Alle scorse elezioni generali spagnole del 10 novembre Vox si è assicurato il 15,1% dei voti (3,6 milioni) che gli ha garantito ben 52 deputati. Vox è così risultato il terzo partito politico più rappresentato nel nuovo parlamento spagnolo dopo le forze tradizionali della politica spagnola dell’ultimo trentennio: i socialisti e i popolari. La crescita di questo partito di estrema destra è il dato più eclatante emerso dalle urne spagnole (assieme al crollo di ciudadanos). Alle precedenti elezioni politiche, risalenti solo all’aprile di quest’anno, Vox aveva raccolto il 10,2% delle preferenze, con quasi 2,7 milioni di elettori. In pochi mesi la forza di Santiago Abascal è stata in grado di guadagnare quasi un milione di consensi. Un dato che diventa eclatante se si compara con il risultato ottenuto dalla formazione politica alla precedente tornata elettorale, quella del giugno 2016, quando Vox ottenne appena 46.781 preferenze in tutta la Spagna (oggi quel numero di voti lo racimola nella piccola e periferica regione della Cantabria).1

Com’è possibile spiegare questa repentina crescita nel volgere di poco più di due anni? Una parziale risposta a questa domanda la si può trovare nella (breve) storia di Vox e nelle sue origini. Il partito è stato fondato a fine 2013 da ex militanti e dirigenti del Partito Popolare [PP]. Oltre al giovane Santiago Abascal, con alle spalle una discreta carriera politica all’interno del PP nei Paesi Baschi, tra i fondatori del partito c’erano anche Javier Ortega Smith, un avvocato madrileno apertamente nostalgico del regime franchista, José Antonio Ortega Lara, militante del PP e vittima di un lungo sequestro da parte dell’ETA a metà anni Novanta, e il filosofo José Luis González Quirós, che era stato molto vicino a José Maria Aznar e che avrebbe però abbandonato la formazione già nel corso del 2015. Alle prime elezioni a cui si presentò, quelle per il parlamento europeo del maggio 2014, Vox non superò di poco l’1,5% dei voti.


Grafico: Cadena Ser | Dati: Ministero degli Interni spagnolo


Nato quindi come una sorta di scissione a destra del PP e nonostante le difficoltà iniziali, Vox ha ben presto fatto propria la narrazione dei numerosi partiti sovranisti di destra europei, adattandola sapientemente alla specificità spagnola. L’ormai classica contrapposizione tra “popolo” (sano) e “élites” (corrotte) è stata così associata a una lettura ultranazionalista della società con una contrapposizione tra la nazione spagnola (l’unica legittima secondo Abascal e compagni) e le altre nazioni periferiche (tutte naturalmente illegittime). Una nazione spagnola che per Vox non può che essere ultracattolica; non è quindi casuale che Abascal abbia fatto amplissimo uso del lemma “reconquista” sin dai suoi primi discorsi pubblici. Un termine tutt’altro che neutro in Spagna, considerato il riferimento storico alla cacciata dei musulmani dalla penisola iberica conclusasi nel 1492 e all’utilizzo propagandistico che ne ha fatto anche il regime franchista. Grazie a Vox è emerso un elettorato che è stato per decenni inglobato nel Partito Popolare e che rappresenta l’anima più conservatrice della società spagnola; quella che recentemente ha avuto modo di mostrare la propria nostalgia per il regime franchista in occasione dell’esumazione dei resti del dittatore o che è convinta che i governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni abbiano sbagliato nel negoziare con l’organizzazione terrorista ETA (definitivamente discioltasi nel 2018).2


Santiago Abascal


Sarebbe però riduttivo pensare che quello a Vox sia un voto semplicemente nostalgico; il successo di Vox risiede piuttosto nella sua capacità di cavalcare le paure e le incertezze degli elettori spagnoli, fornendo loro risposte tanto semplici quanto vuote. La dura opposizione da parte di Abascal alle rivendicazioni catalaniste rappresenta l’esempio perfetto. In nome dell’integralità territoriale dello stato spagnolo, Vox non può che avere una posizione intransigente e durissima. La sospensione dell’autonomia catalana e il bando dei partiti che perseguirebbero «la distruzione dell’unità territoriale della nazione» sono infatti i primi due punti programmatici del partito.3 Si tratta di posizioni radicali che sinora non hanno che portato voti e consensi sempre maggio.4 A tal proposito, non ci pare casuale rilevare come lo scoppio della crisi catalana e l’emergere di Vox sulla scena politica nazionale siano due processi che sono andati in parallelo. Ed è proprio quanto è successo in Catalogna il 10 novembre a dimostrarci quando Vox benefici dell’estrema polarizzazione e frammentazione che sta vivendo la società spagnola. Se nello scorso aprile Vox aveva raccolto 148.000 voti in Catalogna, il 10 novembre (considerato anche un calo dell’affluenza degli elettori dal 77% al 72%) la forza di Abascal ha quasi raddoppiato le preferenze, passando a 243.000, con un incremento dei voti in percentuale ben maggiore rispetto al dato nazionale.5

Se volessimo trovare un parallelo con altre forze di estrema destra europee, ci pare che l’inviato in Italia di El País abbia colto nel segno quando ha recentemente messo in parallelo Vox con il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, piuttosto che con la Lega di Matteo Salvini.[6] Secondo il giornalista spagnolo ad avvicinare Abascal e Meloni è il comune rifiuto di riconoscere legittimità ai movimenti autonomisti dei rispettivi paesi; tema sul quale Salvini, per la stessa storia del suo partito, non può avere una posizione altrettanto chiara. Altro tema su cui Vox e Fratelli d’Italia coincidono è la strenua difesa della famiglia tradizionale in nome di una lotta a tutto campo a quella che Abascal definisce spesso la «dictadura progre» [dittatura progressista]. Si tratta, in estrema sintesi, di due partiti che fanno dell’essere dei moderni eredi di una destra ultraconservatrice e nazionalista il proprio principale punto di forza.


1 I dati delle ultime tornate elettorali in Spagna possono essere consultati a questo link: https://resultados.elpais.com/elecciones/2019/generales/congreso/index.html

2 https://www.elmundo.es/espana/2019/06/03/5cf4f82421efa0604d8b4655.html

3 https://www.voxespana.es/noticias/100-medidas-urgentes-de-vox-para-espana-20181006

4 Si veda la recente riflessione di Alfonso Botti: https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:4642

5 https://resultados.elpais.com/elecciones/2019/generales/congreso/09/index.html

6 https://elpais.com/internacional/2019/11/12/actualidad/1573582829_774432.html?fbclid=IwAR3MDSm9GHZO8-eUi0E7-PLsYRLK2W4IK2dmxxx0n2hgpWJtF3CROW7W0Ag

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