Proclama del duca di Modena

PROCLAMI DEL DUCA DI MODENA
Francesco D’ Este come tutti sanno è rientrato in grazia di Dio ricuperando in grazia de’suoi cari Croati li antichi Feudi. I Conladini gli fecero gran plauso, ed Esso li invitò per il
giorno di poi ad una festa di famiglia. La gran sala del Palazzo era parata a strisce gialle,
e nere e si vedevano sulle pareli i ritratti degli Antenati Reali e sopra al trono del Duca v’e-
ra dipinto Francesco Quarto di gloriosa memoria a cui il Pittore aveva disegnati intorno
tutti li emblemi delle Cristiane virtù; il fuoco della Carila le lance della Giustizia, la colon-
na della Fortezza e il freno della Temperanza. In fonda della sala v’ era un Quadro provvi-
sorio rappresentante la pianta dei felicissimi ducali. Una magnifica Sinfonia accompagnò la
marcia trionfale che seguiva il Sovrano nell’ ingresso della Grande Assemblea Villereccia. Pre-
cedeva il Convoglio il Boja dello Stato in grande uniforme con alla destra il Provinciale del-
la Compagnia di Lojola, ed il Capitano Bargello alla Sinistra ? Poi venivano a Coppia un
lìirro ed un Ciamberlano in babbuccie ricamale ai quali teneva dietro la fila dei Ministri pas-
sati, e presenti e finalmente I’ amoroso padrone in mezzo alla guardia Nobile composta di 10
Caporali Croati armali di bastone, e di Carabine ? Asceso sul trono il Principe generoso cosi
parlò.
DILETTISSIMI, ED AMATISSIMI SUDDITI
Coli’ anima piena di giulebbe io torno in mezzo di Voi dopo una assenza forzata la quale
forzatamente mi ha forzalo ha sforzare il mio sgrigno per far forza alla forza e ricuperare
colla forza la forza del mio potere. La provvidenza ha voluto provvedere che tutto fosse prov-
veduto per il mio felice ritorno nei provvidi Stati, dove sarà mia cura di provvedere alla prov-
videnza vostra, e mia coli’ accrescere Je provvisioni ai dilettissimi, e fedelissimi Polizziolti i
quali provvederanno che non si provvedano dai tristi, e dai Demagoghi i mezzi d’ introdurre
un altra volta nei noslri Dominii delle rivoluzioni più o meno provvisorie di quella alla qua-
le abbiamo felicemente provveduto. Però seguendo l’impulso del cuore di casa nostra io per-
dono a tutti eccettuali 10, o 12 centinaja di malintenzionati i quali ridurrò allo stato di
scapati come faceva mio padre, perchè si conosca da tutti che quella gente, è una gente senza
capo. Le gloriosissime armate II. e RR. anderanno a riprendere il mio dove 1′ hanno condotto
quei furibondi Crociati, e poi farò fare un proclama che piacerà col quale farò paura a tutti
li stati vicini scrivendo a certi Signori che tengo 300 mila soldati olire Pò. Adagio adagio
col vostro concorso farò di belle cose, e chi sa che un giorno, o 1′ altro io non divenga Pa-
drone di quelli che volevano essere Padroni vostri, e miei. Confidate Dilettissimi nelle armi
Croate, nella sapienza dei Venerabili Gesuiti che troveranno presso di Noi tutta la nostra gr«-
zia. Confidiamo nella potenza della nostra concordia, Io sarò lutto per voi, e voi sarelc tulli
per me, ma se alcuno facesse mostra di certe cose … lo che non credo si rammenti che
io voglio conservare 1′ ordine con 1′ uso di lutti quei mezzi santissimi che il gloriosissimo Pa-
dre mio metteva in opera nel 1821, e nel 1831, e che noi avremo la Consolazione di veder»
«flettuati anche nel 1848. (“Dal Lampione Giornale ToscanoJ
PROGETTO DI COSTITUZIONE PER GLI STATI ESTENSI,
1. La Religione dello Stato sarà quella dei Reverendi Padri Gesuiti, la Cattolica Romana
sarà tollerata.
2. La Guardia Civica sarà considerata come istituzione dello stalo, nessuno però potrà far
parte della medesima se per tre anni almeno non avrà fatto il Birro.
3. Sono aboliti tribunali straordinari, in casi urgenti però il Boja, ed il suo Ajutanto a-
vranno carta in bianco.
4. La stampa sarà liberissima, gli Stampatori, però e gli Scrittori saranno puniti colla mor-
te se tratteranno delle attuali cose d’ Italia.
5. Il sugello delle lettere sarà inviolabile eccelli i casi in cui non vorrà la Serenissima
Maestà del Duchetto.
6. La Libertà individuale è garantita solo nelle Domeniche, ed in altre fesle Comandate.
7. I Sudditi infine degli stali Estensi potranno mangiare, bere divertirsi, dormire purché tra il
cibo, e i divertimenti non si parli mai di Libertà, e purché nel sonno non si abbiano visioni allusive
all’ Italia dalla quale quanto prima per cura di sua Maestà saranno cancellali gli slati Estensi, e
trasportati in altro punto della Carta Geografica.

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI1427
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 27X19,5 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Il manifesto contiene un secondo ed un terzo testo intitolati Dilettissimi ed amatissimi sudditi e Progetto di Costituzione per gli stati estensi.
Descrizione del contenuto: Incipit: Francesco D' Este come tutti sanno è rientrato in grazia di Dio ricuperando in grazia de'suoi cari Croati li antichi Feudi...
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