I lavoratori migranti sono al centro dei recenti sforzi per ricostruire il movimento sindacale statunitense. Negli ultimi decenni, infatti, il numero dei lavoratori migranti (e in particolare l sua componente che non ha documenti di soggiorno regolari) è cresciuto esponenzialmente
almeno fino all’emergere della crisi economica. Risulta quindi estremamente difficile immaginare un futuro del lavoro negli Stati Uniti senza questa categoria di lavoratori.
I sindacati, dunque, devono iniziare a dialogare con questa realtà. Tradizionalmente, le organizzazioni dei lavoratori americane sono sempre state ostili alle politiche di ingresso dei migranti. Negli ultimi decenni, però, le barriere (fossero esse reali o immaginarie) nel reclutare lavoratori stranieri all’interno dei sindacati sono cedute di fronte ad una realtà che vedeva una maggiore facilità nell’organizzare i lavoratori latino-americani rispetto ai loro colleghi statunitensi. Nel mentre il sindacato invertiva la propria politica nei confronti dell’immigrazione, i lavoratori migranti si organizzavano da soli, attraverso oltre un centinaio di work center. I work center sono associazioni private no-profit che aiutano le fasce sociali più deboli (non solo migranti, ma anche ex-detenuti o chi ha perso l’assistenza sociale) nel combattere gli abusi sui luoghi di lavoro. Pur non essendolo formalmente, i work center si comportano come veri e propri sindacati nati dal basso. In altre parole, i work center stanno entrando in concorrenza con i sindacati tradizionali, che finora avevano sostanzialmente escluso dal reclutamento una categoria di lavoratori, i migranti (soprattutto quelli senza permesso), che invece dimostra una sorprendente volontà di azioni sindacali collettive.
Uno dei principali fattori di questa maggiore facilità sta nella forza delle reti sociali che queste comunità riescono a costruire. La rete sociale dei migranti, infatti, permette ai nuovi arrivati di avere un punto di appoggio in un paese straniero e spesso li aiuta a trovare un lavoro. In questo modo le reti sociali dei migranti si installano anche all’interno dei luoghi di lavoro e rappresentano un terreno ottimale per costruire dei percorsi sindacali. Inoltre, sotto un profilo culturale, spesso i migranti concepiscono il proprio destino non tanto come auto-determinato, ovvero basato sulle proprie capacità o attributi, quanto piuttosto come un qualcosa di collegato anche al destino degli altri membri della comunità. Anche tale convinzione, unita alle comuni esperienze di ostilità e stigmatizzazione, ha portato ad una maggiore facilità di organizzazione sindacale all’interno delle comunità di lavoratori migranti latinoamericani.
Nel luglio del 1935 il Congresso degli Stati Uniti emanò il documento fondativo dei diritti dei lavoratori negli Stati Uniti, il National Labor Relations Act (NLRA). In tale documento si poteva leggere la storica promessa di “incoraggiare la pratica e la procedura di contrattazione collettiva” e di “proteggere l’esercizio da parte dei lavoratori di piena libertà di associazione, auto-organizzazione e designazione di rappresentati”. Queste promesse hanno un bisogno urgente di rinnovamento. Ogni sforzo sensato di riforma dei sindacati tradizionali, quindi, deve necessariamente passare da un rinnovamento delle leggi che regolano sia l’immigrazione che il lavoro. Altrimenti, gli immigrati continueranno a trovare modi alternativi di organizzarsi, spinti da quello che il Professor Sachs definiva “la domanda idraulica di azione collettiva” e da ciò che tuttora è il sogno americano.
Ruth Milkman
Approfondimenti
Per chi volesse approfondire le tematiche affrontate nell’articolo di Milkman, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, il 17 dicembre alle ore 17,30 propone il Workshop Lavoro Migrante. Accoglienza, diritti, rappresentanza:
Giovedì 17 dicembre, alle 17.30 in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in continuità con il Convegno Precarious & unrepresented. New workers facing the deficit of rights and social representation, si terrà una tavola rotonda dedicata al ruolo giocato dai migrant workers per il mantenimento o la conquista di nuovi diritti da parte dei lavoratori...
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