Notificazione sull’indulto quaresimale

NOTIFICAZIONE
SULL’ INDULTO QUARESIMALE.

CARLO del Titolo di S. Bernardo alle Terme, della Sacra Romana Chiesa, Prete CARDINALE OPPIZZONI
per Divina Misericordia ARCIVESCOVO di Bologna.
La scarsezza de’ raccolti, che anche nell’anno corrente
induce in questa Nostra Diocesi vera miseria di vettovaglie , Ci fece accogliere prontamente le istanze, che questo provvido Municipio diresse a Noi, affinchè ottenessimo dalla Santa Sede le facoltà opportune , onde dispensare il Nostro Popolo dalla osservanza de’ Cibi magri nella Quaresima vicina. 11 Santissimo Pontefice PIO VII porse benigno orrecchio alle Nostre preghiere, ed eccovi, Figliuoli miei, la natura dell* Indulto , che ne’prescritti termini, Ci è dato di potervi accordare.
Nel corso della prossima Quaresima tutti gli abitanti della
Città, e Diocesi di Bologna , compresi i Regolari dell’uno,
e l’ altro sesso 9 non astretti però da voto speciale, potranno
far uso di ogni sorta di carni f esclusi i Venerdì , ed i Sab*
bati, ne’ quali si permettono le uova , e latticinj . Seno eccettuati da queste dispense il Mercoldì delle Ceneri, / tre
giorni de’ quattro Tempi 9 le vigilie di 5. Giuseppe , e della
Nunziatay e gli ultimi tre giorni della Settimana Santa,
ne’ quali nove giorni dovranno usarsi solamente cibi dimagro,
esclusi anche i latticinj , e le uova, che negli altri Venerdì,
e Sabbati sono permessi. Attesa però la scarse^a , e l’insa=
lubrità dell’ olio , si concede per tutta la Quaresima , e sen–
%a eccezione , l’uso del lardo , e dello strutto , per condimento
de Cibi di magro .
TaP è P Indulto, in vero ampio, che vi si accorda q
Figli dilettissimi. Sovvengavi però che la legge del digiuno ,
che è quanto dire dell’unica commestione , rimane salda ,
ed immota. Sovvengavi ancora, che per le Costituzioni
Pontificie , è vietata nel tempo Quaresimale la promiscuità
de’ Cibi, cioè di Carne , e Pesce , come pure , che nei
giorni di digiuno non è permesso il pigliar bevande , fuori
di pasto, miste col latte. La Chiesa accomodandosi alle
dure nostre circostanze , dilatò abbastanza per amor no-
stro le materne sue viscere, e Noi saremmo ingrati trop-
po a tanta pietà , se mai contenti delle concessioni, spin-
gessimo al di là dei prescritti confini la nostra cupidigia.
Vedete già per voi medesimi, o figliuoli, e ne appelliam’
anzi alla vostra equità , vedete, a che si riduce ornai la
Quaresima , cioè a dire quel tempo tanto famoso nella
Storia dell’ antichità, renduto così celebre per le astinen-
ze dei Solitari, e così grandemente inculcato dai Maestri,
e Dottori del cattolicismo. La S. M. di Benedetto XIV,
di cui nelP Fpiscopato di questa Chiesa Ci riconosciamo
gl’immeritevoli Successori, quel gran Pontefice non dubita
di affermare essere il digiuno Quaresimale la divisa, o
come egli la chiama, la tessera della nostra milizia, la.
quale ci distingue dai nemici della Croce di Cristo, e sog-
giunge, che dal poco conto che se ne fa, ne proviene
disdoro alla Cattolica Religione, ingiuria alla gloria di Dio, j
ed alle anime de’fedeli un pericolo evidente. Anzi que-
sto Papa famoso sostiene, che le pubbliche, e private
calamità non procedono altrimenti, che dal disprezzo in
cui si tiene questo tempo sacrosanto. ( Constitut. Ben. XIV
quoe incipit Non ambigimus die 30 Maij. 1741. ) J espe-
rienza degli or ora scorsi anni fa ragione purtroppo al
reverendo detto di questo gran lume della Chiesa.
Noi però non pretendiam per questo di umiliarvi,
istituendo un paragone tra le antiche, e le moderne
Quaresime. I tempi, le età, e le costituzioni cambiaron
d’ assai, e la Chiesa , che ben Io vede , tempera miseri-
cordiosamente le sue leggi. Ma avvertite che lascia stare
quel, che ne forma la sostanza, e Io spirito, e sappiate
che la Quaresima andrà sempre colla Chiesa. Dunque
eccoci, figliuoli miei, in procinto di entrare in questo sa-
crosanto tempo. La Chiesa ce ne apre Je porte, e guar-
dandoci con occhio amoroso va facendo cenno* che noi
vi ci slanciamo con animo intrepido, e risoluto. E per
adescarci a correre volentieri questo aringo, scrive di
propria mano sull’ingresso quelle sante e belle parole:
Ecce nunc tempus accept abile , ecce nunc dies salutis. E che
significa, miei cari, questo tempo accettevole, che vo-
glion dire questi giorni di salute ? Si dice tempo accette-
vole, per la ragione che Iddio guarda con occhio parziale
questo corso di giorni, ossia perchè il numero fu santificato
dal digiuno di G. C, ossia perchè l’istituzione della Qua-
resima, riconoscendo per autori gli Apostoli, si può affer-
mare, che ella è una istituzione divina. Giorni di salute
poi a cagione dei gran mezzi, che ci si forniscono, onde ope-
rare ^ la nostra riconciliazione con Dio . Ma per essere gior-
ni di salute , bisogna che siano giorni di mortificazione e
di penitenza, giorni di frequenza ai Sagramenti, alla parola
di Dio , e ad ogni altra opera di pietà , da cui non vada
disgiunta P abbondanza della limosina, affine di compen-
sar con essa in qualche modo P ampiezza del ricevuto
Indulto. Altronde il perdon de’peccati, e la propria san-
tificazione ottener non si possono, che per queste vie me-
desime . Nò o miei cari : né tra il lusso delle mense, né
nella seduzione delle scene, né conversando in piacevoli
ridotti si può operare davvero la nostra eterna salute.
Vivere con Dio, gemere sui peccati, pensare agli anni
eterni, eccovi la sostanza della Religione, e tutt’ insieme Io
scopo , che la Quaresima vi presenta da raggiu^nere .
Ordiniamo ai Rev. Parrocchi di leggere alloro po-
polo questa Nostra Notificazione , e frattanto compartiamo
a tutti la Pastorale Nostra Benedizione .
Bologna dal Nostro Palazzo Arcivescovile li 15. Feb-
braro 1816.
Ca CARD* OPPIZZONI ARC1V*
Tlacido Calzolari Vice ? Cariceli. E ed.

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Estremi cronologici: 1816 febbraio 15
Segnatura definitiva: MRI0993
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 59X44 cm
Colore: bianco e nero
Immagine: stemma
Autore: Oppizzoni Carlo, cardinale
Tipografo (ente): Tipografia arcivescovile, [Bologna]
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione. Nota manoscritta sul verso del manifesto: Arcivescovile Bologna 15 Febbraro 1816.
Descrizione del contenuto: Incipit: La scarsezza de' raccolti, che anche nell'anno corrente induce in questa Nostra Diocesi vera miseria di vettovaglie...
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