La Repubblica cristiana

LA REPUBBLICA CRISTIANA
INDIRIZZO AL POPOLO CRISTIANO DI TOSCANA
Parte prima ? LA REPUBBLICA DELL’ ANTICO TESTAMENTO
Perchè ( dice agli empii il Signore) perchè, calpestate il mio popolo? Perchè coprite di lividure il volto del povero?. ..Quei che ti dì^
cono felice, o Popolo mio, ti ingannano, ed altro non cercano fuorché distoglierti dalla via in cui tu devi camminare ….
Guaì a voi che rapite al Giusto la sua propria giustizia! Guai a coloro che stabiliscono lecci d* iniquità ! …(Gap. IV e V. )
Il Signore, quando ossi giudicheranno, SARA* IN MEZZO AI SENATORI ED Al CAPI DEL SUO POPOLO : egli solo apparirà grande in co-
testo giorno: ei si dichiarerà il vendicatore degli umili e ucciderà l’empio coli’alito del proprio labbro. Coloro che gemevano in catene
saran liberati: e’non avran più né fame né sete: più non li arderà il sole: Il Diodi Misericordia li condurrà a bere alle sorgenti delle
acque . . , . ( Gap. Ili e LUI. )
‘ Cieli, lodate il Signore! Terra, sii nella allegrezza! Montagne, fate echeggiare le sue laudi, imperciocché il Signore consolerà il popolo
suo, poiché avrà compassione dei suoi poveri. (Cap. UX.) Il Signore, o Sion, non li ha dimenticata: una madre può ella mai dimenti-
care il proprio figlio, e non aver compassione del portato nelle sue viscere? Coloro che debbono rifabbricare sono venuti: coloro che li
distruggevano, che dissipavano le tue ricchezze, si ritrarranno date … Povera desolata, che per lauto tempo fosti battuta dalle tempe-
ste, io, io stesso riporrò al lor posto tutte, le pietre per rifabbricarti: le tue fondamenta, le tue cìnte saran di diaspro e di zaffiro. Tu
sarai fondata nella giustizia; sarai al coperto dalla oppressione… Voi tutti che avete sete, venite alla scaturagine dalieacquo .. . voi cke
non avete denari* comperate e mangiate: comperate senza danaro…. avrete vino e latte senza alcun ricambio …. (Cap. LIV e LV )
Sorgi, dunque, o Gerusalemme, e ricevi la luce. Le nazioni camminali» allo splendore che brillerà sovra di te! Io vengo per adunare i po-
poli tutti, di qualsivoglia favella, di qualsiasi paese possano eglino essere, lo spiegherò la mia bandiera sopra di loro, ed i miei eletti
andran fino nelle isole più recondite in verso coloro che mai non han visto le mie glorie; essi pure sono fratelli vostri: sceglierò sa-
cerdoti e leviti infra di loro …. (Cap. LXIV e LXVI.)
Schiudete le porte della nuova Sion . vd un popolo giusto vi entri, osservatore della verità. ISTRUITE, ISTRUITE ANCORA! ISTRUITE
ISTRUITE SEMPRE ! TENETE CONSIGLIO TUTTI INSIEME ! I sordi sentiranno la parola e li occhi dei ciechi si apriranno alla
luce : io li farò camminare nelle vie eh’ ef-si ignoravano , e tutti li uomini si aiuteranno li uni cogli altri. Oqnuno dirà al fratel suo ;
PRENDETE ANIMO !…..IO TRATTERÒ1 1 GRANDI DEL MONDO SICCOME IL FANGO E LI CALPESTERÒ’ COMI’: IL VASAIO CALPESTI
V ARGILLA CHE GLI STA SDITO Al PIEDI, PERCHE IL PADRONE SONO IO SOLO: NON VI È ALTRI PADRONI FUORI DI ME ! ( Cap.
NL1 e LXV. ), v »
Isaia
1/ Arcivescovo di Firenze ? Ferdinando Minucci ?
in una recente sua Pastorale diretta al Clero ed al Popolo, dichiarava scismetiVO ed eretico chiunque avesse
negato la monarchica forma data da Gesù Cristo alsuo regno (1) e si avvalorava di una pretesa sentenza
emanata dalla Facoltà Teologica di Parigi.
Un Cristiano cattolico vuole oggi provare eolla migliore delle Facoltà Teologiche . colla unica anzi che sia
vera ed accettabile ? col Vangelo ? come anco questa
dichiarazione di Monsignore Arcivescovo di Firenze sia
una miserabile ciurmeria, uno insulto al buon senso del
popolo, uno scherno allo spirito ed alla parola delle Sacre
Secrtture.
Prima però che io mi accinga al mio facile assunto,
debbo e voglio far manifesto qua’e desiderio mi muova
a dirigermi ai miei Cristiani Fratelli di Toscana, giacché
il rammentato Monsignore, nella speranza di chiudere
ogni via ai franchi parlatori, non tralasciò di far uso della
migliore arme che egli trovasse nei suoi arsenali curialeschi ? la calunnia ? chiamandoli in una sua Dichiarazione, non so se più turpe od imbecille ? malefici gemi
resi audaci dalla impunita ? piaggiatori del, popolo
e suoi più fieri nemici ? bramosi di accattar plauso
e favore dai tristi a prezzo di bestemmiare alla fede,
di corrompere la morale dJ insinuare nelV animo dei
curiosi e troppo creduli leggitori massime sovversive
della sociale armonia (2).
