Popoli delle quattro legazioni

POPOLI
DELLE QUATTRO LEGAZIONI
Che più si tarda? Imbrandiamo l’armi; corriamo tosto in aiuto de’nostri fratelli Veneti; (*) ogni ritardo può essere ad essi, e quindi a noi tutti, fatale ? All’armi! all’ armi!
È assoluto dovere del Governo di prestarsi energicamente, e con ogni mezzo possibile alla
santa opra; diversamente sarebbe rotto ogni vincolo fra Esso, e Noi, e non potrebbe inoltre
sfuggire in faccia al Mondo la taccia di traditore della Patria, e quindi il marchio dell’infamia.
Su, su, su una volta! Destiamoci da questo letargo, che d’uomini, ci fa men che bruti. E
tempo d’agire con tutte le forze, colla maggiore celerità, e prontezza. UNIONE, o fratelli; UNIO-
NE, e riesciremo senz’ altro nelf alta impresa.
Bando all’interesse, ai fini secondarli; dimenticanza perfetta d’ogni rancore. Santo amor di
Patria soltanto infiammi i nostri petti. Popoli delle quattro Legazioni! Sappiamo, Deh! sappia-
mo approfittare di questa opportunissima occasione, che, perduta, non tornerebbe forse MAI PIÙ’!
Capite? MAI PIÙ! Ma a che mai gioverebbe, che ci proponessimo un così sublime scopo, quando
poi non dassimo opera ai mezzi opportuni per conseguirlo? A noi è l’orza d’agire colla mag-
gior speditezza: via adunque ogni inciampo; via qualsiasi oggetto ch’esser potesse del minimo
ostacolo ai movimenti necessairi.
Sembrerebbemi pertanto uno dei mezzi opportuni, quello di devenire alla nomina di tanti
Comitati Civili-Militari , composti di soggetti caldi d’amor patrio, energici, e pronti ad ogni sa-
crifizio; e tali Comitati potrebbero, anzi dovrebbero essere nominati dal Popolo.
A coloro poi, che intendessero farci credere, essere un simile mezzo illegale, rispondiamo I.
Che ? Salus Populi suprema lex esto. ?. 2. Che d’altronde ogni autorità emana dal Popolo. Chi, in-
fatti, sopperisce alle spese dello Stato? Il Popolo, che paga le gabelle, i dadi, le tasse. Il Gover-
no NULLA MA DEL PROPRIO: tutto è del Popolo. Badate per altro che in questa parola Popolo,
siamo compresi TUTTI; nobili, cioè, non nobili, possidenti, e non possidenti, negozianti, artisti,
Civici, e non Civici; onde non ne sono esclusi che gì’ infami, gli assassini , i ladri ecc. i quali
tutti non appartengono a nessuna classe.
Ciò mi dispensa dal dover dirigere parola alla brava Guardia Civica, la quale, oltr’es-
sere parte di Popolo, è eziandio la istituzione eminentemente NAZIONALE; per cui non può non
rifuggire fin’anco dall’idea di porgi contro il popolo; che anzi io ritengo per fermo, che vor-
rà aiutarlo, e insorgerà con esso contro il comune nemico. M
Non ho che due parole da rivolgere alle truppe assoldate. Voi, o valorosi militi, siete bensì
pagati, ma non cessate già per questo di essere ITALIANI, e di appartenere quindi alla Nazione;
per cui Voi pure dovete essere pel Popolo, e col Popolo, il quale alla fin fine è il vostro padro-
ne; avvegnaché egli somministri al Governo il denaro con cui siete pagati. Guai adunque a Voi
se , lungi dal difendere il Popolo, osaste invece rivolgere contro esso le armi! Vi rendereste rei
del più esacrando dei delitti! Inoltre perdendo Voi ( che il Popolo non PUÒ’ PERDER MAI PER-
CHÈ PER LUI STA IDDIO) qual terra vi sosterrebbe? Qual padrone avreste Voi? Il Governo?
Non esisterebbe più. Il Popolo? Egli, a ragione, vi rigetterebbe; onde non vi rimarrebbe, che
il segregarvi per sempre dall’umano consorzio, siccome colpiti dalla maledizione di Dio , e
degli uomini.
Ànimo dunqne, o bravi Soldati d’ ogni arma ! state uuiti col popolo, ed innalzate con esso il
terribile grido d’ unione, e di vittoria. ? FUORI LO STRANIERO ?
Bologna 31 Ottobre 1848. Federico Dott. Ventdrini.
(*) I Veneziani, anziché perdersi in vane, e pompose ciance, ed in calunnie – come fanno i Giobertiani a
Torino – vengono ai fatti ; e ciò sta benissimo, dappoicche i dottrinarli sono i logici delle parolt ; i rtpubblitOM
hanno la LOGICA DEI FATTI.
BOLOGNA. ÌS4S TIP. BOB.TOLOTTI DAI CELESTINI.