Onore libertà religione

RELIGIONE
Italiani di Felsina! L’ardore che dimostraste nella memoranda notte sei marzo, al solo annunzio
di incerta fama che l’Alemanno avrebbe invaso le vostre terre già libere dalle tirannide, vi fé appie-
no conoscere che siete non degenerata progenie di Eroi ma veri figli d’Italia*
Oh come al bellico suono accorreste imperterriti e generosi’ quali sulP aitar della Patria sublimi
giuramenti non pronunziaste ? come vi spronava il desio di volare in battaglia e di presentare i vo-
stri petti alle spade nemiche.’ taluno di voi sclamava: se io debbo morire, la mia morte alme-
no costerà cento vite al nemico, ed ogni stilla di sangue che verserò sarà un fiume del suo; tal al-
tro dicea: io muoio contento se potrò per la patria spirare sul campo di gloria 1′ ultimo fiato; chi
ebbro di gioia scioglieva cantici sacri alla riconquistata libertà; chi pieno di veramente eroico corag-
gio dava l’ultimo addio ai parenti, alla consorte, agli amici, giurando di volere ad ogni patto offerirsi
in olocausto alla patria; frattanto accendeansi nobili gare per ogni parte; vedeasi il minore fratello
contrastare al maggiore l’onor della pugna, e con voci e lagrime supplicarlo a rimanere in sostégno
della genitrice languente; tale onore i figli contrastavano ai padri, né questi a quelli cèdendo, tutti
insieme si mescolavano ai prodi; tacevano i più teneri affetti di natura e di sangue, e soltanto i cuo-
ri investiva l’amore di Patria; festeggiavansi que^ memorabili istanti come se fossero del più giulivo
banchetto; era insomma per tutto un avvicendarsi di affettuosi baci ed amplessi. Tali cose io vedeva
ammirava , e sentia quasi mancarmi l’anima per allegrezza ; mirai in quella notte rinnovellarsi le an-
tiche virtù di Sparta e di Roma; mi si affacciavano al guardo fra quella moltitudine di valorosi, e i
redivivi Leonidi , i Bruti, i Camilli, gli Attilii e mille altri famosi Padri di Libertà. Si volate pu-
re al cimento se vi è necessario; voi già non temete benché assai pochi à fronte delle ostili numerose
falangi, mentre vi stanno sempre al pensiero i trecento delle Termopili. Ma che dico io mai? e non
avete oggi ne’Greci, ne’ Belgi, ne’Polacchi gli esempi di sovrumano coraggio? Sopra questi ultimi al
par di voi ristretti di numero, e quasi privi de’ sussidi di guerra piombarono torrenti di armate ne-
miche , ma da essi furono sbaragliate col più solenne ed inaudito trionfo. Come questi, possedete
l’arma più poderosa, ed è il sentimento di Libertà; questo solo è la forza chp n6ni forcai distrugge.
Già v’é noto che m manu ài merceciarìì sta sempre vacillante la spada siccome il cuore nel petto. Si-
cura è adunque la vittoria per Yoi. La Provvidenza celeste protegge la vostra santissima causa; Og-
gi ha fissato ne’ suoi eterni decreti l’ultimo periodo del dispotismo, e abbastanza ha percossa la
terra col flagello dei Re tiranni. Vuole però che a prezzo di molti sudori e di sangue veniate al
pieno possesso del maggiore dei beni, cioè della Libertà, affinchè vi sia più cara. Sarà così dai vo-
stri figli più gelosamente custodita poiché sempre ricorderanno che questo clono divino costò la vita
dei loro padri. Il Dio degli eserciti benedica le vostre armi e le imprése, confonda e stermini i vo-
stri nemici, e possiate, da un capo all’altro d’Italia spiegare il trionfante vessillo di Libertà.
Bologna Li 7 Marzo i85i
G. D. B.
DALL’ OLMO E HOCCHI TIPOGRAFI DELLA GUARDIA NAZIONALE.

LIBERTA

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Estremi cronologici: 1831 marzo 07
Segnatura definitiva: MRI0928
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 49X36 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Dall'Olmo e Tiocchi, tipografi. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione. Si possiede una seconda copia con collocazione 0895.
Descrizione del contenuto: Incipit: Italiani di Felsina! L'ardore che dimostraste nella memoranda notte sei marzo, al solo annunzio di incerta fama che l'Alemanno avrebbe invaso le vostre terre...
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