Tali parole., che Tanno fremere e raccapricciare ehi
pensi, che, ove sol dipendesse dal santo fervore ond’ è
animato Monsignore Arcivescovo di Firenze, non tarderemmo a veder ripristinati i tribunali d’ inquisizione inventati dallo scellerato Innocenzo 111, perchè /’ impunità,
di cui era gode la libertà di coscienza e di parola, non
più rendesse audaci quei malefici genii che amano i severi sludi, e tutti li consacrano al bene dei popolo : uè
tarderemmo a vedere riaperte le carceri e riaccesi i roghi per punire chiunque osasse opporre ragionamenti e
verità eterne alle archiepiscopali menzogne; tali parole
non possono suonar misteriose per alcuno, ne alcuno, può
esservi che non ne capisca il fraudolento e maligno spirito. Esse collimano colla litania degli epiteti ? anarchico, facinoroso* malintenzionato ? di cui i defunti
Ministeri Italiani così fattamente abusarono che per indigestione di essi miseramente morirono sotto il sibilo
della pubblica riprovazione (2).
Ordine e legalità ? gridavano quei dementi aristocratici allacciandosi al volto incadaverito la maschera
di liberali ? e volevan dire ?? Terrore ed Arbitrio.
Religione e fede ? grida oggi il Minucci, ed altro
non vuole significare, nel verminoso ripostiglio del suo
cuoriciattolo , sennonché ? Superstizione e Ignoranza.
h’ autorità vostra voi vorreste vi servisse come pistola omicida. Appuntandola al petto d’ogni Cristiano, voi
vorreste potergli esclamare : Pensa come me, o sei morto. Così usa vasi ai tempi dei Clemente VII, dei Giulii II,
di quelli splendidi tiranni di cui voi, ed i proseliti vostri,
celebrale le gesta a vituperio dei popoli , ed i cui regni
vorreste veder rinati per miracolo di quella infernale potenza di re , al cui carro , come vili giumenti, vi siete
aggiogati. Oh sciagurati ! nella cecità vostra pertinace
voi non vi accorgete che la cagion di vostra mina è in ‘
voi slessi ! che il vostro scettro e il vostro pastorale, carichi delle maledizioni di tulli i popoli delia terra , si
spezzano nelle mani vostre inzuppati del sangue di milioni di vittime che gridano vendetta al cospetto dì Dio Redentore ! . .. .
1 E voi . macchinatori di reazioni. cagioni eterne di
; dissidii e di disordini, voi osate chiamarci brigatori di
plauso …. accattatori di favore? …. Dite, o ipocriti
senza rossore, dite, chi briga plauso, chi accatta favori
vorrehb’egii mai esser soggiaciuto alle ire delle aristocrazie dominanti da lui fulminate , come non vi siamo soggiaciuti? …. Brigava forse plauso dal popolo, accattava
forse favore dai potenti quegli che vedea la sua casa minacciata dai compri vostri satelliti, che visse sempre poi vero e solitario, che sempre fu segno di calunnie e di oltraggi? provi) evidente che se il poter ostro è per dare
T estremo crollo, esso non peraneo lo ha dato, perocché
trova ancora o creduli, o stolti, o infami che ne servono
i perfidi fini ? . . . . *
Briga fors’egli adesso plauso di popolo e favor di
potenti colui che è segno dei vostri rancori solo perchè
servir non volle ? come tanti ? di strumento alle turpitudini vostre?….]! popolo lo dica, lo dicano i potenti
? ei sfida r uno e li altri a smentirlo. *
No ? persuadetene V animacela vostra , o Ferdinando Minucci, e colla vostra se ne persuadano quelle di tutti i Monsignori dello universo ? I’ operaio del
pensiero non può ambire uè plauso di popolo, né favor di potenti: sJ ei ciò facesse avrebbe sci ilio la sua
sentenza, avrebbe coperto d’ ignominia la propria morte
? e per V operaio del pensiero il trionfo e la gioita
non sten nella vita, ma sì nella morte. ? Ed a quel
potere volete che serva l’uomo d’ingegno e di cuore se
non a quello di Dio che gli parla e gli comanda nella
coscienza d’ immolarsi, ov* occorra, al trionfo delle verità propugnate?…. Forse sarebbe egli sì stollo di adulare il poter del popolo, che ancora esser non sa degnamente popolo, e troppo spesso, a detrimento dei buoni ed
a gioia dei malvagi, sì rammenta esser slato plebe di |
schiavi?…. Forse spingerebbe egli anco più oltre la pròpria stoltezza, e s* inchinerebbe a quelli idoli del giorno
che domani saran nella polve, ed ambirebbe ad un potere,
che in questi dì di transizione, esser non può che transitorio e fallace?…. 1/ uomo di cuore e d’ingegno ambisce a qualcosa di più, a qualcosa di meglio. Ambisce
al trio ufo, non della sua vanità, ma dei suoi principii:
oggetto della sua mira non e il potere che regge i destini
della sua patria, ma 1′ umanità che cammina sempre, la
avversi o la protegga il potere, perocché essa non dipenda
che dal potere di Dio. ? Io non so dJ esser uomo d’ ingegno.. ma so di esser uomo di cuore, e però V ambizione mia è di condur vita stimolata dalla persecuzione e
dalle calunnie ? fors’ anco retribuita colla infamia poiché so e voglio che la mia ricompensa non sia nella
vita.
