La Grande Trasformazione
HistoryMap: La Storia in Scena
Video, ritagli, animazioni, fonti documentali, vignette, per una lezione di storia spettacolare, che sappia non solo raccontare ma anche stupire e intrattenere. Una forma-racconto teatrale che immerge lo spettatore in una ricostruzione della storia attraverso nuove chiavi narrative e un nuovo modo di rivivere il passato.
La Grande Trasformazione: “Cittadini del mondo”
La Grande Guerra come generatrice di trasformazioni, a partire dal rapporto giuridicamente e politicamente cruciale tra guerra e pace. Invece che come continuazione della politica con altri mezzi, la guerra comincia a essere guardata come una patologia sociale, una malattia da curare. Mentre prende piede, sebbene confusamente e non senza contraddizioni, una nuova concezione dei rapporti internazionali. Leggi l’approfondimento “Cittadini del mondo”
La Grande Trasformazione: “Guerra senza fine”
A partire dalla Prima guerra mondiale, le tradizionali categorie di “guerra” e “pace” entrano per la prima volta in crisi, trasformandosi fino a sovrapporsi drammaticamente. Prende così avvio una lunga storia che, attraverso i successivi e più recenti conflitti, ci riguarda ancora oggi.
Scopri il percorso narrativo “Guerra senza fine”. Buona lettura.
La Grande Trasformazione: “Tutti in guerra. Nessuno escluso”
L’unione di tutte le forze, umane e materiali, dalle più remote campagne alla prima linea del fronte è una delle “grandi trasformazioni” prodotte dalla Grande Guerra. La mobilitazione totale, “tutti in guerra, nessuno escluso”, è una condizione che ci riguarda anche oggi, ma non nasce oggi. Ha una storia che comincia nel clima di guerra di 100 anni fa.
Scopri il percorso narrativo, buona lettura.
Un articolo di Alessandro Colombo
24 Maggio 1915. Quando siamo entrati in Trincea per non uscire più
Con questo articolo, pubblicato per “Huffington Post” in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, Alessandro Colombo racconta come quell’episodio sia il momento in cui inizia a prendere forma l’immagine della guerra che ogni giorno ci raccontano le cronache, le voci dei protagonisti, le testimonianze di chi fugge in cerca di una nuova possibilità di vita.
“Cinque anni non sono stati cinque secoli di storia?”
Antonio Gramsci
Un progetto di ricerca storica e di narrazione didattica multimediale promosso in occasione del centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Fondazione Istituto Gramsci, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Il centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, che si celebra per l’Italia nel 2015, è un’occasione importante di storia e di memoria per tutti i cittadini europei. La Grande Guerra, infatti, segna il momento che definisce i temi, le esperienze politiche, l’immaginario di gran parte del Novecento.
Ma la Prima guerra mondiale è anche il malessere che provoca la sua conclusione, con il ritorno dei reduci, i conflitti tra movimento dei lavoratori ed ex combattenti, tra desiderio di benessere e difficoltà economiche, tra immaginari della trincea e ritorno alla vita normale e alla quotidianità. Un complesso di disagi che danno corpo non solo a insorgenze politiche ma anche a rinnovate forme della comunicazione artistica, letteraria, culturale che hanno un peso nella società europea degli anni Venti e Trenta, nell’euforia dei mercati, nel desiderio di riprendersi la vita; e anche nella rapida ascesa delle fortune industriali e nei rapidi crolli economici e finanziari che conducono alla grande crisi del 1929.
Il progetto LA GRANDE TRASFORMAZIONE ha l’obiettivo di documentare attraverso una serie di ricerche e di iniziative di divulgazione, i diversi linguaggi (politica, economia, letteratura, musica) e i modi nei quali dall’inizio del Novecento e poi fino alla crisi del 1929 e alle convulsioni politiche, sociali e culturali dell’Europa negli anni Trenta, si costruisce e si definisce una nuova identità collettiva europea.
In particolare il rapporto tra l’esperienza umana e la problematica della scrittura della guerra, riflettendo sulle conseguenze sul piano coscienziale e politico.