Sagra consulta…

Composto degli Ill.mi e R.mi Giudici
Monsignori ANTONIO MATTEUCCI Segretario e Presidente,
PAOLO PAOLINI,
BARTOLOMMEO PACCA,
SALVO MARIA S AG RETTI,
CARLO CRISTOFORO
ANTONIO SIBILLA,
DOMENICO BARTOUNI,
LUIGI FIOR ANI,
GIACOMO GALLO,
TERENZIO CARLETTI,
GIUSEPPE ARBOKIO MELLA,
LORENZO VALENZI,
l
coli’intervento di Monsignor Ill.mo
BONAVENTURA ORFEI Procuratore Generale
dei Poveri, s
e degl’lll.mi ed Eccmi signori Avvocali
AGOSTINO PASQUALOM Sostituto di Monsi-
gnor Fiscale Generale,
PIETRO FRASSINELLA Difensore d’Officio,
assistendo l’infrascritto Cancelliere,
Si sono adunati nella sala del Palazzo Innoceiiziano in Mon-
tecitorio per giudicare in revisione a forma dell’ articolo 565 del
Regolamento organico e di Procedura criminale la causa intitolata
CONTRO
Costa Gaetano , del fu Gio. Battista , detto Stuffilino, da
Bologna, di anni 35, ebanista, ammogliato senza prole;
Costa Luigi, detto Staffilino, del fu Gio. Battista, nato il 2
luglio 1828, canapino, celibe, di Bologna;
Costa Alfonso, detto Stuffilino, del fu Gio. Baltisia, da Bo-
logna, facchino, nato il 19 aprile 1829, celibe;
Bonetti Pietro, sopraccbiamato Piccione, del fu Vincenzo,
di anni 31, coniugato, facchino, di Bologna;1
Marzocchi Antonio, detto Marzochetto, del fu Michele, da
Bologna, di anni 30, facchino.
Sulla quale causa il primo Turno di questo Supremo Tri-
bunale nel dì 17 settembre 1852 pronunciò la sua Sentenza.
Premesse le solite preci all’Altissimo.
Sentito il rapporto della causa fatto dall’ Ill.mo e R.mo Mon-
signor PAOLO PAOLINI Giudice relatore.
Letto il verbale di udienza del 17 settembre 1852.
Letta la suindicata Sentenza del 17 settembre 1852, con
la quale
Per l’Omicidio in persona di Luigi Giorgetti piantone poli-
tico notturno, commesso in Bologna nel primo settembre 1848,
come colpevoli di detto Omicidio con animo deliberalo e per ispi-
rito di parte vennero condannati ad unanimità dì voli in appli-
cazione degli articoli 207 e 1^5 del Regolamento penale col con-
corso dell’ articolo 27 § 3 del medesimo Regolamento Gaetano
Costa e Pietro Bonetti alla pena dell’ ultimo supplizio, ed a mag-
gioranza di voli Luigi Costa ed Antonio Marzocchi alla pena
dell’ ultimo supplizio, ed Alfonso Costa alla galera in vita, da
espiarsi a forma di legge.
Viste e ponderate !e risultanze processuali.
Udite le conclusioni tiscali.
Sentite le verbali deduzioni defensionali di Monsignore OR-
FEI Procuratore generale dei Poveri, e del signor Avv. PIETRO
FRASSINELLA quali ebbero per ultimo la parola.
Ricevuta quindi dai medesimi la dichiarazione di non avere
altro da aggiungere,
Chiusa la discussione e rimasti soli i Giudici per deliberare,
INVOCATO IL NOME SANTISSIMO DI DIO.
1 due Turni del Supremo Tribunale hanno reso e pronun-
ciato la seguente
SENTENZA
Circa le ore 5 pomeridiane dei primo settembre 1848, altra
vittima immolavasi in Bologna al furor popolare nella persona
del piantone politico notturno Luigi Giorgetti, detto anche Giorgi.
Costui, prevedendo forse il malflne che lo attendeva, era sul punto
di abbandonare quella città. Per provvedere pertanto alle spese
occorrenti, sortiva di casa per recarsi ad esigere alcuni suoi
crediti.