Detto il meno che io poteva ? per 1′ unica ed
ultima volta ? intorno a me , vengo a parlarvi , o
Fratelli Cristiani,, senza misteri ve» so di voi , perchè i
tempi dei misteri e delle vaghe ed incerte parole da un
pezzo esser dovrebbe finito ? senza timori verso di me,
perocché a lutto io sia parato, né il patire per la mia
fede menomamente mi sia di ritegno.
11 Vangelo vuol fondata la Repubblica, non la Monarchia.
I Appena il Cristianesimo andò diffuso su tutta la
terra, i Tiranni ( e Tiranno, nel senso vero della parola, altro non vuol dir che Ha ) si avvidero delle perniciose dottrine eh’ esso diffondeva contro la loro potenza , e fingendo di acconsentire al Codice di Cristi» , sì
adoperarono a falsarne lo spirito , ad adulterarne la diina essenza con umane aggiunte ed invenzioni. Essi trovarono sacerdoti ambiziosi ed infami che di buon grado
entrarono nelle inique lor mire , e di conserva abbrutirono, illuselo, accecarono il popolo. Costantino Imperatore fu il primo che portasse la propria pietra a fabbricare quello edilìzio di pompe, di cerimonie . di riti profani nei quali si riuscì a seppellire la purità del dogma
1 evangelico. Lo Alighieri stesso riconobbe e deplorò que! sto primo passo dì perdizione. Così ebbe origine il Pa| pato. così a poco a poco potè avvantaggiarsi sulle altre
Chiese quella Romana , ed usurpare un potere che da
nessuna parola divina, da nessuna autorevole origine ella
riconosce , ma solo riconosce dalle proprie frodi e dalla
vigliacca ignoranza dei popoli oppressi.
Se questa fatale ignoranza , se questa vigliaccheria
spaventevole, che ne è la inevitabile conseguenza, si dissipassero solo un momento, per la Chiesa Romana, per il
Papato, per i falsatori del Vangelo non vi Sarebbe possi bilità di durata: essi cadrebbero vittima dello ed i fi zio da
essi medesimi eretto , dacché cotesto edilìzio non abbia
appoggio veruno , né base che regger possa al contatto
della gran leva del ragionamento e della fede. Se il popolo
non languisse nella ignoranza, non marcisse nella superstizione, esso, senz’uopodi alcun comentatore, di alcuna guida,
col Vangelo alla mano, discaccerebbe i profani dal tempio
Signore., ridotto da essi tempio d’idolatrìa, mercato di delitti,
seminario di scandali Bazar ove si traffica la libertà e i
diritti delle nazioni, il popolo stesso, rammentando come i
comandamenti d’un papa ? Pio IV ? obblighino i Capi
della Chiesa Romana ad interpretare le Sacre Scritture
solo per lo unanime consentimento dei Santi Padri (1),
mentre il Vangelo ordina ai Cristiani di attenersi ad esso
soltanto, con un breve ragionamento varrebbe a distruggere, ad abbattere tutta la fallace loro scienza, tutta la falsarla loro dottrina. Infatti, se si consultino i così delti Padri della Chiesa essi si troveranno tutti dissenzienti dalla Chiesa Romana e dal Papato –e se talvolta in taluno di essi puosi intravvedere qualche parola favorevole al Monarcato Cattolico,essi cadono in contradizione: essi sì condannano da per se medesimi, dacché non puossi credere alia ispirazione divina di colui che in un luogo ed in un tempo mostrasi faà vorevole ad un principio , ed in altro luogo ed in altro tempo propugna un principio affatto opposto. Questa labilità di dottrina, questa instabilità di opinione dimostra come T umana ragione vada errata sovente sì grandemente, da non potersi giammai i suoi decreti né lo sentenze sue accettare come simboli di fede, ed il vero Cristiano non potersi ad altro Codice, ad altra Autorità riferire, con
sicurezza di vittoria, con infallibilità di dottrina, sennonché al Codice ed alle Autorità primitive della Chiesa Cattolica ed Apostolica di Cristo.
(1) Pastorale ec. in data dei 22 decembre 18’*8. colonna 1 ? ultime righe,
(2) Divhiarazione contro l’Articolo inserito sul Giornale. II.
Popolano ? Il Papa fugge.
(t) V. l Credo ds Pio IV, fondamento e recapitolazione delle
dottrine della Chiesa Romana, pubblicato nel 3564 deqo il Concilio di
Trento. ( parag, IV. )
E. MONTAZIO