grande guerra 2 (1)Nella rappresentazione tradizionale della guerra, l’analogia con il duello è ricorrente. Per esempio, in quella che può essere considerata l’espressione paradigmatica della riflessione europea moderna sulla guerra, il Vom Kriege di Clausewitz, la guerra è definita sin dalla prima pagina come “un duello su vasta scala”. Mentre, persino a cavallo delle due guerre mondiali del Novecento, l’analogia tra guerra e duello continuò a essere impiegata non con lo scopo di rappresentare la natura dei conflitti dell’epoca ma, tutto all’opposto, proprio con quello di comprendere quanto questi si fossero allontanati dall’immagine “classica” della politica e del diritto internazionale moderni. Così, Carl Schmitt poté definire la guerra del passato come «qualcosa di analogo a un duello, uno scontro armato tra personae morales determinate territorialmente».

Per la verità, la dissoluzione di questo repertorio concettuale e iconografico era ben avviata già prima dello scoppio della Grande guerra. Le prime guerre “industriali” del diciannovesimo secolo avevano lasciato ben poco spazio alla stilizzazione della violenza.

grande guerra 1 (1)Ma fu la Prima guerra mondiale a spazzare definitivamente via ogni traccia residua di “messa in forma” della violenza. Tutti i tratti dell’analogia tra guerra e duello ne uscirono, in senso proprio, massacrati. Primo fra tutti, naturalmente, il “bello stile”.

La “battaglia di materiali” della Grande guerra non conservò alcuna traccia di riferimento a un ordine formale, quale era stato in passato la combinazione delle tre formazioni tradizionali della linea, della colonna e del quadrato. A mano a mano che lo sviluppo del pezzo d’artiglieria a tiro rapido costrinse il nemico a trincerarsi e il trinceramento costrinse l’artiglieria a posizionarsi fuori dal campo visivo e ad adottare il tiro indiretto, il campo di battaglia si svuotò di soldati pur essendo saturo di soldati. È l’esperienza, sulla quale avrebbe insistito tutta la memorialistica della Grande Guerra, della Menscheenlere, il «deserto di uomini» della guerra di trincea: un’esperienza di spersonalizzazione estrema, prima di tutto, ma anche la condizione più lontana dalla visibilità reciproca necessaria a un duello ritualizzato – non più un «teatro» di guerra, ma uno spazio reso opaco dalla distanza e della mimetizzazione, all’interno del quale i contendenti non avrebbero più esposto una dignità da lottatori ma sepolto (letteralmente) una condizione di vittime.

Alessandro Colombo
Coordinatore scientifico del progetto “Prima guerra mondiale: la grande trasformazione”


Multimedia

Intervista ad Alessandro Colombo – La guerra duello

Alessandro Colombo presenta gli ebook digitali pubblicati dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nella collana “Cittadinanza Europea ‘900”


Consigli di lettura

La prima guerra mondiale

Una breve storia
di Norman Stone

La seconda guerra mondiale è un incubo che tuttora si staglia al centro dell’età contemporanea: in quanto confutazione totale di ogni nozione di progresso umano e in quanto conflitto la cui eredità ancora ci perseguita a settant’anni di distanza.

Il libro di Norman Stone, che si propone di fare una narrazione della guerra nel più breve spazio possibile, rende una vicenda che nei suoi lineamenti fondamentali è familiare ai più, incredibilmente nuova.

Quello di Stone è il tentativo di comunicare quel che risulta molto difficile comunicare: il senso di un conflitto epocale quale emerge dalla ricostruzione dei fatti, degli atti e delle scelte dei protagonisti.

 


Approfondimenti

La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, partner di èStoria per l’edizione del 2014, propone per la collana Cittadinanza Europea Thesaurus ’900 una serie di 14 ebook capaci di catturare attese, presagi e inquietudini di chi ha vissuto l’approssimarsi burrascoso della Grande Guerra.

Scopri i 14 ebook

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