Il Master in Public History è stato rinnovato per una seconda edizione per l’anno accademico 2018/2019.
Il nuovo bando d’iscrizione è in preparazione e sarà reso pubblico a partire dal mese di luglio 2018.
Di seguito è possibile consultare l’offerta didattica dell’anno accademico 2017/2018
Luogo: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Università degli Studi di Milano
Senza dubbio, anche se la storia dovesse essere giudicata incapace d’altri compiti, rimarrebbe da far valere, in suo favore, ch’essa è divertente.
Marc Bloch, Apologia della storia o il mestiere di storico
Università degli Studi di Milano e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, istituzioni tradizionalmente attive nella promozione della cultura storica, promuovono il Master di I° livello in “Public History: il racconto della storia, i mestieri della cultura” per l’anno accademico 2017/2018, il primo per la città di Milano.
Scopo principale degli insegnamenti è offrire agli studenti una formazione crossdisciplinare e professionalizzante che li avvicini e li introduca al mondo del lavoro culturale.
La Public History è la storia che esce dai luoghi della ricerca per diventare conoscenza alla portata di tutti. Ma non solo. La Public History è anche la storia che ti appartiene e può essere il tuo futuro.
Il mercato del lavoro culturale è caratterizzato sempre più da una contaminazione tra discipline diverse. Alle figure professionali che intendono lavorare in questo settore viene richiesto di integrare conoscenze storiche culturali con competenze specifiche.
Con il Master di I livello in Public History si acquisiscono gli strumenti e le competenze per fare storia in una dimensione pubblica, operando sui meccanismi che regolano il nostro rapporto con il passato e trovando le chiavi perché il passato sia uno stimolo continuo per partecipare al presente e pensare al futuro.
Sceneggiatori teatrali e cinematografici, professionisti della narrazione storica, historyteller e performer, autori di graphic novel, project manager e curatori di mostre e installazioni, esperti di comunicazione culturale e della valorizzazione di beni archivistici e librari: sono solo alcuni dei mestieri a cui può accedere chi vuole lavorare con la storia.Il Master in Public History, nato dalla collaborazione fra Università degli Studi di Milano e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, intende connettere i saperi della ricerca storica con le competenze del mondo della produzione, dell’organizzazione e della comunicazione culturale, inserendosi in maniera virtuosa nel panorama del lavoro 4.0.
Il Master comprende lezioni frontali, momenti di didattica interattiva, laboratori tenuti da docenti di livello internazionale e stage presso istituzioni, aziende, enti del mondo della cultura o interessati alla promozione e valorizzazione di patrimoni storici.L’offerta formativa del Master è stata costruita per rispondere alle seguenti finalità:• Offrire ai corsisti la possibilità di “imparare il mestiere” di chi lavora con la storia nello spazio pubblico attraverso le più diverse forme di narrazione e di comunicazione;• Maturare le competenze necessarie a confezionare efficaci prodotti culturali a carattere storico, nel confronto diretto con l’esperienza dei professionisti attivi in quest’ambito;• Approfondire le questioni teoriche e metodologiche alla base di un corretto uso pubblico della storia, che ne comprenda le criticità ne sfrutti le opportunità.
I laureati in storia o discipline affini e gli operatori a diverso titolo interessati a comunicare fonti e patrimoni di valore storico potranno diventare professionisti della narrazione storica, capaci di lavorare con i contenuti storici nei vari ambiti della produzione culturale:• autori e redattori editoriali, capaci non solo di scrivere libri, ma anche di pensare a una programmazione editoriale, progettare una collana, coordinare la redazione di un prodotto editoriale;• produttori e autori televisivi e radiofonici, in grado di ideare programmi tv o radio e di selezionare le fonti per costruire una narrazione efficace sui canali audiovisivi;• esperti di comunicazione storica, che utilizzano le loro conoscenze e la loro capacità di lavoro sulle fonti per valorizzare patrimoni culturali, identità istituzionali o aziendali che affondano le loro radici nel passato;• project manager, responsabili dell’organizzazione, gestione e realizzazione di progetti culturali e di ricerca;
• historyteller e sceneggiatori, che sanno pescare le storie dentro la Storia, dar loro un corpo, metterle in scena;
• organizzatori di eventi, che riescano a dar vita a iniziative di reenactment o di divulgazione in pubblico con piena consapevolezza delle diverse audience interessate oggi alla storia e alla cultura;
• curatori di mostre, al corrente delle più recenti tecniche allestitive e attenti ai linguaggi museali più innovativi, per esposizioni sempre più affascinanti.
