Con un’introduzione di David Bidussa
Descrizione dell’eBook
Cent’anni fa Cesare Battisti moriva nel cortile del Castello del Buon Consiglio, a Trento, condannato come traditore. Era il 12 luglio 1916 più o meno a mezzogiorno.
Per gli austriaci era il reprobo, per i nazionalisti italiani un eroe, per i socialisti, suoi compagni di partito, un punto interrogativo. Chi fosse Battisti per davvero nessuno lo sa.
Tutti ne parlano come un traditore o come un martire. Poi alcuni si ricordano che era un socialista, amico di Gaetano Salvemini; pochissimi sanno che era un geografo con una conoscenza approfondita dei problemi politici, economici e sociali delle sue terre. Tutti si ricordano del suo passaggio di frontiera ma non traggono le conclusioni: la patria si sceglie, non è solo il luogo in cui si nasce. È dove si prova a ricominciare.
Non valeva solo nel 1914.
Cesare Battisti testimonia dell’Europa delle patrie di allora o parla anche a noi ora, di qua dal Mediterraneo? E noi quale confine stiamo difendendo, e da che cosa, e quale identità europea?
Conosci gli autori
Cesare Battisti (Trento 1875-1916), laureato a Firenze con una tesi di geografia trentina si impegna giovanissimo in politica. Fonda nel 1895 a Vienna il primo periodico socialista trentino “L’Avvenire”. Nel 1900 fonda “Il Popolo” il suo strumento di polemica e di battaglia politica fino al 1914. Rappresenta i trentini nel Consiglio comunale di Trento (dal 1902), al Parlamento di Vienna (dal 1911), alla Dieta di Innsbruck (dal 1913). Il 12 agosto 1914 passa la frontiera austriaca verso l’Italia. Scoppiata la guerra sviluppa da Milano un programma di sensibilizzazione a favore del coinvolgimento dell’Italia nella guerra. Si arruola nel V Reggimento alpini. Catturato il 10 luglio 1916, è condannato a morte da un tribunale militare il 12 luglio e lo stesso giorno impiccato nel Castello del Buon Consiglio a Trento.
David Bidussa, storico sociale delle idee. È il responsabile delle attività editoriali e didattiche di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Ha pubblicato: La France de Vichy (Feltrinelli, 1997); I have a dream (BUR, 2006); Siamo italiani (Chiarelettere, 2007);Dopo l’ultimo testimone (Einaudi, 2009); Leo Valiani tra politica e storia (Feltrinelli, 2009). Con Fondazione Feltrinelli nel 2016 ha pubblicato Il passato al presente. Raccontare la storia oggi (con Paolo Rumiz e Carlo Greppi).