Lettera proveniente da Bologna

LETTERA PROVENIENTE DA BOLOGNA
A. c. Bologna 11. Giugno 1831.
La Popolazione di Bologna dovea Domenica scorsa lo Giugno; riunirsi nella Montagnola in rispettabile Assemblea, per formalmente,, e legalmente avvanzare l’indrizzo che qui sotto ti trascrivo.
Gli Austriaci che non ignoravano questo fatto., voleano cogliere la circostanza di far proclamare
un Governo provisono Austriaco., ed a far ciò istigavano il Popolo in secreto., mentre con pari
secretezza appostavano nelle casette, e nei dintorni ove dovea succedere la riunione dei Picchetti
di forza. I buoni e assennati Cittadini che seppero un tanto atto, con ogni sforzo si opposero a
macchinazioni a loro perniciose, e la concertata riunione iù disciolta dalla Notificazione seguente.
BOLOGNESI
In nome della causa Italiana non vi lasciate illudere. A qualunque Popolare invito interve-
nite , ma temete le insidie. Chiedeste al Sovrano tutto ciò che spetta ad un Popolo civilizzato ed
Egli chiamò lo straniero a stringere vieppiù le vostre catene. Figgetevi in capo, che l’Austria vuol
dominare queste sciagurate contrade/ che sarebbe la più obbrobriosa cosa per un Italiano il mer-
care grazia da lei; protestate, negate il pagamento deile tasse, e dei capricciosi sopraccarichi; mo-
stratevi qual deve essere l’uomo che conosce se stesso, e la causa è vinta. Il ritardo la farà più
bella; ma per quanto avete di più sacro state uniti,, mantenete cor fermo; non vi avvilite a chie-
dere per mediatrice quell’Austria, che fu, e sarà sempre la più fiera nemica di ogni Popolo, che
tenti, o voglia scuotere il giogo di una insopportabile schiavitù. Viva l’Unione: Buone leggi di
garantita inviolabilità.
Bologna ;=: Affisso la notte dei 9. alli 10. Giugno. 1SS2.
Eccoti poi la protesta, che circolava per le mani di tutti, come che non fosse per le cagio-
ni suddette solennemente avvanzata.
Le tre classi vitali dei Possidente Dotti e Commercianti della Città, e Popolo di Bologna,
che solo presso le quali essenzialmente risiede la rappresentanza della comune volontà e desi-
derio., in faccia a Dio arbitro delle Nazioni e dei Rè, non che ai Sovrani delle cinque Gran-
di Corti d’Europa, solennemente protestano, e dichiarano.
1. Di non riconoscere per” modo alcuno valida, e legale la nomina dei Consigli Coinunitati-
vi sì della Città, che della Provincia fatta dall’Emiuentissimo Principe Albani Commissario straor-
dinario per le quattro Legazioni t per raggiro del Sig. Intendente Baratelli, Avvocato Assessor Bar-
bieri, ed emissario Placido Zacchini, perchè arbitraria ed estorta contro la disposizione dell’Edit-
to Sovrano 5. Luglio i83t, che ne volle preservata la nomina ai rispettivi Pro ? Legati, come
quelli che debbono avere certa scienza dei bisogni deile lispettive Popolazioni, e delle persone
che godono la pubblica confidenza.
% Di non riconoscere, ed approvare la nomina dei nuovi Giud-rci, e Tribunali, stante l’as-
soluta indegnità, ed incapacità della massima parte di essi, per non parlare del vergognoso bro-
glio praticato da due aderenti familiari dell’Eminentissimo Albani per favorire i loro congiunti
a preferenza di tanti altri soggetti d<;gni, e bisognosi. 5. Di non ammettere Vaccumulazione degl'impieghi, ed il loro conferimento ad individui pregiudicati nella Pubblica opinione, non che incapaci, e facoltosi, ma di volere un regolamen- to disciplinale in proposito, fermo ed inalterabile, 4. Di non tollerare le presenti truppe Papali per la mala qualità e insubbordinazione, ne di esser pronti a riceverne alcune altre che fossero per introdursi prima delle conseguite riforme, sia per tutelare la libertà delle proprie istituzioni, che per evitare ad uno stato già sopraccaricato di debiti un nuovo insopportabile peso, ma di volersi preservato il dritto di tutelare la propria sicurezza col mezzo di una guardia Cittadina. 5. Dichiarano nullo, irrito,ed illegale qualunque atto fatto, o deliberazione fossero per prendere i Consigli dei Comuni come sopra istituiti, non che i Provinciali che fossero per essere nominati. 6. fci riserbano di potervi chiedere, ed implorare l'adempimento delle sopra indicate doman- de nelle vie legati per mezzo di vapjpve&xe legittimamente, e liberamente costituite, nrn che
Je necessarie, e indispensabili riforme Amministrative, Finanziere, e Legislative, ripetutamente
promesse, e mai mantenute.
Queste condizioni altamente reclamano in massa i Cittadini di Bologna delle classi preindi-
cate in nome del Comune, e Provincie della Santità di Gregorio XVI. loro Sovrano, che tale
dal canto loro riconoscono, e riveriscono, dichiarando, e protestando, che non ripetono da effet-
to di mala fede in lui, non avere fino ad ora compite le riforme costituenti la promessa feiice
Era novella, ma bensì d’inganno, e circonduzione dei Ministri della Corte, di eccesso di potere negli
esecutori della sua volontà, al qual uopo interpongono la mediazione, e arbitra mento delle alte Potenze,
che in correspettività del dominio al Sommo Pontefice garantirono ai Sudditi le necessaiie rifórme.
In questo senso, e non altrimenti intendono le suindicate classi elette dei Cittadini e Popolo di Bo-
logna che debba intenderai l’adunanza del giorno predetto, dichiirando nullo, coatto ed attentatolo
[qualunque alto latto e de iberazione fosse per prenderà diversamente, nonché in contralio, essendo li-
bico Loro voto l’integrità dei Governo, e l’inviolabilità delle Politiche iailuzi mil

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Estremi cronologici: 1832 giugno 11
Segnatura definitiva: MRI0306
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 42X30 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione. Nota manoscritta sul recto del manifesto: Stampa d'Ancona.
Descrizione del contenuto: Incipit: La Popolazione di Bologna dovea Domenica scorsa lo Giugno; riunirsi nella Montagnola...
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