• laureati in materie umanistiche, orientati a costruirsi una professione lavorando con la storia nel mondo della cultura e dello spettacolo;
• ricercatori consapevoli valore pubblico del proprio lavoro e perciò desiderosi di acquisire competenze nell’ambito della narrazione, comunicazione e organizzazione culturale;
• insegnanti o tirocinanti dell’insegnamento che intendano fare propri nuovi modi e nuove forme per raccontare la storia da utilizzare nella loro attività didattica;
• operatori culturali e curatori di patrimoni di carattere storico, interessati valorizzarne tutte le potenzialità in termini di diffusione, promozione e comunicazione.
Le prove di selezione si terranno il giorno 10 ottobre 2017, alle ore 10.00, presso il Dipartimento di Studi Storici, via Festa del Perdono n. 7, 20122 Milano. La selezione per l’ammissione sarà effettuata attraverso una prova scritta, consistente in un elaborato su temi inerenti il corso per master, e un colloquio individuale, nonché sulla base della valutazione del curriculum vitae et studiorum.
Piano formativo
È articolato su 3 livelli:
- Teorie e metodi della Public History: riflessioni teoriche e metodologiche in grado di inquadrare da diverse angolature il tema dell’uso pubblico della storia, della comunicazione e della divulgazione di sapere storico.
- Professioni e competenze per il public historian: laboratori, tenuti da docenti di livello internazionale, per conoscere strumenti di lavoro e segreti del mestiere di chi lavora a prodotti culturali di contenuto storico.
- Lavoro sul campo: realizzazione di un prodotto culturale nell’ambito di uno stage presso enti, istituzioni, aziende in vario modo connessi alla narrazione storica e alla comunicazione e valorizzazione di un patrimonio storico.
La didattica sarà impartita sia in presenza (in parte presso la sede universitaria di via Festa del Perdono 7, in parte presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in viale Pasubio 5), sia a distanza tramite il Centro per le tecnologie e la didattica universitaria multimediale e a distanza dell’Università di Milano (www.ctu.unimi.it).
Le lezioni si terranno da novembre 2017 a luglio 2018 – venerdì e sabato, dalle 10 alle 17.30, frequenza obbligatoria. Venticinque i posti a disposizione.
Piano didattico
Insegnamenti
|
ore
|
Storiografia e comunicazione storica | 27 |
Comunicazione storica e Public History: il dibattito storiografico | 27 |
Medioevo inventato: dalla realtà storica al fantasy | 27 |
L’eredità del Medioevo: patrimonio materiale e immateriale | 27 |
Descrivere la modernità | 27 |
Descrivere la contemporaneità | 27 |
Gestione informatizzata dei patrimoni culturali | 27 |
Conservazione, organizzazione, valorizzazione degli archivi e dei patrimoni culturali. | 27 |
La storia digitale: strumenti di fruizione e di costruzione | 27 |
La scrittura della storia e la sua diffusione | 27 |
TOTALE |
270 |
Laboratori
|
ore
|
Show, don’t tell – La storia in mostra
Costruire un percorso tra gli oggetti e i documenti del passato, per raccontare la bellezza, o dire qualcosa sulla propria identità: si lavorerà per capire cosa significa oggi costruire un allestimento capace di colpire il visitatore.
|
39 |
La storia e le storie – Historytelling
La storia è un grande giacimento di storie che meritano di essere scoperte e raccontate. Conosciamo le molte forme di racconto storico, alla ricerca del modo più efficace per rappresentare oggi la storia.
|
39 |
La storia è un’impresa di successo – La progettazione in ambito culturale
Come si fa un budget? Dove si trovano le risorse? Come si costruisce una partnership? Qui si impara a mettere le gambe alle idee e a farle camminare speditamente.
|
39 |
Digital History
Per raccontare la storia oggi non si può prescindere da un uso intelligente delle tecnologie digitali e dei canali social. Addentriamoci nella rete alla ricerca delle strade più smart per la didattica e la comunicazione storica.
