Sul fronte della ragione
Con l'espressione al di sopra della mischia Romain Rolland definisce le ragioni della sua presa di distanza dall'entusiasmo per la guerra. Solo da un osservatorio al di sopra di quel tragico fragore, l'intellettuale può - anzi, deve - svolgere il ruolo di cui lo investe la società, soprattutto quando questa versa in uno stato di crisi totale.
Scritto nel 1914, ma pubblicato in Svizzera, dove si è rifugiato, nel giugno 1915, a carneficina in corso, il testo di Rolland dà voce e parole a quegli intellettuali militanti che rispondono alla propaganda degli entusiasti per la guerra. Disillusi e sconcertati dall'odio fratricida, delusi dal destino decadente degli ideali del cosmopolitismo europeo e della solidarietà culturale della civiltà occidentale, questi autori iniziano a descrivere l'Europa che verrà dopo la guerra come una landa di rovine, popolata di mutilati e invasa da armamenti avveniristici e terribili.
La visione è anticipatrice di un dopoguerra che segnerà il volto e condizionerà le vicende dell'Europa ma contribuisce anche alla definizione della funzione e della fisionomia dell'intellettuale pubblico da allora a oggi.