La nuova arma politica nello Stato pontificio

LA NUOVA ARMA POLITICA
NELLO Stato pontificio
La Commissione Governativa di Stato colla sua notificazione del 17 settembre ha finalmente presa una misura, che desideravamo , perchè necessaria, indispensabile. Ci era di grave
dolore il vedere nuovamente destinali alla tutela dell’ ordine
pubblico i carabinieri, dopo che hanno perduta ogni forza mo-
rale, ogni opinione. Questi militi in addietro hanno ben meritato
della patria e del Governo, rendendo importantissimi servigj
all’ una e all’ altro col reprimere 1′ audacia dei tristi, e col trarre
in potere della giustizia i colpevoli 5 ma questo cessava in loro
dal momento, che, a vece di ascoltai la voce del proprio dovere
e dell’ onore, ascoltarono le grida della fazione, cedendo alle
di lei promesse ?, cessava dal momento che si gettarono fra le
braccia di coloro, che avrebbero dovuto reprimere. Onde, a vece
di togliere disordini, li tolleravano ; a vece di frenare la crescen-
te anarchia, la sostenevano e fomentavano, prima colla inopero-
sità, indi con quegli atti a tutti troppo noti. Ed a corrompere
l’arma dei carabinieri contribuirono assai quei nuovi officiali,
che abbiamo veduto entrarvi in questi due ultimi anni: erano
tutti legati alla fazione, che aveva congiurato di tutto rovesciare.
Quale stima puossi avere di un corpo militare, eh’ ebbe dap-
prima come capo, indi come generale un Galletti, 1′ uomo reo
della più atroce ingratitudine, V uomo il più fellone che abbia
agito durante la rivoluzione ? Giuseppe Galletti che per incredi-
bile clemenza del Pontefice, dalle carceri veniva sollevato ai
primi onori dello Stato , quando era ministro di Polizia , faticò
più per la sella , alla cui testa era egli posto, che per il prin-
cipe : e siccome in tale officio ben poteva compiere l’opra dei
suoi disegni, quando si vide uscir di mano il portafoglio , ado-
prossi a tutt’ uomo per essere comandante supremo dei carabi-
nieri , nella certezza che avrebbe potuto in quel posto essere
più potente del ministro di polizia. A tal uopo accarezzava i ca-
rabinieri , lodandoli e dando loro gradi e onori : espressamente
per far promozioni e distribuire medaglie recavasi a Bologna,
ove si stavano quelli fra’ carabinieri, che nella ridicolosissimamente
esaltata pugna dell’ 8 di agosto , resistettero assieme ai facchini,
alle poche milizie austriache. Alla fazione troppo importava di
avere dalla parte sua 1′ arma politica; e perciò non potendo più
sostenere il collega Galletti nel ministero della polizia , il voleva
alla testa dei carabinieri, non curando eh’ egli curiale nulla sa-
pesse di milizia. E non appena il pugnale dei congiurati ebbe
ucciso il conte Rossi, Galletti, conscio certo d’ ogni trama, era
già volato a Roma, e immediatamente proclamato generale dei
carabinieri. Questi anziché ricevere quel nuovo comandante con
disprezzo , 1′ accolsero con entusiasmo , facendogli indirizzi e altre
cose, che mostravano fino a qual punto fossero demorilizzati. E
se non fossero stati tali, non si sarebbero veduti la sera del
sedici novembre correre al Quirinale assieme ai rivoltosi, e ap-
puntare il cannone contro il palazzo pontificio, con alla testa un
Calderari, il quale in quella reggia era entrato maresciallo, e
non per suo merito in pochi anni era da essa uscito tenente
colonnello.
Yenne il governo provvisorio, venne la sedicente repub-
blica , e i carabinieri capitanati dal Galletti passarono d’ abisso
in abisso^ ambirono di essere traditori del principe, a cui avea-
no giurata obbedienza e fedeltà, come fecero gli altri corpi mili-
tari: in Roma e nelle provincie associaronsi ai Circoli, si getta-
rono a schiamazzare sulle piazze assieme alla plebaglia ; sorrideva-
no a coloro che molestavano gli onesti cittadini, percorrevano, le
vie, notte e giorno , senza ordine ,? senza contegno , gridando:
morte ai preti, ai frati, evviva la libertà’, e cose assai peggiori:
si occuparono a fare o firmare proteste contro il governo papale.
Ora il governo rislaurato quale fiducia poteva avere in costoro.’