|
39 |
La storia da leggere
La forma “libro” per la storia è un classico. Ma ci sono tante altri prodotti editoriali che possono parlare di storia: graphic novel, riviste cartacee e digitali, epub. Dall’idea iniziale alla realizzazione, tutto su come si fa oggi un “libro” di storia.
|
39 |
Far rivivere la storia – Cinema, tv, radio e multimedia
I media audiovisivi hanno il potere di trasportarci quasi fisicamente indietro nel tempo, di farci vedere e ascoltare la storia, di farci incontrare i testimoni. Il laboratorio rivelerà i segreti del mestiere che permettono che si compia questa magia. |
39 |
TOTALE |
270 |
Stage
|
ore
|
A conclusione del percorso laboratoriale lo studente deciderà l’ambito entro cui svolgere lo stage in una delle istituzioni partner del Master, tra cui:
Biblioteca Nazionale Braidense \ |
250 |
TOTALE |
754 |
I docenti del Master in Public History sono in corso di definizione
Andrea Gamberini
Andrea Gamberini è professore di storia medievale all’Università degli Studi di Milano, dove insegna anche comunicazione storica. Ha svolto periodi di docenza e di ricerca presso le università di Cambridge, Oxford, Edimburgo e Kyoto. E’ Fellow della Royal Historical Society, Life Member del college Clare Hall (Cambridge) e Senior member del college Christ Church (Oxford). Fa parte del comitato di direzione di “Quaderni Storici” e del comitato scientifico di “Studi Storici. Rivista della Fondazione Gramsci”. Ha collaborato a due mostre di carattere storico: “L’età dei Visconti e degli Sforza” e “Le mura di Reggio Emilia”.
I suoi studi riguardano prevalentemente la storia del tardo Medioevo e si dividono in tre filoni principali: la storia politica (con particolare attenzione per le dinamiche costitutive della statualità pre-moderna), i linguaggi politici e la storia delle istituzioni ecclesiastiche.
Antonino De Francesco
Nato a Milano il 22 febbraio 1954. Laureatosi nel giugno 1977 presso l’Università di Milano, è stato borsista della Fondazione Luigi Einaudi. Dopo alcuni anni di lavoro dapprima come insegnante supplente e quindi come impiegato della Regione Lombardia, a seguito di concorso nazionale è divenuto professore associato di storia moderna, prestando servizio dal 1989 al 1993 nell’Università di Catania e dal 1993 al 1994 in quella di Padova. Professore di I fascia dall’anno accademico 1994-95, ha insegnato sino al 2001 presso l’Università della Basilicata, dove è stato dapprima direttore del Dipartimento di scienze storiche, linguistiche e antropologiche e quindi, dal 1995 al 2001, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Dal novembre 2001 è all’Università degli studi di Milano, dove attualmente insegna Storia dell’età delle rivoluzioni ed è direttore del Dipartimento di storia.
Valeria Galimi
È ricercatrice di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli studi di Milano, insegna Comunicazione storica. Chercheur associé all’Institut d’histoire du temps présent di Parigi, ha avuto esperienze di ricerca e di insegnamento in Italia e all’estero: Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Università di Roma La Sapienza, di Modena, di Siena e della Tuscia; European University Institute a Fiesole; Institut d’histoire du temps présent, Sciences Po e Ecole Normale Supérieure a Parigi; International Institute for Holocaust Research-Yad Vashem e Vidal Sassoon International Center for the Study of Antisemitism (Hebrew University) a Gerusalemme.
I suoi interessi di studio riguardano la storia dell’antisemitismo in Europa nella prima metà del XX secolo, la storia politica francese degli anni Trenta e del regime di Vichy, il fascismo e collaborazionismo europeo, la storia sociale e culturale della seconda guerra mondiale e della sua eredità.
Insieme alla ricerca su questi temi, su cui ha pubblicato molti contributi, è sempre stata attenta alla comunicazione della ricerca storica e alle pratiche della Public History, collaborando sui temi della divulgazione storica con la rete degli Istituti della Resistenza affiliati all’Istituto Nazionale Parri. È stata curatrice di due grandi mostre (Dalle leggi antiebraiche alla Shoah, Roma, Vittoriano, 2004, e Firenze in guerra 1940-1944, Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 2014), ha collaborato alla versione italiana della mostra berlinese Il processo. Adolf Eichmann a giudizio 1961-2011, Firenze, 2012, e fa parte del comitato scientifico per il progetto di Museo nazionale della Resistenza previsto alla Casa della Memoria di Milano.
