Parole del P. Ventura sugli avvenimenti attuali

PAROLE DEL P. VENTURA
SUGLI AVVENIMENTI ATTUALI
Noi già riportammo le eloquenti e libere parole con cui V Egregio P. Ventura chiudeva il suo discorso letto nella chiesa di S. Andrea della Valle pei funerali dei Martiri della Libertà di Vienna. Ora avendolo ristampato , Egli vi ha premesso una dotta prefazione dalla quale togliamo
alcuni squarci bellissimi relativi alle circostanze attuali di Roma e a” Italia.
Oh uomini dell’Oscurantismo adunque , fabbri luttuosi o complici
del fatto , cagione del comune dolore! Oh infelici che, se non siete i
più scelerati degli uomini, quali noi non vogliam credervi, ne siete
certamente i più stupidi e i più imbecilli ; gloriatevi pure del successo
dei vostri intrighi, delle vostre ispirazioni, dei vostri consigli! PIO IX.
avea fatto più bene alla Religione Cattolica, in un anno, che non
glie ne avean fatto , in più seeoli, tutti i Missionarii del mondo. Le
avea conciliato 1′ adesione di tutti i dotti, le simpatie di tutti i popoli’,
il rispetto di tutti i governi, 1′ ammirazione di tutto 1′ universo.
Nel giro di pochi anni, continuando il Pontificato questa missione
quanto pacifica tanto possente , tutta 1’Europa sarebbe stata cattolica;
gran parte del mondo sarebbe stata cristiana. Ora tutto ciò pare finito
in pochi istanti ; tutti questi successi pajono arrestati ; tutte queste
speranze pajon distrutte.
Voi avete invidiato a PIO IX il vanto di dare il nome al suo se-
colo. Voi avete distolto il Pontificato dal compiere il più bello e il più
glorioso dei suoi temporali incarichi, di essere il Tutore, il Difensore,
il Padre di tutti i popoli cristiani. Di Guelfo, che esso deve essere,
per esser forte , lo avete fatto comparir Ghibellino. Italiano per origine
terrestre , lo avete fatto comparire imperiale , di popolare regio; e cosi
lo avete indebolito , degradato e quasi affatto distrutto come sostegno
e vindice dell’ indipendenza italiana. Voi ne avete fatto il prigioniero
de/la Diplomazia ( Vedi la nota infine ), il trastullo dell’ Assolutismo.
Voi avete gittato nel fango il nome il più santo , la riputazione la più
augusta , la corona la più preziosa. Voi avete tolto alla Chiesa la più
grande delle sue glorie , il più brillante dei suoi trionfi , il più vasto
de’ suoi successi. La conversione dei popoli alla vera Religione per
mezzo del proclama della libertà.
Oh il gran peccato dunque che avete commesso ! oh il grande
scandalo che avete dato! oh il gran danno che avete fatto ! oh il
gran tradimento che avete consumato!
Voi avete circuito, sorpreso ingannato il più santo degli uomini,
il più mansueto dei sovrani, il più pio dei sacerdoti, il più zelante
dei Pontefici. Voi avete abusato della delicatezza della sua coscienza,
della purezza delle sue intenzioni , dell’ ardor del suo zelo! Gli avete
presentato come pericoli della Religione le angonie dell’ Assolutismo,
e la causa dei principi come la causa della Chiesa. Voi lo avete in-
dotto a distruggere esso stesso, in gran parte, l’opera eccelsa della
sua mente e del suo cuore, a suicidarsi esso stesso, ed a seppellir
seco le più belle speranze della Religione.
Ora si può mai , in vista di tutto ciò , essere uomo e non doler-
sene , essere cristiano e non fremerne ?
,, Ma che imprudenza , dicono altri, in questi tempi , in questi
? momenti, in cui i popoli, impazienti di ogni freno, si rivoltano
,, contro ogni autorità , venire a dipingere con sì forti colori i falli
,, dei Re ? Non è questo un soffiar sulla bragia, un sollevare le mas-
,, se, ed eccitare sempre più i popoli alla sedizione e ali anarchia?,,
Or varie risposte abbiamo pronte a queste accuse. In primo luogo;
noi non abbiam detto una sola parola , una sola sillaba né contro le
monarchie né contro i monarchi, in quanto tali. Abbiamo inveito
contro le Monarchie assolute , contro i désposti Monarchi: perchè 1′ as-
solutismo , perchè il dispotismo non son privilegi cristiani, ma ispira-
zioni pagane ; e sopratutto perchè 1′ assolutismo , perchè il dispotismo
aprono la porta alle rivoluzioni , come 1′ esperienza lo dimostra , le
rendono anzi necessarie, inevitabili; le rivoluzioni che rovesciano i
Sovrani e distruggono le Monarchie ; e le Monarchie assolute , ai tem-
pi nostri, hanno a dolersi, più che dei loro nemici, dei loro satelliti
e dei loro adulatori.
E che? han forse dritto al menomo riguardo la mala fede, l’in-
giustizia , lo spergiuro, T iniquità ? Noi dunque , coli’ avere smasche-
rati , denunziati, segnalati all’ esecrazione del mondo gli abusi e gli
orrori dell’ assolutismo, non abbiamo avuto altra intenzione fuori di
quella di distruggere il pregiudizio funesto, che regna nella mente
di tanti imbecilli: Che, cioè, i Monarchi assoluti erano l’appoggio
della Chiesa e della Religione; e calmare le apprensioni, e i timori
de’ pii : Che la Religione e la Chiesa pos-ano esser mai compromesse
pel trionfo della libertà.