Giunto in via Borgo Tovaglie s’incontra in una masnada di
popolani armati. Al cenno del capo, che conducevala, uno di quei
malandrini affronta il Giorgi e gli scarica sul petto una lunga
pistola. Caduto in terra gli vengono esplosi contro due colpi di
fucile, i di cui proiettili gli trapassano il corpo e lo rendono sul-
l’istante esanime. Tanta era la sete di sangue, che altri di quella
Venerdì 4 Febbraio 18«>5.

BOLOGNA
di Omicidi©
conventicola si fecero poi sul cadavere, e con arma tagliente bar-
baramente gli tagliarono la gola. Dopo di che, facendo aspetto
di giubilo, mossero quegli assassini per la vicina strada di Ruini
e di Miramonte, è si dispersero quindi per le adiacenti contrade.
Se pel terrore , che allora dominava in Bologna, non potè sul-
F istante procedersi alla legale ricognizione del cadavere e al di-
scuoprimento degli autori dell’atroce delitto, al volger dei tempi
migliori, al ristabilimento della pubblica quiete, potè la giustizia,
altamente reclamata, avere il suo libero corso, e cosi furono me-
nati prigioni, quali autori di tanto delitto, Gaetano Costa, Luigi
Costa, Pietro Bonetti, Antonio Marzocchi, Alfonso Costa, non
che gì’indiziati colpevoli Luigi Sarti, Paolo Corazza, Inno-
cenzo Bruni e Gaetano Brandoli, e sul conto dei medesimi
fu portala a compimento la relativa processura nei modi pre-
scritti dalla legge.
Considerando che se pe’ molivi superiormente accennati non
potè procedersi alla ricognizione e sezione del cadavere, è però
provato l’omicidio di Luigi Giorgetti da più testimoni, che lo vi-
dero estinto a Borgo Tovaglie, immerso nel proprio sangue. Disu-
mato poi il cadavere dopo ventiquattro giorni, ed identificato nei
modi legali, sebbene si trovasse in istato di putrefazione, si ri-
levò essere affetto di una incisione trasversale e profonda nel
centro della gola , e di due ferite di figura rotonda, che dalla
parte esterna del petto erano trapassate al dorso. Quali ferite,
giudicarono i fisici, prodotte la prima da strumento tagliente, e
le altre due da arma comburente, ed essere di loro natura asso-
lutamente mortali, e che dovevano necessariamente portare la
morte istantanea al ferito Giorgetti.
Considerando, in ispecie, che gì’inquisiti Gaetano, Luigi,
Alfonso fratelli Costa , Pietro Bonetti , Antonio Marzocchi,
hanno limpidamente ammesso di aver fatto parte nell’ agosto e
settembre 1848 delle bande dei popolani armati, ed è rimasta
provala 1′ amicizia e frequente associazione fra loro.
Considerando essere stabilito, per deposizione concorde di
più testimoni, ohe furono circa quattordici gli aggressori del Gior-
getti, quali prima gli esplosero al petto un colpo di pistola, poi
due fucilate, e caduto in terra gli furono sopra , ed uno di loro
gli tagliò la gola con una ranchetta , e quindi uniti mossero fe-
stosi per via Ruini e Miramonte, dicendo ? uno di meno, un
boia di meno =.
Considerando che Pietro Bonetti fu riconosciuto da quattro
testimoni far parte della turba di quegli aggressori ; un testimo-
nio lo vide esplodere il suo fucile alla vita del Giorgetti; ed altri
due testimoni l’udirono poi vantarsi = con la mia ronchetla
gli ho tagliata la gola =.
Considerando che Gaetano Costa, già amnistialo nel Ì846,
inquisito per più delitti, e condannalo anche per furio qualifica-
to, fu visto da tre testimoni armalo di fucile sul luogo del delitto,
e quindi lo videro due altri testimoni muovere con gli altri ag-
gressori per via Ruini, avente in mano il fucile tuttora fumante
nel bacinetto, e l’udirono esprimersi con voce minacciosa ? quan-
ta gente corre per aver sentito scaricare un’ arma rr.