Irene Piazzoni
Insegna Storia della cultura contemporanea e Storia della radio e della televisione presso l’Università degli Studi di Milano. È membro del Collegio del Dottorato di ricerca in Storia, cultura e teorie della società e delle istituzioni della medesima Università. Insegna Storia della editoria contemporanea al Master organizzato dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. È membro del comitato scientifico della collana “Storia in Lombardia” della casa editrice Unicopli e della collana “Studi e ricerche di storia dell’editoria” della casa editrice Franco Angeli; è membro del comitato direttivo della rivista “Acme”. Si occupa di storia dell’editoria, del giornalismo, degli intellettuali, dell’organizzazione dello spettacolo, della radio e della televisione.
Giuliana Albini
Laureata in Lettere Moderne nel 1973, borsista CNR dal 1976 al 1980, ricercatore confermato dal 1980 e professore associato dal 1998 al 2003, ha insegnato “Esegesi delle fonti della storia medievale”, “Storia medievale” e “Didattica della storia”. Attualmente è professore ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove insegna “Storia medievale” e “Civiltà e culture nel medioevo”. Ha operato nella Scuola di Specializzazione per Insegnanti delle Scuole superiori (SILSIS-MI) in qualità di coordinatore dell’Indirizzo Linguistico-letterario (dall’a.a. 2003-2004), e vice-direttore fra il 2005 e il 2008. È responsabile dell’insegnamento di “Storia medievale” presso la stessa scuola e dell’insegnamento di “Metodi e strumenti per lo studio della storia”, dei quali coordina i laboratori didattici. È membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca di Storia medievale nell’ambito della scuola Humanae Litterae dell’Università degli Studi di Milano. L’attività di ricerca, essenzialmente incentrata sul basso medioevo e sull’Italia settentrionale, riguarda la storia politico-istituzionale, le strutture economiche, sociali e demografiche, le istituzioni assistenziali e le forme di carità. Ha collaborato con enti locali e istituti di ricerca in progetti di storia del territorio e di rivalutazione/ conservazione di beni culturali e ambientali.
Davide Cadeddu
Dottore di ricerca in studi storici, è professore associato di Storia delle dottrine politiche, e membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in «Storia, cultura e teorie della società e delle istituzioni», presso l’Università degli Studi di Milano. Executive editor di «Glocalism: Journal of Culture, Politics and Innovation», condirettore di «Storia Amministrazione Costituzione» (direttore Ettore Rotelli) e redattore capo di «Amministrare», periodici dell’ISAP (Istituto per la scienza dell’amministrazione pubblica), collabora con lo IASSP (Istituto di alti studi strategici e politici per la leadership). È socio della European Society for the History of Political Thought, della International Political Science Association, dell’Association for Political Theory, della Società italiana di teoria critica e della Associazione italiana degli storici delle dottrine politiche. È membro del comitato editoriale di «Il pensiero politico. Rivista di storia delle idee politiche e sociali» e direttore della collana editoriale «Biblioteca di cultura politica europea» presso l’editore Rubbettino e della collana editoriale «Filologia e politica» presso l’editore Giappichelli. Collabora, saltuariamente, con alcuni quotidiani nazionali e, in particolare, con l’«Huffington Post» (Italian edition), presso cui gestisce un proprio blog. È segretario generale (2015-2017) della Associazione di teoria politica «Lorella Cedroni» e direttore del «Seminario permanente sui classici del pensiero politico» presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Si è occupato principalmente di storia del pensiero politico del Novecento, con particolare riguardo ai problemi dell’autonomismo, del federalismo, dell’elitismo e del rapporto tra politica e cultura.
