La spada di Carlo Alberto

LÀ SPADA
0 DI CARLO ALBERTO
Le sorti e i destini della nostra Italia stavano sulla sicurezza di questo acciaro, che nella equidistanza della làmina portava inciso 1′ epigrafe. Per la salvezza della patria. Ma sulla pun-
te di quello> una macchia incancellabile di sangue, vivido ancora, a disonore eterno del Du-
se ehe Io cingeva dava a temere a’ più avveduto un triste avvenire-, e pur troppo le posizioni
attuali della nostra Penisola non sono delle più invidiabili. Nei primi di Aprile, 1′ Eroe del
Troccadero gettava il guanto di Sfida , allo Straniero , e già coi suoi commilitoni fissava il
giorno alla dipartita dell’ esercito per andare ad affrontarlo nei campi Lombardi. Ecco il pri-
mo marrone di Carlo Alberto. S’egli, come lutti i credenti aveano prestato fede, esperto con-
diettoro oredeasi : dovea muovere dalla Dora assai prima che Radescki si portasse col suo pic-
colo corpo d’ armati a rannicchiarsi nella inespugnabile Verona e Mantova , e barbatogli il pas-
so, costringerlo a Capitolare; oppure a disfarlo interamente. Ma non Signore. S’aspetta che 1′ ottua-
genario Maresciallo sia per prendere stanza in quelle due fortezze e poi si marcia per inseguir-
lo. È invero facile cosa cacciare chi fugge. L’ eroica battaglia di Goito, che tanto rumore me-
nò fra noi, era lo scudo, il diaframma delle forze Austriache, giacché a poco a poco andava-
no a situarsi appo il maggior vessillo. I Croati, i Slavi, i Polachi, i Vittumberghesi -, e tutti
insomma i sottoposti al prepotente Governo, moveano a marcia-forza dalle loro contrade per
concentrarsi in Italia sotto il comando del Feld-Maresciallo Supremo : il quale col suo barbo-
gio) cinguettare pigliava a gabbo Carlo Alberto -, e tenendoli senipre a fronte piccole forze lo
speranzava di riportarne Vittoria. i
Infanto che si prendevano le posizioni di Rivoli, e la fortezza di Peschiera, i poveri Etru-
schi (Martiri della Libertà!) erano orribilmente sacrificati a Cortatone ! ove in parte salvati
dal nostro Campione, disse alla Napeleonica ? ecco vendicati i Toscani. ,, Queste scaramuccie
erano tutte di vantaggio al nemico, perchè sempre si aumentava di forze.
Intanto il Sabaudo spergiu rissimo Sire mancando alle promesse Milizie (*) accresceva lena e
TÌgore al nostro nemico. Carlo Alberto superiore a tutto, credeva ne suoi due giovani figli di
far rivivere in essi i Massena, i Desais, ma qual distanza ! Intanto si avvicinava alle due
fortezze Veneto-Lombardo per occuparle : e per due mesi, ma sempre invano, se ne attese
un felice risultato! Inopinatamente si sente dai fogli pubblici che Alberto si trova a Cremo-
na , poi a Cadogno e Lodi : indi Milano : e tantosto a Vigevano gravemente ammalato dopo un
vergognosissimo Armistizio.
Ed ecco il secondo marrone di Carlo ! o a meglio dire ecco V anniversario del 1821 di cui
il mancator di fede ne renderà conto al sommo dei Re, che disse Fiat , e fu , ed è. E Car-
lo Alberto disse marciamo -, retrocediamo, e così fu, ed è. Quell’ epoca di sangue sarà mai
sempre d’ eterna memoria agi’ Italiani ; e dopo ciò doveasi sicuri e fidenti riposare in lui ? Vel
dicano per me le tante vittime strangolate dopo il suo tradimento : lo ripetano le prigioni di
Chambery, le nordiche carceri di Finestrelle, e le torri di Genova, e la Cittadella d’ Ales-
sandria dove tanti infelici, sotto l’umanissimo regno di Carlo Felice di buona memoria!!!! ri-
suonarono delle grida della disperazione e dell’ anatema !
Intanto, per le mene di Ferdinando 3.” di Toscana, suocero del reprabo Principe, ai
trafficava colle Potenze, che dopo il decesso di quel Rè, che Iddio accelerò, dovesse ascendere quel
Trono, che si era acquistato col sangue: e lo si mandava intanto nelle Spagne a battagliare
per insensibilmente forbire la macchia che lo ricopriva da sommo ad imo.
Gli si ottennero colà gli spallini di primo granatiere Francese e con quest’ orpellatura ben
preparata si faceva credere alli sciocchi che era andato sul campo per incontrare la morte :
Oppure…… per cingersi il diadema della Sardegna: e cosi fu: poiché coli’anno 1831 ei salì
l’insanguinato soglio coli’ abbominio universale ; e col suo Gesuitismo seppe farlo in parte ta-
cere ed amarsi dai soli suoi prezzolati.
Ecco o Regina del mondo a chi fidasti le tue speranze i tuoi averi e i tuoi diritti ! alla
Spada di un Carlo Alberto ! ! ! !
Tutte le gemmate spade grondano sangue ; e finché Italia non sia regina del suo volere ,
èeìl’ oprar suoj miseri schiavi ognor saremo e derisi e compianti dall’ Europa intera.
(*) Il Borbone di Napoli aveva promesso 4°>000 uomini per l’Indipendenza Italiana eppoi…….
Oh! traditore! !! !
Bologna li *4 Agosto 1848 Tipi delle Muse

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Estremi cronologici: 1848 agosto 24
Segnatura definitiva: MRI0589
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 29X20 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tipografia delle Muse
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione. Luogo di emanazione... Estratto dal ...
Descrizione del contenuto: Incipit: Le sorti e i destini della nostra Italia stavano sulla sicurezza di questo acciaro...
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