Notizie di Romagna

NOTIZIE DI ROMAGNA
5 Aprile 1848.
A. G.
Eccoti le nuove, che tu mi ricerchi. Domenica alli 2 entrarono in Romagna 350 Civici Anconitani, e nel Lunedì, giorno seguente, entrò pure in queste terra una Compagnia di Carabinieri, un Battaglione di Granatieri, ed un < altro di Cacciatori. Tutti questi Corpi furono seguiti da una mezza batteria di Artiglieri. Ogni giorno passano truppe, ed in giornata si aspettano i Civici di Pesaro, Fano, e Senigallia. Questi ultimi già sono partiti. A questi si sono aggiunti i secondi, i quali tutti si uniranno ai primi, ed entreranno in Rimini entro la settimana. Oltre le milizie, le stafette si succedono lune alle altre senza interruzione. Sono accertato da amico che lesse in Rimini un Proclama diretto at Marinari di quella Città, che Venezia dà il soldo di Una Lira e mez- zo al giorno a tutti que'Marinari, che vorranno prestar servizio nei Basti- menti Veneziani. Puoi credere che le Barche anche pescareccie di quella Cit- tà sono rimaste deserte. I cittadini soltanto ardono del desiderio di marciare, ma mancano d'armi, e non possono partire. Però in tutta Romagna sono aper- ti i ruoli, e le liste traboccano. Sono state dispensate le scarpe e i cappotti. La scarsezza di questi e la mancanza del tempo per lavorarli ha fatto cangiar di colore le mostre dei cappotti degli Ex-Volontarj,e sostituito il rosso al gial- lo si sono distribuiti ai più smaniami. Le nostre finestre sono quasi sempre addobbate a festa; la Nostra Banda è sempre alla testa di una popolazione im- mensa, che corre ad incontrare i Fratelli, che arrivano con un animo guer- riero e con una franchezza, che fa maravigliare. Noi tutti vorressimo entrare uelle loro file, e se ci riteniamo, lo facciamo per conservare il buon ordine, e per non porre la confusione e la insubbordiuatezza. Assicurati però, Amico mio, che ci consumiamo dalla bile. Ogni istante di ritardo è per noi un seco- lo di pena, ma di fierissima pena. Quando noi baciamo i fortunati che parto- no,le lagrime ci grondano dagli occhi,edi singulti ci troncanosul labbro quel- l'addio che vorressimo noi pure dagli altri ricevere più che agli altri donare, Ma verrà il tempo anche per noi. Dicesi, che i Tedeschi i quali evacuarono dal Forte di Gomacchio sieno entrati in quello di Ferrara, e che in questo Forte sempre si aspettino nuovi rinforzi. Si intanino pure i vili; ma noi li scaccieremo a costo di dover passare sulle cataste dei trucidali fratelli nostri per giungere sino ad essi, e tingere le nostre spade nel sozzo lor sangue. Se mancheranno le armi per ferirli, abbiamo i denti per morsicarli. Beato quel dì nel quale o ci saziererno di quel fiero pasto, o moriremo gloriosi per la Patria rigenerazione, Quando avrò altro da dirti ti scriverò. Intanto ere- imi. Tuo Aflfmo Amico

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Estremi cronologici: 1848 aprile 05
Segnatura definitiva: MRI1379
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 27,5X20 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: Eccoti le nuove, che tu mi ricerchi. Domenica alli 2 entrarono in Romagna 350 Civici Anconitani, e nel Lunedì, giorno seguente, entrò pure in queste terra una Compagnia di Carabinieri...
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