo gode di grande consenso. Gli antifascisti sono ridotti al silenzio, in esilio da più di un decennio.
Quando nel 1938 Angelo Tasca pubblica questo saggio la situazione politica dell’Europa è quella di una lunga catena di sconfitte per la sinistra europea e per le forze democratiche.
La sua convinzione è che la sconfitta non sia un destino e che alla sua origine stiano scelte, convinzioni e azioni con cui bisogna misurarsi non facendo sconti a nessuno. Men che meno a se stessi.
In un testo corto, agile e stringato Angelo Tasca, esponente di primo piano dell’antifascismo italiano, propone una lucida analisi della sconfitta politica della democrazia e della vittoria del fascismo in un tempo in cui la democrazia vive una condizione di minoranza, comunque di scarso appeal.
Leggere il passato con lo sguardo fermo e vigile sul presente.
David Bidussa
David Bidussa, storico sociale delle idee, è consulente editoriale di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Collabora a “Il domenicale – il Sole 24 ore”. Ha pubblicato: La France de Vichy (Feltrinelli, 1997); I have a dream (BUR, 2006); Siamo italiani (Chiarelettere, 2007) Dopo l’ultimo testimone (Einaudi, 2009); Leo Valiani tra politica e storia (Feltrinelli, 2009). Per Feltrinelli ha curato Il volontariato (con Gloria Pescarolo, Costanzo Ranci e Massimo Campedelli; 1994), per i “Classici” ha curato Fratelli d’Italia (2010) di Goffredo Mameli e ha scritto la postfazione a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne (2014). Ha collaborato al volume Sinistra senza sinistra (Feltrinelli, 2008) con la voce ‟Uso pubblico della storia”.
Angelo Tasca
Angelo Tasca (Moretta, 19 novembre 1892 – Parigi, 3 marzo 1960) è stato un politico e scrittore storico italiano.
Già socialista, fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, da cui fu espulso nel 1929. Emigrato in Francia e dirigente socialista, divenne un importante funzionario del regime di Vichy e tuttavia sotterraneo collaboratore della Resistenza belga e francese. Nel dopoguerra si distinse per il suo acceso antistalinismo. Fu autore di numerosi scritti sul fascismo e il suo libro La Nascita del fascismo fu considerato da Léon Blum un importante avvertimento sui pericoli del fascismo in Francia.