Massimiliano Tarantino
Laureato in Giurisprudenza, lavora da una ventina d’anni nel mondo della comunicazione e delle relazioni istituzionali: per otto anni come giornalista e negli ultimi undici come responsabile ufficio stampa, communication manager o responsabile delle attività di comunicazione istituzionale per realtà pubbliche o private. Giornalista professionista, è stato collaboratore di diverse pagine culturali di testate del Gruppo editoriale L’Espresso dal 1996 al 2003 e ha lavorato come programmista regista, autore di testi e speaker per diverse trasmissioni radiofoniche dei canali nazionali della Rai dal 1997 al 2001. Dal 2002 al 2006 è alla Normale di Pisa come spokesperson e Responsabile della comunicazione integrata della Scuola Normale Superiore. Dal 2006 al 2013 è nel Gruppo Telecom Italia: prima come Responsabile della divulgazione e dei rapporti con la stampa di Telecom Progetto Italia e successivamente come Responsabile dei rapporti con la stampa internazionale per il Gruppo Telecom Italia. Dal 2011 al 2013 è stato Responsabile della comunicazione corporate di Telecom Italia nella direzione External Relations. Ha insegnato comunicazione, ufficio stampa e linguaggio del giornalismo presso le università di Udine, Pisa, Parma e Milano Cattolica. Attualmente ricopre l’incarico di Responsabile della comunicazione corporate e rapporti istituzionali del Gruppo Feltrinelli e di Segretario generale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. È anche Direttore esecutivo di Laboratorio Expo e Coordinatore alla redazione della Carta di Milano.
David Bidussa
David Bidussa, storico sociale delle idee, è responsabile editoriale di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Collabora a “Il domenicale – il Sole 24 ore”. Ha pubblicato: La France de Vichy (Feltrinelli, 1997); I have a dream (BUR, 2006); Siamo italiani (Chiarelettere, 2007) Dopo l’ultimo testimone (Einaudi, 2009); Leo Valiani tra politica e storia (Feltrinelli, 2009). Per Feltrinelli ha curato Il volontariato (con Gloria Pescarolo, Costanzo Ranci e Massimo Campedelli; 1994), per i “Classici” ha curato Fratelli d’Italia (2010) di Goffredo Mameli e ha scritto la postfazione a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne (2014). Ha collaborato al volume Sinistra senza sinistra (Feltrinelli, 2008) con la voce ‟Uso pubblico della storia”.
Vittore Armanni
Nato a Milano nel 1966, si è laureato in Storia dell’Italia contemporanea con Giulio Sapelli e Duccio Bigazzi presso l’Università degli studi di Milano, Facoltà di lettere e filosofia. Ha proseguito gli studi all’Università Bocconi conseguendo il dottorato di ricerca in storia economica e sociale con una tesi sui mercati e la distribuzione nel settore editoriale tra Otto e Novecento. È stato borsista della Fondazione Confalonieri e docente a contratto di storia e organizzazione dell’impresa all’Università Iulm, Facoltà di scienze della comunicazione, sedi di Milano e Feltre. Redattore per dieci anni della rivista semestrale Archivi e imprese (ora Imprese e storia), ha pubblicato articoli di storia dell’impresa su riviste di settore. Lavora con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e il Centro per la cultura d’impresa, svolgendo attività di ricerca e valorizzazione della cultura d’impresa.
Carlo Greppi
Dottore di ricerca in Studi storici presso l’Università degli Studi di Torino, si occupa in particolare di storia e memoria della seconda guerra mondiale. Collabora con Rai Storia (come conduttore, inviato e ospite), con il blog Doppiozero e con la Scuola Holden, è socio fondatore dell’associazione Deina e presidente dell’associazione Deina Torino, membro del comitato scientifico dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”. Il suo libro L’ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager (Donzelli, 2012) ha vinto il premio Ettore Gallo, destinato agli storici esordienti. Con Feltrinelli ha pubblicato l’ebook La nostra Shoah. Italiani, sterminio, memoria (2015), il romanzo per ragazzi Non restare indietro (Feltrinelli Kids, 2016) e il saggio Uomini in grigio. Storie di gente comune nell’Italia della guerra civile (Feltrinelli Storie, 2016), che deriva dal lavoro di ricerca fatto in occasione del dottorato in Studi storici.
Giovanni De Luna
Giovanni De Luna ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (Bruno Mondadori, 2004), Storia del Partito d’Azione (Utet, nuova edizione 2006), Il corpo del nemico ucciso. Violenza e morte nella guerra contemporanea (Einaudi, 2006) e Una politica senza religione (Einaudi, 2013). Con Feltrinelli ha pubblicato Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria (2009), La Repubblica del dolore (2011) e La Resistenza perfetta (2015).
Serge Noiret
Esperto in Public History, ha conseguito un PhD in History and Civilization nel 1985 presso l’European University Institute di Firenze. È attualmente History Information Specialist presso l’EUI Library di Firenze per sostenere le attività accademiche del dipartimento di History and Civilization.
