Roma 28 giugno 1847. Chiedete.

ROMA 28 GIUGNO 1847
CHIEDETE
Il Popolo esce da una emozione religiosa e vivissima dall’avere udito la parola eli Dio dalla bocca di un suo eloquente ministro che ha recitato le
lodi del grande agitatore e liberatore del suo Popolo Irlandese Daniele
O’connell. Il facondo Oratore filosofo ha dimostrato come quel sommo cit-
tadino ed eminente cristiano ad un tempo si servì della religione per con-
quistare la libertà, della libertà per esaltare la Religione. Su questo solido
perno egli ha mosso tutta la sua azione, e svolgendo il sistema seguito per
la emancipazione dell’ Irlanda è venuto a determinare i due grandi princi-
pii, secondo la dottrina di S. Paolo, un popolo cattolico dee riconquistare
i suoi diritti e scuotere il giogo della oppressione. Essi sono ? RESISTEN-
ZA PASSIVA. E OBBEDIENZA ATTIVA ? e dichiarandoli mostrò come
un popolo rispettando l’ordine stabilito da Dio non deve però rimanere
nell’inerzia e nell’apatìa colpevole sopportando che il dispotismo giunga
a cancellare nell’uomo ogni carattere della dignità umana, e che perciò
rispettando la legalità non debba mai rimettere dal chiedere e tentare tutte
le vie rispettosamente energiche per illluminare la mente dei Principi, e
conseguire le riforme volute dal tempo e dai bisogni. Ha istituito il para-
gone tra il secolo XVI e il nostro narrando come in quello i novatori ser-
vendosi della parola riforma che era un’assuluta necessità di quel tempo
per le rilasciatezze del costume e delle credenze agitarono la Società e le
coscienze tutte; ond’è che il gran Pontefice Paolo III. santificava quella
parola gridando anche egli ? RIFORMA ? e la operò col Concilio di
Trento.
E così nel nostro secolo sapienza e religione consigliano di santificare
la parola LIBERTÀ come il solo mezzo possibile di chiudere il vulcano
delle rivoluzioni, adottanto i Governi un sistema largo di libere istituzioni.
Che bene si possono conciliare la libertà e l’ordine, le agitazioni più vive
col rispetto alle leggi. Ed esaltando l’agitazione legale di cui si servì il
grand’ uomo di Stato Irlandese, lodò il Popolo Romano che per nobile
religioso istinto aveva seguito quel sistema perfezionandolo coli’agitazione
amorosa. E compiacendosi nel pensiero della singolare bontà del cuore di
PIO IX di cui solo è una voce in tutta Europa, in tutto l’universo, e della
bontà di questo Popolo non dubitò di predire che avrebbero finito per
comprendersi. Questo Popolo compirà la sua conquista pacificamente, se
LO INTENDONO, NON LO ARRESTINO, NON LO TRADISCANO. Fin
qui il Popolo Romano ha dato prova lodata e luminosa di ? RESISTEN-
ZA PASSIVA ? ora il tempo è venuto di mettere in atto 1′ altro grande
principio cattolico della UBBIDIENZA ATTIVA. Il grido dell’Oratore a
questo proposito fu la solenne parola ? CHIEDETE ? E come quella
risonò per le ampie vòlte del Tempio così noi dobbiamo ripeterla 1′ uno
all’altro come voce di Dio, ed usarla con unanimità di voleri, con tena-
cità di proposito, con temperanza di desiderii. E quale altra via migliore
e più opportuna di mostrare la fiducia nostra non ancor morta in PIO IX,
benché sappiamo che lo assediano continuo e Io spaventano i noti ed in-
teressati nemici d’OGNI PROGRESSO, e la sua vita e la pace dello Stato
mettono a rischio vicino. Ciascun Popolo ha i suoi momenti provvidenziali
e chi non ne profitta è reo di vile tradimento nella Storia presente e futura
della patria sua.
CHIEDETE.

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Estremi cronologici: 1848 giugno 28
Segnatura definitiva: MRI1375
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 25X17 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: Il Popolo esce da una emozione religiosa e vivissima dall'avere udito la parola eli Dio dalla bocca di un suo eloquente ministro...
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