Quale speranza di essere fedelmente servito ? Non credevamo a
noi stessi quando , tornato lo Stato alla obbedienza del legittimo
principe, vedemmo inviarsi nelle province a tutelarvi 1′ ordine i
carabinieri : come potevano essi agire contro i tristi, co’ quali si
erano pochi mesi prima strettanienli uniti, per resistere al governo
del Papa? co’ quali si erano scelleratamente battuti insieme ? Egli
è per questo che là dove si trovano i carabinieri, continuano,
come se non vi fossero, i canti notturni, le polizie rimangono
inoperose, le persone da arrestarsi prima sono avvertite, poi si
va alla casa loro, perchè non si dica che non fu eseguito il
mandato : si continuano le riunioni dei demagoghi. E in più
luoghi abbiamo udito noi stessi dai carabinieri tali discorsi , che
oCTni uomo onesto ne deve essere scandalezzato.
Perciò nulla di più necessario che lo sciogliere questo corpo:
e la Commissione Governativa colla notificazione del 17 settem-
bre prendeva una misura, che era un bisogno. Egli è vero che
non lutti quelli che appartengono al corpo dei carabinieri sono
f uasti, demorilizzati,- no: molti ve ne sono onesti, pieni di
onore, i quali, se hanno ceduto alle circostanze , fu per loro una
fatalità, un atto, a cui ripugnavano ; molti carabinieri sia officia-
li sia comuni, sono degni di stima : ma per questi doveva il
Governo conservare il corpo ? doveva conservare un corpo infetto
sì che anche i buoni avrebbe contaminato ? Noi doveva ; e noi
lodiamo il decreto che lo ha sciolto. Ma dunque gli onesti, i
buoni saranno egualmente abbandonati ? Il Governo non dovrà
più usar dell’opra loro? No, la Commissione Governativa di
Stalo non intende abbandonare gli onesti: nella sua notificazione
saviamente dichiara che potranno essere ammessi al nuovo corpo
quegli individui di qualunque grado, che anteriormente al 16
novembre appartenevano all’ arma dei carabinieri, purché da una
apposita commissione ne siano giudicati meritevoli.
E alla Commissione noi ci raccomandiamo, perchè abbia
coraggio, avvedutezza e vera giustizia. Coraggio a resistere a mille
riguardi, alle insinuazioni, alle carezze , alle seduzioni : avvedu-
tezza per non lasciarsi trarre in inganno da lutti coloro che con
ogni arte circondano per giungere al termine dei loro disegni:
giustizia perchè 1′ onesto, che ha servito già molto tempo il Go-
verno sempre con fedeltà, non sia respinto, e al contrario noti
riceva oma<"*io, gradi e considerazioni il tristo, che sa ingan- nare e sedurre. Ciò diciamo alla Commissione, perchè i suoi membri non vorremmo avessero ad imitare coloro che destinati ad arrolare militari per 1' esercito pontificio , ammettono e rice- vono persone d' ogni fatta ; e in qualche luogo hanno arrotati fin anco ( cosa incredibile ! ) alcuni di coloro , che hanno fatto parte della banda di Garibaldi. E che! Il Governo pontificio do- vrà avere per soldati uomini, che hanno sacrilegamente spogliato chiese e chiostri, che hanno con mano profana, tinta ancora del sangue fraterno, portati via gli azimi consacrali? uomini, che si sono baltuti per una repubblica immorale, empia, scellerata ? Che sperare da simili soldati ? Essi saranno sempre pronti a tra- dire e sempre odieranno il governo pontificio, ricordando la ge- nerosa paga che ritiravano dal governo rivoluzionario. E assai meglio che Io Stato non abbia milizie indigene, anziché averle in tal maniera. Chi scrive desiderando il bene della patria e del Go- verno , per far conoscere che non parla a caso , se sarà mestieri, farà conoscere anche i nomi degl' individui, che ha veduti presso il ristaurato governo posti alla tutela dell' ordine, mentre, due mesi sono, stavano tra gli assassini di Garibaldi. Speriamo che di nessun rimprovero vogliasi rendere meritevole la Commissione destinala a formare il nuovo corpo dell' arma politica ; su di essa terremo fisso lo sguardo , per collaudare i suoi alti lodevoli, e svelare i suoi errori. Dal Messaggere di Modena 17 Ottobre i8/jcj,

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Estremi cronologici: 1849 ottobre 17
Segnatura definitiva: MRI0436
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 43X31 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Estratto dal Messaggere di Modena del 17 Ottobre 1849.
Descrizione del contenuto: Incipit: La Commissione Governativa di Stato colla sua notificazione del 17 settembre...
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