Considerando che Luigi Costa, già inquisito per grassazione
ed altri delitti, ed amnistiato nel 1846, fu pur visto da cinque
testimoni armato sul luogo del delitto, e questo consumato allon-
tanarsi unito agli altri inquisiti, dirigendosi dal Borgo Tovaglie
nel vicolo Ruini.
Considerando che mal si ricorse da Luigi Costa alla fede
di Adelaide Campazzi per istabilire che egli giungesse in di lei
compagnia sul luogo del delitto dopo che questo era avvenuto.
?2
Imperocché , sebbene la Campazzi cercasse contraddittoriamente
Considerando che Alfonso Costa, il quale all’epoca del de- #>
litio non aveva ancor consumati gli anni venti di sua età, e che
già due volte era stato inquisito per furto, fu visto egualmente J
da due testimoni contesti far parte del drappello armato nell’ atto ^
che uccise il Giorgetti, e partir con esso appena eseguito il delitto. #>
Considerando che se Alfonso volle far credere che a! mo-
mento dell’eccidio si trovasse nell’osteria del Falcone, e quivi ne J
avesse la notizia ad un’ ora circa dopo il mezzogiorno, adducendo ¦#
a sostegno dei suoi detti anche tre testimoni, questa coartata pò- ^
sta in campo si riconobbe del tutto insussistente. Imperocché si j|
ravvisò in primo mendace l’inquisito , mentre all’ un’ ora circa J
pomeridiana non poteva essere informato dell’omicidio Giorgetti, #>
che solo avvenne circa le ore tre pomeridiane; secondariamente <# fu smentito da uno degli indotti testimoni, quale dichiarò che il X giorno in cui l'imputato fu a mangiare nella indicata osteria, e ^ vi si trattenne per qualche ora , come egli dice, fu ben diverso ¦# da quello in cui avvenne l'omicidio Giorgetti. Che se gli altri Jj due testimoni Pietro Martelli e Maria Sassi tentarono di famu- J lare il racconto di Alfonso Costa, furono convinti di falsa lesti- ^ monianza, e per tal titolo condannati, perchè riconosciuti in con- é>
traddizione coli’ altra testimonia indotta ; perchè smentiti dai due &
testimoni fiscali; perchè si posero in aperta opposizione fra loro J
e colf inquisito stesso, circa le vivande prese dal Costa, circa le ^
sue azioni ed il suo trattenimento in quella osteria ; olire che, #¦
rapporto al Martelli, fu esclusa luminosamente la sua qualità di
cameriere in quella osteria, da esso supposta per dar credito alla ^
sua deposizione. <§>
Considerando che se Antonio Marzocchi, imputalo di più ¦#
delitti di sangue, fu visto da un sol testimonio fra’ primi che si
fecero ad aggredire il Giorgetti, altri due testimoni, appena com- ^
messo 1′ eccidio , lo videro fra gli altri armati allontanarsi dal <#>
luogo e dirigersi per la via Ruini. Ed a combattere queste prò- #>
ve non seppe il Marzocchi allacciare eccezione, nò addurre al-
cuna giustificazione a propria discolpa. ^
Considerando esse»’ positivo che 1′ omicidio del Giorgetti ve- #
nisse commesso con deliberazione e per ispirito di parte, per es- *&
sere egli in odio alla fazione come impiegato politico, giacché è
provato che i popolani di Bologna convenissero di far strage de- ^
gì’ impiegali di polizia , e degli uomini deli’ ordine ed affezionali #
al Pontificio Governo. , #>
Visti gli articoli 275, 105, 27 § 5 del Regolamento penale f
non che gli articoli 447, 440 , 675 e 076 del Regolamento di J
Procedura criminale. <# Visto e considerato quant'altro era a vedersi e considerarsi 11 Supremo Tribunale ha dichiarato e dichiara che consta X in genere di omicidio in persona di Luigi Giorgetti, e che in ^ ispecie ne furono e ne sono colpevoli con animo deliberato e per i>
ispirito di parte Gaetano Costa, Luigi Costa, Alfonso Costa,
Pietro Bonetti ed Antonio Marzocchi, ed in applicazione degli J
articoli 275 e 105 del Regolamento penale col concorso dell’ar- <§>
ticolo 27 § 5 del medesimo Regolamento per Alfonso Costa *#¦
maggiore degli anni dieciotto e minore degli anni venti all’epoca
del delitto, ha condannato e condanna Gaetano Costa, Luigi J
Costa, Pietro Bonetti ed Antonio Marzocchi alla pena dell’ ul- <$>
timo supplizio, ed Alfonso Costa alla galera in vita, da espiarsi
a forma di legge. Inoltre ha condannato e condanna tutti i pre-
delti individui all’ emenda de’ danni a favore degli eredi dell’ uc-
ciso Luigi Giorgetti, ed alla rifazione delle spese giudiziali, da
liquidarsi a senso di legge.
