Parole di elogio ai Bolognesi estratte dal Contemporaneo…
PAROLE DI ELOGIO AI BOLOGNESI
ESTRATTE DAL CONTEMPORANEO
( giornale di Roma delli 7 Agosto -1847. )
Ci congratuliamo coi bravi Bolognesi subito accorsi al generoso appello, ti»
guisa che i Ruoli della Guardia Civica sono cola già compiuti. »
Ecco o Bolognesi, alcune parole per Voi lusinghiere stampate da quel Giornale, redatto da generosi Romani. Un Concittadino ve le pone sott’ occhio non già
per insuperbirvi, ma perchè vi servano di sprone a sempre più meritatamente otte-
nerle. Né crediate già che ciò che avete fatto sia molto ; nulla è a confronto di ciò
che vi resta a fare.
L’accorrere pronti ai Ruoli, l’addestrarsi alle Armi è qualche cosa ; ma occor-
re perfezionarsi, procurarsi la robustezza del corpo, assueffarsi alla fatica ed al
disagio. ? A perfezionarsi nel maneggio delle armi : bisogna abbandonare affatto
ogni altra occupazione-dilettevole, e far sola ed unica in sua vece, quella degli
esercizi militari, dell’ istruzione, e delle manovre. ? A procurarsi la robustezza
del corpo conviene tralasciare qualunque abitudine che possa infievolire il medesi-
mo , come il bere sregolatamente , il fumare troppo spesso, il dedicarsi alla mol-
lezza , alla galanteria, alla dissolutezza. ? Ad assueffarsi alla fatica ed al disagio
occorre far moto, vita attiva e strapazzata, marciando e passeggiando militarmen-
te , e così avvezzare il corpo alle privazioni, ed alla mancanza dei comodi della vi-
ta. ? Occorre inoltre moderazione , subordinazione , cieca obbedienza ai Capi, non
smania d’impieghi, non desiderio di gradi. Bisogna essere generosi, saper far sacri-
fizi, anteporre qualunque cosa al bene della Patria e dell’adorato Prence. ?Bisogna
essere continenti in tutto ed economi, non sciupare denaro in pranzi, in cene, in
gozzoviglie, tenerlo piuttosto a profitto del fratello, economizzare pei bisogni del-
la Patria; se ciò vorrete fortemente diverrete allora buoni sudditi, egregi cittadini,
ottimi soldati, e con tali virtù, emulando quelle dei fratelli di Roma e delle altre
Provincie, conforterete 1′ amoroso Sovrano, aggravato da tante cure pei suoi sud-
diti , ed imporrete spavento ai comuni nemici.
Non dimenticate le sante parole del Sommo PIO che scrisse
— DIO È CON NOI. —
quelle del magnanimo Segretario di Stato che disse
MOSTRIAMO ALL’ EUROPA CHE NOI RASTIAMO A NOI STESSI.
e quelle di un nostro Levita, che per essere collocate a grandi caratteri sulla
porta della Petroniana Basilica dettò
PRO PIO PRO PATRIA MORI.
UN FRATELLO.
TIP. TIOCCIU. CON PERMESSO.