Si, noi amiamo il popolo, perchè il Figlio di Dio lo ha amato;
e, sempre severo, sempre sdegnato, sempre terribile contro gl’ipo-
criti, contro i ricchi e contro i gaudenti: Vac vobis hypocritas. Vac
vobis divilibus. Vac vobis qui ridetis nunc (Lue.”); coi poveri singolar-
mente e col popolo si è dimostrato compassionevole , indulgente , a-
moroso Noi amiamo il popolo , perchè è nel popolo che_ si trovano
meno vizii e più virtù, più religione e meno empietà. E il popolo
che lavora, è il popolo che soffre , è il popolo che crede; e le classi
che lavorano, che soffrono , che eredono sono generalmente meno cor-
rotte delle classi che marciscono nell’ozio e nei piaceri, e si fan tra-
stullo della Religione. Noi amiamo il popolo, perchè esso non si per-
verte da sé , non perverte già le altre classi, ma è sempre pervertito
da tutto ciò che è al disopra di lui. Che anzi quando la corruzione
e 1′ incredulità cominciano a spandersi nella società ; la probità e la
Religione , 1′ amore della giustizia e dell’ ordine vanno a rifuggiarsi
nel popolo ; e solamente per mezzo di sforzi perseveranti e multipli-
cati si giunge a cacciarli da quest’ ultimo asilo.
NOTA DELLO STESSO PADRE VENTURA
SULLA FUGA DI PIO IX.
Sulla partenza del S. P. da Roma, ecco ciò che ci è venuto fat-
to di sapere , aspettandone conferma. ^
PIO IX, non aveva la menoma idea di lasciar Roma. E stato 1′ in-
trigo assolutista che glie 1′ ha messa in mente : facendogli credere che
in Roma non era più sicura la sua persona, e la sua dignità come
Capo della Chiesa. Una certa diplomazia voleva nelle sue mani il Pa-
pa , per trarne profitto in un interesse puramente politico. Ma sicco-
me questo interesse non era per tutti lo stesso , così chi voleva tra-
spotar PIO verso Levante e chi verso Ponente. Ma i più astuti la vin-
sero , e rimasero burlati i più confidenti. Il Papa dovea entrare in una
carrozza, e si ritrovò, senza sua saputa, in un’altra. Dovea prender
la via di Civitavecchia : e fu trasportato per quella di Gaeta. Fu fat-
to uscire per porta Maggiore , e girare attorno le mura sino a Porta
S. Giovanni. Il postiglione intese che dentro il legno vi fu un vivis-
simo alterco: se ne volle comprare il silenzio colla mancia di scudi
dieci. A Civitavecchia grandi collere, poiché non vi si trovò il Papa,
all’ ora convenuta. A Gaeta Io stesso Papa ha dichiarato in pubblico
che non era stata sua prima intenzione 1′ andarvi. Ora vi è chi lo re-
clama , minacciando la forza. Ma il partito austriaco-assolutista , non
lascerà così facilmente fuggirselo dalle mani. La Prigionia di PIO IX
a Gaeta è certamente più splendida di quella di PIO VII a Fontai-
nebleau ; ma non è né più larga né più sicura. La maniera villana
con cui è stata respinta la Deputazione , composta dei Membri delle
Camere legislative e del Municipio Romano, col Principe Corsini Se-
natore di Roma alla testa : la opposizione che trova ad avvicinarsi al
Pontefice chiunque sia capace di illuminarlo sulla situazione vera di
Roma e dello Stato, sono una prova che il Papa non è libero, oche
almeno è sotto una coerzione morale. Il partito austriaco oscuranti-
sta si adopera ad ottenere una Dichiarazione di principii antiliberali.
Speriamo che non la otterà : e che PIO IX non si metterrà in con-
tradizione con se medesimo. Oh quanta confusione, quando questo
orribile intrigo sarà conosciuto! Frattanto i Giornali esteri non cesse-
ranno di declamare contro la prigionia che PIO subiva in Roma co-
me Principe e come Pontefice ! Deh che questi giornali sono svergo-
gnatamente ingannati dai loro corrispondenti leggittimisti , filippisti,
oscurantisti, furbi o imbecilli. Questi giornali sono in una ignoranza
completa sopra la verità degli affari di Pioma. Credono che la questio-
ne sia tra un pugno di Demagoghi che vuole la licenza e l’anarchia,
e PIO IX. che vi oppone; quando, invece, la questione è : Se la
Costituzione , data da PIO , deve o no essere distrutta ; è tra 1′ assolu-
tismo e la libertà.
In quanto al popolo romano , esso è tranquillo , quanto non lo è
stato mai pel passato ; desidera il suo Pontefice e Sovrano ; e PIO IX
si ricorderà, speriamo, che la Medaglia, coniata all’occassione del
Conclave della sua elezione, portava 1′ esergo: Non relinquam vos or-
phanos! (FIAT! FIAT!
Estratto dal Contemporaneo N. aa5.
TIPI DELLE MUSE ALLA CAPRA