Un amante del vero

UN AMANTE DEL VERO.
Le cause di tanti mali e disordini, che rovinano lo Stato Pontificio sono le seguenti :
1. Gli appalti di sale, tabacco, di strade, di cibarie e vestiarii pei carcerati, e forniture pei soldati,
che rendano miglionarii quattro , o cinque persone a danno dello Stato , e dell’ umanità.
2. I soli ricchi e facoltosi che godono gli impieghi i più lucrosi con sacrificio di tanti onorati e
saggi individui, che con la metà del soldo disimpegnerebbero meglio gli affari, e sfamerebbero le sue fa-
miglie che sovente sono costrette a nuotare in uu pelago di miserie.
3. La duplicità degli impieghi , che priva tanti altri infelici a guadagnarsi il vitto, con uno di quegli.
[. Le amministrazioni pubbliche di governo , e di cause pie in mano a persone avare ed incapaci, che
si arricchiscono con discapito del pubblico bene.
Queste sono le principali sorgenti del male, eppure non vi si pone un riparo : il popolo grida , e de-
clama contro questi abusi ; ma nulla si conclude : le finanze dello Stato sono esauste : la carta è la sua
risorsa : ma i millioai di denaro sono agguatati nelle casse degli egoisti appaltatori, e dei ricconi im-
piegati.
Ora si vorrebbe dal Sovrano e Ministero mettere in qualche maniera in buon sistema lo Stato fallito
con tassa imposta al Clero regolare, e secolare : ma non ci riusciranno mai : finché rimane al posto 1′ Ap-
paltatore ad ammassare nuovi tesori ; il ricco impiegato ad accrescere fondi , é beni alla famiglia : ed il
vecchio Amministratore ad impinguarsi colla roba altrui : perchè 1′ oro è la sua passione : il vizio e il de-
litto sono le sue qualità. Essi non si curano , né di Stato, né di umanità ; chiudono le orecchie alle giuste
grida dei miseri , e lo sventurato è guardato con occhio di disprezzo. E se infelici chiedono un pane sono
scacciati come imfami : queste sono verità, m’appello al pubblico: l’opinione pubblica non inganna: l’e-
sperienza ancora ce lo dimostra. Ma sappia ognuno che noi tutti siamo figli di un padre j e al cospetto di
questo padre altissimo si confondono i gradi degli uomini in questa bassa terra : la grandezza dell’ uomo, è
1′ esser uomo : gli uomini tutti hanno eguali diritti nella società, e in faccia alla legge. Ma questo sacro-
santo diritto non è conosciuto , anzi conculcato : si cercano tutti i mezzi per indurre ineguaglianza dove è
comune la natura : 1′ impegno, 1′ oro, e 1′ illecito amore , sono questi che innalzano 1′ uomo a grandi for-
tune e ad alti posti.
L’uomo timorato, e sagace viene posto in obblio : e se giustamente si lamenta rimane vittima di un
dispotismo vendicatore.
Il mio attonito sguardo non vede che madri piangenti: spose desolate: uomini affamati : orfani dere-
litti : vecchi abbandonati: e tanti altri che si danno ai furti, alle rapine , ed a tanti altri delitti, e tutto
in causa di incapaci e sordidi impiegati : il popolo buono a questi eccessi non può tacere finché non vede
regnare giustizia, umanità, insomma la legge dell’Evangelo alzerà sempre la voce, e con giusta ragione
si lagnerà e griderà. ? Come tenere al servizio del Governo tanti ricchi ed imperiosi signori, che traggono
fra le molezze vergognose di una vita voluttuosa tutti i giorni loro con scandalo universale senza impegnarsi
punto delle incombenze loro? Come conservare uomini in seggi i più luminosi che ad altro non procurano
che accrescere le miserie del popolo , ed aggravare i pesi già importabili dei loro dipendenti ? Come non
sollevare tanti sventurati disimpiegati che hanno tutto il merito, e la necessità ? Come infine non sradicare
dalla società tante usure , e monopoli!, che riducono all’ ultima disperazione numerose famiglie ? Come
dunque si tace contro di questi, intanto che si perde la voce a gridare contro quelli che palesemante dico-
no la verità ? Se questi disordini succedessero fra popoli rozzi e barbari non sarebbe da meravigliarsi : ma
a vederli nel centro dell’ Italia cattolica non si può fare a meno di non fremere dallo sdegno.
Grazie al Cielo , Pio IX ha cuore buono e magnanimo, vorrebbe soddisfare il desiderio di tutti, e
rendere felice non solo il suo Stato, ma il mondo tutto se fosse possibile : ma gli ipocriti, i venali, e cer-
ti zelanti del disordine e della tirannia , tentano tutte le vie d’ ingannare, e tradire il primo fra gli uomini,
1′ unico Sovrano amante del popolo e della religione ; cercano d’ offuscare le glorie, e le grandezze di un
immortale fra i Pontefici. Ma viva Iddio , giugnerà il tempo che Pio IX conoscerà le insidie, e gli inganni
a lui tesi dai uomini ambiziosi e adulatori. Iddio non sta d’ assistere questa anima grande , quel santo, che
fa ogni sforzo per felicitare i suoi sudditi e i cattolici figli dell’ orbe.
Dunque o uomini del popolo buono accostatevi al Trono del Beatissimo Pio, ditegli quali sono i mali
che signoreggiano nel suo Governo: ditegli quale è la sorgente da donde scaturiscono : manifestategli quali
sono i suoi ingannatori e gli ipocriti, e non temete. Allora vedrete 1′ adorabile Pio in unione al saggio Mi-
nistero, e agli onesti e prudenti Presidi delle Province estirpare il disordine, e i tristi che lo producano, e
formare un popolo felice ed uno Stato invidiabile : ma fa d’ uopo che tanto uno, che gli altri siano coadiu-
vati da uomini disinteressali, dotti e galantuomini, e non dai perfidi che sono la causa di un Unto male.
Bologna ao Ottobre 1848.. ? Tip. Tiocchì.
UN PRETE.

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Estremi cronologici: 1848 ottobre 20
Segnatura definitiva: MRI0561
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 28,5X22 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Le cause di tanti mali e disordini, che rovinano lo Stato Pontificio sono le seguenti...
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