Gran discorso di Pio IX alle milizie pontificie

GRAN DISCORSO
ALLE MILIZIE PONTIFICIE
In tempi in cui da tanti si calpestano i principi di onore e lealtà e vediamo disgraziamente moltiplicarsi gli esempi di ribellione e di fellonia, gratissi-
mo spettacolo è a tutti i buoni qm Ilo eli una fedel-
tà non inoperosa, congiunta e zelo ed amore. Tale
appunto è stato lo spettacolo, di cui Gaeta é stata
oggi testimone. Un distaccamento di soldati Pontifici,
guidato da un sotto- Ufficiale, si è presentato alla Porta
ai terra, ed è stalo subito ammesso nella piazza. Qué-
sti fedeli soldati , più non potendo resistere alla in-
dignazione eccitata in cj>si dalle violenze clic costrin-
sero il Vicario di Csisto a lasciar Poma, abbandona-
rono quella Città e a traverso a mille pericoli, soste»
liei) do non pochi disa i e fatiche , son qui venuti a
raggiungere il loro Padre e Sovrano. Un tale esem-
pio non avrebbe poluto non destare la più viva sim-
patia delle nostre soldatesche , ne’ cui petti palpitati
cuori sì caldi di amor denoto pel Re S. N., e si com-
presi de’ nobili sentimenti del dovere e dell’ onore.
Questa guarnigione n’è stata perciò estremamente com-
mossa.
Altri distaccamenti di Pontifici soldati si attendo-
no, che sottraendosi ad un’aborrita dipendenza, ven-
gono a riunirsi sotto al gonfalone dell’onore e della
fedel tà.
17 Dicembre ? 11 Santo Pndic si è degnato am-
mettere nel palazzo a baciargli il piede il caporale
ed i soldati pontifici qui giunti e sopraccennati.
Quel bravo caporale, che si chiama Antonio Per-
siana, di Macerata, pi ia di abbandonare il suo corpo
con i compagni, scrisse due lettere, una al suo Co-
lonnèllo e l’altra al suo capitano, in cui espresse le
ragioni che lo ìnducevano a quel passo; l’onore e la
coscienza non permettendo più a loro di servire sotto
gli ordini di quei che avevano usurpato il potere.
Queste lettere le lascio in mani sicure per essere con-
segnate ventiquatlr’ ore dopo la partenza loro.
11 Santo Padre accolse lui ed i compagni con in-
finita bontà, ed in presenza dell’Eminentissimo Cardi-
nale Antonelli e del Maggiore de Jough che assiste-
vano a questa scena commovente, tenne loro il di-
scorso seguente: « Vi benedico , e benché siate un
« piccolo drappello , a me molto piace il vedervi
« qui, avendo dato pruova del vostro attaccamento al
« Sovrano e perchè avete conosciuto i vostri doveri
« verso la religione. Voglio sperare che non siate gli-
« ultimi, che molti altri messi dal vostro esempio
Via dulia
« faranno altrettanto. Alzatevi e seguitate mai sempre
a a mantenervi in questi sentimenti generosi.
« Ringraziate il Re Ferdinando dell’ospitalità ae-
« cordatevi, come pure cjui il maggiore de Jongh che
« tanto s’interessa per voi e vi l’irà conoscere le no-
te stre ulteriori disposizioni. Qui non vi mancherà ne
« vitto nò vestito.?Alzatevi. »
Quindi, dopo aver promesso a tutti un avanzamen-
to coirispondente alla loro fedelissima condotta, di sua
propria mano S. S. diede ad ognuno di loro una me-
daglia, e quei bravi soldati cogli oechi inumiditi di
lagrime di riconoscenza si ritirarono.
Sono stati ammessi oggi all’ ouore di baciare il
piede a S. 8- il Sonino Pontefice, i Signori, Cavaliere
D. Antonio Pandolfelli, Duellino D. Nicola de Sangro,
Marches’D. Augusto Imperiale, Cavaliere D. Giulio
Zurlo Cavaliere D. Francesco Scorza , Direttore del
Ministero dell’Interini; D. Federico del Re Coadjutore
del Ministero stesso, e D. Leopoldo del Re Astronomo
assistente dal Real Osservatorio di Capodimonte.
Appena giunto il S. Padre in Gaeta, 1′ Illustrissimo
e Reverendissimo Cipitolo-di questa Metropoli avrebbe
a lempito al suo dovere di eoa recarsi a baciargli il
piede, e presenlargii gli omaggi dovuti, se 1′ Emineu-
tissitno e Revereu ‘issimo Cardinale Arcivescovo non
si l’osse trovalo assente da Napoli per la medesima
causa. Ritornato poi 1′ Ari ivescovo e da gn a tosi di com-
mendare la deputazione capitale de’ Signori Canonici
Ferrigni de Pisone , Celestino de Bisogni e Balzano
all’ cminenlissinio e Reverendissimo Cirdin de Antontlli
per introdurla al S. Padre, n«l giorno 2 del correlile
mese gli anzidetti signori Cauonici furono ammessi al
bacio del saero pie le colla più amabile accoglienza.
Il S. Padre si compiacque accettare i rispettosissimi
«ssequi del Ctpitolo, e dopo qualche tempo in cui
s’in tratteli ne a lodare li pia divozione del novenario
intimato dd Cirdinale Arcivesc ivo precedente alla fe-
stività dell’Imimcolato Concepimento di Maria , e a
dir dll’efGcacia del pitrocinio di qu sta Gran Madre
e Regina , e presi informo della istituzione spec.ial-
tn uite disciplini re di questo Clero iiferiore, impartì
la benedizioni al R : , ali;» R-^’nia, a’ Reali Priucipi ,
al Girdinale Arcivescovo, al Ci pilolo , alle Congrega-
zioni de’Preti Missionari – al Clero tutto, non che a
tutti coloro nel nome de’ quali gli si era devotamen-
te domandata..
( Giorn’ Cosi, delle due Sicilie. )
Guglia ffl”.
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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI1436
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 32X24 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Alla fine del testo sono riportatati: (Giorn. Cost. delle due Sicilie) e l'indicazione Via della Guglia n.69.
Descrizione del contenuto: Incipit: In tempi in cui da tanti si calpestano i principi di onore e lealtà e vediamo disgraziamente moltiplicarsi gli esempi di ribellione e di fellonia...
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