I. e R. Accademia economico agraria dei Georgofili di Firenze

L’Accademia, sulla proposta del suo Presidente,
deliberò nell’Adunanza pubblica del 3 Gcnnajo 1847
che la Deputazione Ordinaria, alla quale furono ag-
giunti i Soci Prof. Taddeì e Prof. Targioni , pubbli-
casse un invito agli agronomi e ai possidenti Toscani
per ottenerne le notizie necessarie ad emettere il suo
parere sullo straordinario deperimento dei vini dell’ul-
tima “raccolta, e sui danni arrecati agli ulivi dal
freddo dello scorso Decembre, e a far conoscere
inoltre quali provvedimenti siano da consigliarsi in tale
emergenza.
La Deputazione Ordinaria s’ adunò coi Professori
Taddei e Targioni la mattina del di 6 Geimajo 18-V7,
e compilò per l* indicato oggetto i seguenti quesiti ,
ai quali spera , da tutti coloro a cui sono diretti e
hi specie dai suoi Soci corrispondenti, sollecita risposta,
onde poter intraprendere gli opportuni studj , e co-
municarne al pubblico il resultato , con animo di gio-
vare all’agricoltura.
Le risposte ai quesiti saranno dirette, franche di
porto, al Prof. Filippo Parlatore Segretario delle Cor-
rispondenze dell’ Accademia dei Georgofili, Via Maggio
N.° 1882 secondo piano.
Quesiti relativi al deperimento del Vino
Mandare un saggio del vino deperito ed uno
di quello, per quanto sarà possibile della stessa
specie, diesi fosse mantenuto ancor sano, l’uno
e l’altro contenuto in fiaschelli ben chiusi e mu-
niti di cartelli per togliere ogni incertezza di
qualità, provenienza ec.
Indicare se il vino deperito è di pianura,
di colle p di monte, e notare le qualità della
terra dove vegetano le vili da cui proviene, av-
vertendo se i luoghi risentissero molto danno dalla
siccità dell’ annata sugli altri prodotti annuali e
segnatamente sul formentone.
Notare le varietà d’uva dalle quali per la
massima parte proviene il vino deperito, e notare
a qual cultura vadano soggette le viti che le pro-
ducono, e se furono percosse dalla grandine nel-
T annata.
Avvertire se le uve all’epoca della vendem-
mia mostrassero segni particolari da far sospettare
che avesser sofferto qualche alterazione.
Descrivere il metodo col quale il vino che
si manda per saggio sia fabbricato, cioè se in
tini aperti o chiusi ; se governato o no , e nel
primo caso con qual metodo ed in qual’ epoca.
Dire se la vendemmia fu fatta prima , du-
ranti o dopo le pioggie che successero all’ostinata
aridità.
Indagare di quanto fosse anticipata la ma-
turità dell’uve; e rispetto a questa anticipazione
di maturità di quanto fosse anticipata la vendem-
mia, e nondimeno di quanto la medesima si facesse
più sollecita dell’ordinario.
Accennar potendo la temperatura dei locali
ove il vino è deperito, l’epoca fin alla quale, se-
condo il solito, vi si conserva bene.
Osservare se nei vasi dove il vino è depe-
rito si trovi o no la solita crosta di tartaro alle
pareli o se vi sia una fondalura più abbondante
o d’ un aspetto diverso dal solito, ed in questi
casi mandarne un saggio in un fiaschelto ben
chiuso coli’indicazione accennata.
Quesiti relativi al deperimento degli Ulivi
Indicare la qualità delle terre nelle quali
provincia per provincia gli Olivi hanno maggior-
mente sofferto.
Precisare le esposizioni nelle quali i danni
del gelo sono stali più grandi sugli Olivi.
Notare quali varietà d’ Olivi abbian maggior-
mente patito.
Avvertire se si osservino differenze fra i
danni che hanno provato gli Olivi d’una stessa
varietà per essere assoggettali piuttosto ad un modo
che ad un allro dipolaturaa circostanze d’altronde
uguali per età, esposizione, terreno ec.
Osservare se siano maggiormente danneggiali
i rami disposti quasi orizzontalmente o quelli
presso che verticali.
Ricercare quale influenza abbia avuto sul
danno sofferto lo stalo più o meno prospero della
pianta; l’aver fruttato più o meno nell’anno;
Tesser tuttavia carica di olive, l’essere stata po-
tata e concimata di fresco.
Descrivere l’indole delle alterazioni organiche
sofferte pel freddo dalle piante, dicendo cioè se il
danno si limili alla foglia o si estenda ai ramo-
scelli , ai rami ed al tronco, facendo attenzione
allo stalo in cui si trova la scorza per indicare
se sia semplicemente fessa, o se vedasi staccarsi
per grandi porzioni dal legno sottoposto.
Accertare 1′ età degli Olivi che mostrano di
non aver conservato sano ohe il loro tronco e
quella degli altri che fanno temer d’aver questo
pure mallrallalo o interamente perduto.
Indagare se abbian maggiormente sofferto
gli Olivi coltivati a filari e assai distanti fra loro
o quelli aggruppati assai laddove son tenuti come
suol dirsi a chiudenda, essendo per allro in con-
dizioni eguali per tulio il rimanente.
Dire fino a che punto abbian sofferto le
ovolaje.
Investigare se il maggior danno risentito
dagli Olivi sia da attribuirsi alla bassa tempera-
tura dell’ambiente o alla neve gelata sul legname
dopo aver provalo un principio di fusione per
lo che si formasse il così detto Vetrone.
Se finalmente in qualche località gli Olivi
fossero stati scossi dalla neve, sarebbe interes-
sante di conoscere quali effetti siano derivati da
questa pratica.
Firenze a dì 7 Gennajo 18Ì7.
V. Il Presidente Ridoi.fi
‘,.;”¦;; li Segretario degli Atti
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ORGOFILI