Indirizzo presentato a Sua Santità dal Senato e Consiglio di Roma
INDIRIZZO
DAL SENATO E CONSIGLIO DI ROMA
BEATISSIMO PADRE
La sapienza che guida le Vostre opere, e spira nelle Vostre parole certificava a noi per tal modo il compimento delle riforme cominciate , che 1′ affrettarlo
con suppliche ci pareva sinora alieno dalla fedele riconoscenza che ad una voce Vi
professiamo. Ma il cuore di vostra Beatitudine che dal primo salire al pontificato preoc-
cupò in ogni bene i nostri desiderii, aspetta forse tra tanti popoli i quali invocano
ordinamento più stabile della cosa pubblica udire anco una voce del senato e del con-
siglio di Roma. Eccovi dunque in cospetto,o Padre e Signore degli animi, quella Roma
che molti secoli addietro cessò le stragi cittadine e le correrie barbaresche sotto
l’usbergo dell’ apostolica protezione. Oggi stimolata dai suoi bisogni, e fatta ani-
mosa pe’Vostri benefìzi, prega che il suo governo sia quind’ innanzi costituito per
forma rappresentativa e perfettamente convenevole alla presente civiltà , durabile
quanto non pur la vita ma il nome e la gloria Vostra. Voi con esempio inusitato
stringeste i principi in amicizia coi sudditi, gl’invitaste a nuova temperanza d’impero,
non li voleste precedere sino al termine; perchè ognuno liberamente potesse o giun-
gerlo o rimanersi. Piacque a’ principi italiani ciò che conobbero a Voi padre non
dispiacere, e la vostra parola sgombrò in un punto gli eccessi della forza, i pericoli
della sedizione. Deh! confermate e santificale quello che Voi cominciaste. La po-
tenza pontificale non si stringe ai confini dello Stato che governate; a Voi devoti ,
a Voi figli quanti il mondo ha credenti. Niuno oserà contrariare ciò che la Chiesa
ha favorito , ciò che Pietro ha benedetto; gli amatori di libertà non potranno avere
in dispetto la Chiesa, i fedel i non temeranno la libertà. Questo voto non 6 di-
scorde dalla ubbidienza che giurammo , dall’ apostolica fede che manteniamo ed
amiamo ; ma in petti sagrati a Voi arde una brama indicibile di vedervi sempre
adorato sicome autore delle felicità, e fondatore della pace d’Italia. Il popolo
veramente romano si affida lutto e assicura in Voi , in Voi solo, noli’ eccelso
intelletto , nel benefico e leale animo Vostro ; da Voi aspetta che le genti italiane
si colleghino prontamente a mautgnere e propugnare l’interna sicurezza e la na-
zionale dignità ; e se in alcune città >non furono strettamente servati i limili pel
diritto, noi non soggetti solo all’autorità del principe, ma custodi e difensori alla
persona carissima di tal Padre, poniamo nella giustizia, nella legge, nella ordinata
tranquillità la salvezza, e l’onor della patria.
IL SENATO E CONSIGLIO DELLA CITTA’ DI ROrMA.