Pratiche culturali dell’alimentazione in Camerun

Il video prodotto da Laboratoro Expo e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli indaga lo spessore sociale e culturale delle pratiche alimentari sia in ambito rurale che urbano in diverse zone del Camerun: dalla città di Douala alle montagne dell’Ovest. Esso è  il prodotto dell’esperienza condotta dall’antropologo Ivan Bargna e dall’artista Paola Anziché nel paese africano tra maggio e giugno 2014, nei luoghi in cui Ivan Bargna lavora da oltre un decennio. Progetto di ricerca alla frontiera tra documentario antropologico e video d’arte, il filmato tratteggia alcune situazioni legate al vissuto concreto delle persone: la loro quotidianità, le loro difficoltà, i loro piaceri, la vita di relazione che si costruisce intorno al cibo attraverso dinamiche di condivisione ed esclusione. L’attenzione è posta  in particolare alla cucina, al momento della commercializzazione e del consumo,  con qualche accenno anche alla produzione alimentare.

Adottando un punto di vista antropologico, queste pratiche sono viste non solo come attività economiche, ma come momenti intorno a cui si costruiscono relazioni sociali culturalmente significative. Si tratta di frammenti di storie di vita che consentono di evocare scenari sociali più ampli, come le differenze alimentari fra città e campagna, il rapporto fra tradizione modernità, la dimensione identitaria della cucina, le politiche di patrimonializzazione della cultura, l’uso rituale e sacrificale del cibo.

Chez Madame Justine. Il luogo è il quartiere di Bessengué,  uno slum di migranti sorto in maniera spontanea in un fondovalle paludoso, su un terrainvague, un interstizio del quartiere commerciale di Akwa: uno slum in pieno centro.Si tratta di un quartiere multietnico in cui le condizioni di vita sono molto precarie: stigmatizzato all’esterno come luogo di delinquenza e attraversato all’interno da forti tensioni etniche, in particolare fra i Bamun, considerati stranieri, e gli autoctoni Sawa.Il video racconta la storia di M.me Justine, una donna bamun madre di otto figli,ripresa mentre va a fare la spesa nel vicino mercato di Deido e a casa, quando cucina ciò che ha comprato e lo serve ai bambini.

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