Negli ultimi decenni le modalità di lavorare e le carriere lavorative hanno subito profonde trasformazioni in tutti i paesi industrializzati. E’ cresciuta l’eterogeneità e l’instabilità del lavoro; la diminuzione delle occupazioni operaie e impiegatizie nelle medie e grandi imprese e l’aumento dei lavori del terziario, della cura e dell’informazione si sono tradotte in una forte destandardizzazione delle modalità di lavorare; l’aumento dell’occupazione femminile, la crescente importanza della conoscenza e delle competenze tecnologiche, l’incremento massiccio dei lavoratori immigrati provenienti da tutti continenti e con diverse culture hanno importato nel mondo del lavoro nuove problematiche sociali, come l’importanza delle strategie di conciliazione tra lavoro e cura familiare e l’esigenza di attivare programmi di formazione permanente e di inserimento sociale multiculturale. Le trasformazioni del lavoro si riflettono in importanti cambiamenti in termini di rappresentanza politica e sindacale dei nuovi lavoratori e, soprattutto, di accesso e godimento dei diritti sociali di cittadinanza e delle forme di protezione sociale.
Oggi i nuovi lavoratori, soprattutto i giovani che entrano nel mercato del lavoro, hanno potenzialmente grandi opportunità di auto-realizzazione, sono in genere più istruiti e più capaci di partecipare e di comunicare attraverso strumenti high-tech, ma, allo stesso tempo, sono più isolati e vulnerabili, meno protetti da un welfare state che è in crisi finanziaria endemica, dalle forme di rappresentanza politica e sindacale tradizionali che non riescono a raggiungere realtà frammentate e instabili, e da legami sociali e familiari che sono anche essi sempre più eterogenei e fragili. Senza dubbio anche le aspettative e la concezione dei diritti sociali e della rappresentanza sono cambiate profondamente tra le generazioni entrate nel mercato nel lavoro negli ultimi decenni.
La linea di ricerca su La Società del progetto della Fondazione mira a mettere in luce le dinamiche di trasformazione del sistema della rappresentanza e della protezione sociale sia in relazione ai bisogni di protezione sociale che rimangono insoddisfatti sia in relazione alle risposte innovative che i nuovi lavoratori elaborano per affrontare queste situazioni.
Il contesto dell’area metropolitana di Milano è, da questo punto di vista, un laboratorio molto interessante perché caratterizzato da un mercato del lavoro dinamico, ad elevato contenuto di conoscenza e informazione, con importanti nicchie creative nel design, nella moda, nell’editoria, nella comunicazione multimediale, ma anche nelle biotecnologie e nella ricerca farmaceutica avanzata, e sono diffuse le attività di consulenza al business e al settore finanziario. E’ inoltre presente una larga e diversificata comunità di stranieri con professionalità diverse che rilancia la questione delle interazioni interculturali nei processi di integrazione sociale. Non sorprende quindi che qui si siano sviluppate nuove forme associative e di rappresentanza che coinvolgono sia lavoratori dipendenti che lavoratori autonomi e, soprattutto, le nuove carriere lavorative semi-autonome e le nuove professioni non regolamentate. Sarà interessante verificare sul campo se e come, a partire dal web che costituisce un’effettiva risorsa di contatto per i nuovi lavoratori, si consolidino forme organizzative in grado di costruire risorse efficaci per affrontare il deficit di welfare e di rappresentanza politica e sociale. Inoltre si cercherà di mettere a fuoco come le nuove modalità di lavorare e di essere presenti in reti diverse di socialità (condivisione di spazi, come nel co-working, scambi di esperienze, gruppi di prossimità, cooperazione e acquisto solidale, e così via) si intreccino con le carriere lavorative e con le modalità di costruzione delle carriere di vita dei lavoratori.
Enzo Mingione
Università degli Studi di Milano Bicocca
Approfondimenti
La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e il Comune di Milano danno il via alle attività di ricerca di Spazio Lavoro: un progetto coordinato da Giuseppe Berta (Università Bocconi) e Mauro Magatti (Università Cattolica), con la collaborazione di Enzo Mingione (Milano-Bicocca) e di Alessandro Pansa (LUISS).
Con Spazio Lavoro la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli intende aprire uno spazio d’indagine sugli sviluppi storici e le dinamiche evolutive del mondo del lavoro in collaborazione con le università Milano-Bicocca, Milano Bocconi, Milano Cattolica del Sacro Cuore e LUISS Guido Carli di Roma e con il supporto di un partner internazionale d’eccellenza come l’Institute for the Study of Labor di Bonn (IZA).
Nell’ambito delle attività di ricerca di Spazio Lavoro, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli lancia quattro borse di studio finanziate attraverso la modalità crowdfunding.
Cambia il lavoro e cambia il modo di fare ricerca. Con l’operazione di finanziamento in modalità crowdfunding delle borse di studio, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli intende percorrere una strada alternativa tanto al finanziamento pubblico quanto a quello privato. Una strada che vuole favorire l’incontro tra le competenze e gli strumenti di chi fa ricerca e le domande e le istanze sollevate dalla collettività.
Si può sostenere la ricerca tramite la piattaforma http://crowdfunding.fondazionefeltrinelli.it/: scopri i reward e partecipa attivamente alla ricerca.