Statuti di Giuseppe Mazzini sulla Repubblica toscana
STATUTI
D I
GIUSEPPE MAZZINI
Sulla Repubblica Toscana.
Mazzini ha instaurata la Repubblica Fiorentina; Anime del Burchiello, e di Lorenzino sorgete a contemplare i fasti de’ vostri pronipoti eroi! Tutto il popolo è nel più ardente ed e-
spansivo entusiasmo; tutti s’abbracciano, tutti
si baciano; il grido di tutti è viva la Repub-
blica. A questo grido la più cordiale ricon-
ciliazione è stata celebrata fra tutti i partiti.
Ingiurie, busse, coltellate tempestano i renitenti
a questa riconciliazione. In seguito a tutto ciò
Mazzini è stato unanimemente gridato Ditta-
tore della Repubblica Fiorentina e, con indosso
la camicia di forza, fu portato sulle spalle di
JDio e del Popolo fino al Campidoglio che si
debbe quanto prima costruire là dove sorge
il Manicomio. La prima cura di Mazzini fu di
promulgare il seguente decreto.
Noi in virtù di quei poteri dittatoriali che Dio
ed il Popolo ci hanno conferiti, ordiniamo:
1.° Dal giorno d’oggi, e sotto pena della vita,
è ingiunta a tutti i cittadini la più cordiale ,
ed amorevole fratellanza.
2.° La lingua italiana dal giorno d’oggi in poi
abolisce dal suo uso pubblico e privato e
da tutti i suoi vocabolarii, i vocaboli mio e
tuo, ai quali viene surrogato il vocabolo no-
stro; sono ugualmente aboliti i vocabolijfar-
to, rapina, restituzione, assassinio e con-
danna.
3.° Dal giorno d’oggi è abolito, sotto pena di
saccheggio, ogni porta od uscio di casa, ogni
cancello, ogni inferriata o imposta di fine-
stra, ogni mezzo insomma di guarentire il
mio a pregiudizio del nostro.
4.° Sono instituiti 546 battaglioni di guardie
nazionali immobili, le quali, finché non sa-
ranno giunti dalle Americhe i fucili di su-
ghero che quanto prima saranno ordinati,
andranno di tutto punto armate di scope,
spazzole, pigliamosche e penne d’oca, colle
quali si eserciteranno alle manovre consen-
tanee al loro spirito guerriero.
‘Si intendono esenti da queste armature
i pochi che tuttavia conservano le armi con
cui combatterono a Montanara e Curtatone.
5.° E istituita una commissione dei più va-
lorosi e clamorosi gridatori della Repubblica
perchè si occupi à stendere tanti formidabili
proclami quanti bastino per cacciar oltre
l’Alpi i centomila tedeschi che senza alcun
diritto ed a dispetto di Dio, del Popolo e
dell’urea, occupano le provincie italiane. E
dove i proclami si riconoscessero a ciò in-
sufficienti ricorra la delta Commissione a
sonetti e canzoni, articoli di giornali, e si
moltiplichino insomma tutti quei mezzi coi
quali ha finora il popolo toscano efficace-
mente provveduto alla causa dell’indipen-
denza italiana.
6.° E decretata una medaglia d’oro, avente da
un lato la figura di un coniglio impaurilo
e di un tasso sonnolento, dall’altro una leg-
genda che dica come la medaglia sia stata
dalla riconoscente Italia dedicata a tutta
quella grandissima maggioranza toscana, la
quale colla sua patriottica inerzia e coll’e-
roica sua pusillanimità, opposte alla vio-
lenza di alcuni facinorosi, ha fatto sì che
una tumultuosa, sebbene assai picciola, mi-
noranza potesse andare al potere e condurre
il paese alle invidiabili condizioni in che
presentemente si trova.
Dato dal Campidoglio, già manicomio, fi-
renlino; oggi giorno 1 anno della Repub-
blica di Firentfe»
Tipografia Como.