Ha scritto sulla crisi dello stato liberale italiano dopo la Prima Guerra Mondiale, sulla storia dei partiti politici, sui sistemi elettorali e le campagne elettorali e sulla Digital (Public) History. È membro dell’editorial board delle riviste Financial History Review, Memoria e Ricerca, Ricerche Storiche, Il Capitale Culturale ed è membro del consiglio scientifico della Fondazione Maison des Sciences de l’Homme, del comitato scientifico di OpenEditions Italia, del Museo e Centro di Documentazione per la storia del Fascismo, di Europeana 14-18 e membro dello Steering Commitee di SISF
(Società Italiana per lo Studio della Fotografia); ”auditeur” per Humanistica, è membro fondatore dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale. Nel 2010 è entrato a far parte della US National Coalition for Public History per promuovere il processo di internazionalizzazione del Public History. Nel 2012 ha fondato ed è attualmente il presidente dell’International Federation for Public History (IFPH – FIHP).
Marcello Flores
Marcello Flores (Padova, 1945) ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata nell’Università di Siena, dove ha diretto anche il Master in Human Rights and Genocide studies, e nell’Università di Trieste. Tra i suoi libri: Il secolo del tradimento. Da Mata Hari a Snowden 1914-2014, (il Mulino, 2017), Il genocidio degli armeni (il Mulino, nuova ed. 2015), Traditori. Una storia politica e culturale (il Mulino, 2015), Storia dei diritti umani (il Mulino, nuova ed. 2012), La fine del comunismo (Bruno Mondadori, 2011) e 1917. La Rivoluzione (Einaudi, 2007). Con Feltrinelli ha pubblicato Tutta la violenza di un secolo (2005) e La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo (2017).
Armando Massarenti
È il responsabile del supplemento culturale Il Sole 24 Ore-Domenica. È laureato in Filosofia della Scienza. Dirige per Mondadori Università la collana Scienza e filosofia. Per la sua attività giornalistica e pubblicistica ha vinto numerosi premi, tra cui, nel 2007, il Premio Filosofico Castiglioncello e il Premio di Saggistica Città delle Rose per il libro Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima, e il Premio Capalbio nel 2011 per Dizionario delle idee non comuni. Dai suoi libri Bi(bli)oetica, Il lancio del nano e Staminalia sono stati tratti spettacoli teatrali e un esperimento educativo promosso dalla Società Filosofica Italiana. Ha pubblicato Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima (Guanda, 2006), Staminalia (Guanda, 2008), Il filosofo tascabile (2009), Dizionario delle idee non comuni (Guanda, 2010); ha inoltre curato i volumi Bi(bli)oetica (Einaudi, 2006), Stramaledettamente logico (Laterza, 2009) e Qualcosa di grandioso (Baldini & Castoldi, 2011).
Bando di iscrizione: per scaricare il bando clicca qui
Calendario: da novembre 2017 a luglio 2018 – venerdì e sabato, dalle 10 alle 17.30. Frequenza obbligatoria.
Posti: 25.
Quota: 2.900 euro.
Borse di studio: Sono previste delle borse di studio per i primi tre candidati ammessi a partecipare al corso secondo l’ordine risultante dalla graduatoria redatta per l’ammissione al corso. L’importo è pari a € 900,00 ciascuna, da corrispondere sotto forma di esenzione parziale dal pagamento della seconda rata del contributo d’iscrizione.
La didattica sarà impartita sia in presenza (in parte presso la sede universitaria di via Festa del Perdono 7, in parte presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in viale Pasubio 5), sia a distanza tramite il Centro per le tecnologie e la didattica universitaria multimediale e a distanza dell’Università di Milano (www.ctu.unimi.it).
Allo studente più meritevole del corso un contratto lavorativo di 12 mesi presso Fondazione G. Feltrinelli.
Contatti:
tel (+39) 0250312302
Per il laboratorio: La storia è un’impresa di successo – La progettazione in ambito culturale
Data e luogo: Venerdì 24 novembre 2017, 17:30 – 19:30, Sala Lettura
Argomento della Masterclass: Aspetti progettuali della costruzione di uno spettacolo teatrale: ideazione, scrittura, coordinamento delle varie fasi di produzione, budgeting e fundraising.
