VALOROSI SOLDATI
E FRATELLI
Il popolo Genovese profondamente commosso alla nuova del tradimento nefando che in tre giorni ha disperso la più fiorente armata che il Piemonte abbia veduto mai, non
ha potuto frenare l’indegnazione ed ha altamente protestalo contro l’armistizio che si
pretende imporre alla Nazione per imprimerle sulla fronte il marchio del disonore, come
se fosse poco avere deluse le più belle speranze della Patria nostra comune.
II Popolo Genovese si accinge a sostenere la fatta protesta coli’energia di chi sente
battere in seno un libero cuore.
Fratelli Soldati, noi sappiamo che un’arte maligna si adopra per animarvi contro di
noi che pur vogliamo, ardentemente vogliamo, stringervi fra le nostre braccia per
morire insieme, anziché assoggettarci all’infamia di una pace comprata coir assassinio
di tanti prodi e sfortunati vostri compagni d’armi, i quali hanno trovato la morte su
quel campo medesimo dove cogliere dovevano gli allori della vittoria.
Sappiamo che siete costretti a privazioni d’ogni genere col pretesto che il popolo vi
è nemico, a fine di provocare lo spargimento del sangue fraterno.
Soldati, nostri cari fratelli, non vi lasciate ingannare, il popolo genovese non ha per
voi che sentimento di amore, e vuole risparmiare alla patria ed all’armala la perdita
dell’onore, tesoro più prezioso della vita.
Fratelli soldati, venite in mezzo a noi dove la più schietta sincerità d’affetto vi aspetta,
noi ci stringeremo intorno a quel vessillo che pochi infami hanno potuto vendere, non
contaminare, il vessillo della libertà,- venite a ricevere il bacio della fratellanza.
Genova, 1.° Aprile 1849. -^
IL POPOLO GENOVESE.
TIP. FERRANDO.