GUARDIA CIVICA
ORDINE DEL GIORNO
C O M. P A (j JMI !
L’opposizione eziandio da Voi manifestata ad alcune leggi emanate dal supremo nostro Governo, non fu che V espressione generale del con-
vincimento, essere quelle leggi mezzi non atti, e sufficienti a porre un
vero 5 e durevole riparo ai mali da noi fin qui sofferti, ed a prò vedere
ai veri, e gravi bisogni di questi popoli.
La Corte di Roma ha rifiutato , e dichiarato nullo quel progetto di ele-
zione di deputati a’quali veniva attribuito il solo incarico di rispettosamen-
te far conoscere al Sovrano i nostri mali, e di porgere a lui i voti, e le
preghiere de’ suoi fedeli sudditi affine di farli cessare.
Compagni ! Questa persistenza della Corte di Roma pone noi tutti su
queir ultima linea che separa la fedeltà dalla ribellione. Noi non fummo,
e non mai avemmo in animo di essere ribelli, né lo diverremo.
Compagni miei, che so quanto dirtttamente pensate, è giunto il mo-
mento di por termine alla comune opposizione, onde non soddisfare ai
nostri nemici, che tutto pongono in opera per potere appellarci ribelli,
ed accagionare a noi tutti i mali cui quest’ accusa esporrebbe la nostra
cara Patria.
I veri sentimenti, non meno che i bisogni, e i giusti desideri nostri
sono universalmente conosciuti. L’ Europa ci giudicherà, e giudicherà an-
cora della nostra saggezza, per saperci arrestare a questo estremo confi-
ne. Tutto avrà abbastanza illuminato il Governo. E Voi conducendovi di
tal guisa accrescerete la vostra fama ed acquisterete un nuovo titolo, per-
chè sia sempre a voi soli affidata la conservazione dell’ ordine pubblico,
che fino qui così bene manteneste, e la difesa di questa cara Patria, al-
la cui prosperità, vi siete interamente dedicati.
Bologna li 6. Gennajo 1852.
Il Generale
GIUSEPPE PATUZZI
Per Copia Conforme il f. f. di Capo dello Stato Maggiore
MATTEO CONTI CASTELLI
Tipografia della Guardia Civica