Artisti: Gob squad
Scopri di più: Gob squad è un collettivo che esiste dal 1994. Ciò che ispira i suoi membri è la volontà di sprigionare la bellezza nel quotidiano, attraverso performance che spesso accostano spettacolo e magia “home-made” alla banalità della vita di tutti i giorni. Attraverso l’utilizzo di una grande varietà di risorse culturali, l’opera del collettivo mira a costruire un’identità del contemporaneo, giocando su un humor capace di divertire e di provocare. E così, il pubblico dei Gob Squad non si limita ad assistere passivamente, ma diviene un elemento attivo, creando speciali sinergie con l’opera d’arte.
Spettacoli: Il 22 e il 23 novembre il collettivo Gob squad sarà in scena in Triennale Teatro dell’arte con Revolution Now, per maggiori informazioni clicca qui
Per il laboratorio: Far rivivere la storia – Cinema, tv, radio, teatro e multimedia
Data e luogo: sabato 27 gennaio 2018, ore 17:00, Sala di Lettura
Argomenti della Masterclass: Cosa vuol dire dare vita a una pièce teatrale? Soprattutto riguardo agli aspetti della scrittura, del rapporto con le fonti del racconto, della rappresentazione scenica.
Artisti: Agrupación Señor Serrano
Scopri di più: Fondata da Àlex Serrano a Barcellona nel 2006, Agrupación Señor Serrano è una compagnia teatrale che produce i propri spettacoli basandosi su materiali tratti dalla realtà contemporanea. Utilizza mezzi tecnici tra i più innovativi e strumenti tradizionali per ridisegnare costantemente i confini del proprio teatro. Si avvale di numerose collaborazioni artistiche e coniuga nelle sue produzioni teatro, performance, video in presa diretta, suono, modellini in scala, per mettere in scena storie capaci di raccontare le contraddizioni dell’esperienza umana contemporanea.
Birdie (2016), A House in Asia (2014), presentato al Triennale Teatro dell’Arte nella stagione 2017, BBBB (2012), Katastrophe (2011) sono tra i lavori più recenti della compagnia. Oggi il nucleo del gruppo è composto da Àlex Serrano, Pau Palacios e Barbara Bloin
Spettacoli: Dal 25 al 28 gennaio 2018, la compagnia teatrale Agrupación Señor Serrano sarà in scena in Triennale Teatro dell’arte con Birdie, per maggiori informazioni clicca qui
La selezione per l’ammissione al corso sarà effettuata attraverso una prova scritta, consistente in un elaborato su temi inerenti il corso per master, ed un colloquio individuale, nonché sulla base della valutazione del curriculum vitae et studiorum.
La prova scritta consiste nel commento ad un testo storiografico (a scelta tra tre proposti al candidato) al fine di accertare la capacità di comprensione del testo, le abilità linguistiche e comunicative, la cultura storica generale del candidato.
La commissione comunica che la prova scritta verterà sul commento di un brano tratto da uno dei seguenti testi (o parte di essi):
– F. Braudel, Il presente spiega il passato e La storia della civiltà: il passato spiega il presente, in F. Braudel, Scritti sulla storia, Rizzoli, pp. 205-268
– E. H. Carr, Sei lezioni sulla storia, Einaudi
– M. Bloch, Apologia della storia, Einaudi
Se ne consiglia pertanto la lettura. La prova avrà la durata di un’ora.
Nello stesso giorno si terrà, a conclusione della correzione della prova scritta, il colloquio con i candidati ammessi (in numero doppio rispetto ai posti disponibili).
La prova orale, che prenderà avvio dalla discussione della prova scritta, consentirà al candidato di illustrare anche le proprie motivazioni in relazione alle tematiche del Master.
Criteri di valutazione:
Prova scritta: 28 punti;
Colloquio: 20 punti;
Valutazione del curriculum vitae et studiorum: 12 punti.
Il punteggio minimo per l’ammissione al corso è pari a 40/60 punti.
Le prove di selezione si terranno il giorno 10 ottobre 2017, alle ore 10.00, presso il Dipartimento di Studi Storici (Aula seminari) via Festa del Perdono n. 7, 20122 Milano.
[contact-form-7 id=”33700″ title=”Form Master”]
Per informazioni:
tel (+39) 0250312302
fondazionefeltrinelli.it/publichistory/