A. MATTEUCCI Segretario e Presidente.
P. PA0LINI.
B. PACCA.
S. SAGRETTI.
C. CRISTOFORI.
A. SIBILIA.
D. BARTOLUNI.
L. FI0RANI.
G. GALLO.
T. CARLETTI.
G. ARBORIO MELLA.
L. VALENZI.
” R. CASTELLI Cancelliere,
Dall’ Udienza di NOSTRO SIGNORE
del 7 giugno 1855.
11 SANTO PADRE, per grazia, si è degnato commutare a
Luigi Costa la pena dell’ultimo supplizio, cui è stalo condan-
nato per 1′ omicidio in persona di Luigi Giorgetti, in quella della
galera in vita sotto stretta custodia.
Il Presidente del Supremo Tribunale
S. SAGRETTI.
L. -f- S. Per copia conforme salvo ecc.
Il Cancelliere – R. CASTELLI.
GOVERNO PONTIFICIO.
Bologna. Oggi ventisei luglio 1855. Ore noce pomeridiane.
Io sottoscritto Cursore addetto ai Tribunali di questa città
mi sono condotto nelle carceri dell’ Abbadia, e fatti quivi tra-
durre separatamente avanti di me i condannati Gaetano Costa
e Pietro Bonetti, giacché Antonio Marzocchi venne decapitato
la mattina del 25 corrente come altro dei colpevoli degli omicidi
di Antonio e Giuseppe Ragazzini, ho letto ed intimato ad essi
due individui la Sentenza pronunciata dai due Turni del Su-
premo Tribunale della Sacra Consulta il giorno 4 febbraio elei
corrente anno 855, portante la loro condanna di morte. Tra-
sferitomi quindi alle carceri criminali di S. Giovanni in Monte
ho intimato a Luigi Costa la stessa Sentenza , e la commuta-
zione della pena dell’ ultimo supplizio in quella della galera in
vita sotto stretta custodia accordata per Grazia Sovrana al con-
dannato medesimo.
In fede ecc. Raffaele Gitti Cursore.
Bologna. Oggi ventisette luglio -1855.
Riferisco io Cursore sottoscritto che alle ore sci antimeri-
diane di questa mattina nel locale solito tra Porta S. Felice e
quella delle Lamme, mediante decapitazione, è stata data esecu-
zione alla surriportata Sentenza nelle persone di Gaetano Costa
e Pietro Bonetti.
In lede ecc. Raffaele Gitti Cursore.
Bologna. Tipografia Governativa alla Volpe.

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Estremi cronologici: 1853 febbraio 04
Segnatura definitiva: MRI1134, MRI1135
Descrizione fisica: cc. 2
Dimensioni: 42X56 cm
Colore: bianco e nero
Immagine: stemma
Autore: Matteucci Antonio
Tipografo (ente): Alla Volpe, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione. Il manifesto è costituito da 2 fogli stampati su un solo lato destinati ad essere affissi uno sotto l'altro. I fogli che compongono il manifesto sono numerati. Nota manoscritta sul verso del primo foglio: Bologna 1853 Giorgietti [?].
Descrizione del contenuto: Incipit: Composto degli Ill.mi e R.mi Giudici Monsignori...
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