Governo provvisorio delle Provincie unite italiane

GOVERNO PROVVISORIO
DELLE PROVINCIE UNITE
False voci da alcuni giorni circolano, destando in alcu-
ni pochi paniche apprensioni. Si sparge che truppe di
S. M. I. Apostolica occupanti il Ducato di Modena,
e le Città di Ferrara e Comacchio abbiano già rot-
to il santo principio del non intervento, di che a’ ti-
midi assai duole; ed a confermare questi timori v’ ha
chi considera che l’autorità pontificia è stata in Fev-
rara di fatto ristabilita, e indi proclamata in tutta la
provincia ferrarese. Noi nel nostro dovere di supremo
Magistrato ci teniamo obbligati ad illuminare intorno a
ciò i meno veggenti ed a far conoscere il vero stato
delle cose, il quale è come segue.
Crediamo che realmente la occupazione delle Città di Fer-
rara e Comacchio con la distruzione in questi luoghi del
nostro Governo per fatto della forza armata sia un’
infrazione del suddetto principio e contro a questa oc-
cupazione e distruzione altamente protestiamo.
Nondimeno per l’evidente ed espresso desiderio loro di co-
onestare questo atto con ragioni cavillose per le pacifi-
che proteste fatte a voce al nostro Parlamentario, e pel
fatto medesimo di non essere ancora usciti in forza del
perimetro delle due Città di Ferrara e Comacchio, e
dalla strada militare che serve fra di esse di comunica-
zione, mostrano i tedeschi stessi di voler dare a credere
che rispettano ancora il sacro medesimo principio, e che
non sono in aperta guerra con noi. Laonde questo at-
to non rende per anco inevitabile l’immediato ricorso
all’ultima ragione de’popoli e de* re, la ragion delia
spada.
Né costituisce infrazione manifesta del patto del non in-
tervento la proclamazione del governo provvisorio pon-
tificio stabilito di fatto in Ferrara con la quale chiama
all’obbedienza tutta la Provincia soggetta a quelb Cit-
tà, perchè evidentemente questo è atto del solo Gover-
no provvisorio e di Gregorio XVI.* non degli Austria-
ci; ed è atto per conseguenza d’un Governo col quale
veramente siamo in istato di guerra, e che usa de’ suoi
– mezzi come noi usiamo de’ nostri, al quale atto con-
trapporremmo, se occorresse, la forza materiale, persua-
si che questo legittimo uso di essa non ci sarebbe im-
pedito dagl’imperiali, ove veramente non abbiano con
noi rotta la guerra.
Né la costituisce ugualmente la promessa che il preteso go-
verno provvisorio Ferrarese vanta e spaccia d’essere ap-
poggiato in ciò dalle forze imperiali, perchè queste es-
sendo parole di quel sedicente governo, e non dei solo
rappresentante legittimo delle forze medesime, non pos-
sono tenersi come aventi altra autorità che quella che i
soli timidi vogliano accordar loro.
Né la costituisce per ultimo l’occupazione di Modena, per-
chè questa violazione del patto di non intervento lo sa-
rà rispetto a’ Modonesi, non rispetto a Noi che co’ Mo-
donesì siamo amici, non confederati ; a prova di che
abbiamo accolto egli è vtro i fuggiaschi di quello Stato
limitrofo: ma li abbiamo prima disarmati, ed indi di-
spersi .
Oltre di che vuoisi pure quest’atto con ragioni politiche
difendere, perchè essendo pei trattati riversibile alla Ca-
sa d’ Austria la Sovranità di Modena in caso di estin-
zione della linea di Francesco IV, presumono i Tede-
schi di potere per proprio diritto ristabilire quella for-
ma di Governo, che all’evento si dovrebbe trasferire nel
Monarca Austriaco, o ne’suoi Successori.
Viste pertanto e considerate tutte le suesposte cose Noi
ci crediamo in dovere di esortare il popolo a tranquilli-
zarsi, a collocare fiducia nel nostro amore pel pubblico
bene e nelle nostre cure per tutelarlo, e a tener per fer-
mo che quando la guerra fosse veramente cominciata noi
lo avvertiremmo, e la faremmo con quell’energico mo-
do che è invocato dall’ interesse comune, e dall’ onore
della Nazione.
Intanto Noi dal nostro lato non dubitando che la provin-
cia di Ferrara sia tuttora nostra, abbiamo eletto , come
di fatto eleggiamo in luogo del Prefetto che si nomine-
rà in seguito, a Commissarj del Governo in Lugo per
quel Distretto, e per la Comunità di Argenta, e suoi
appodiati il Signor Avvocato GIO. ANTONIO GUI-
DICIN1; in Cento per quella Comunità, pelBondeno,
e loro appodiati e per le Comunità appodiate di Ferrara
a Ponente della Strada postale il Signor Avvocato GIO.
BATTISTA BLESIO ed in Porto- Maggiore per quella
Comunità, per Ceppato, e loro appodiati, per gli ap-
podiati diComacchio, e per gli altri appodiati di Ferra-
ra a Levante della Strada postale il Signor Avvocato
FEDERICO PESCANTINI.
Comandiamo a tutta la provincia di non dimettere, o di
ripigliare se per vile paura in alcun luogo li avesse de-
posti , i colori nazionali, e di non riconoscere altra Au-
torità che quella dei tre Commissarii, e la nostra di-
chiarando che dove a questo comando non fosse obbedito
useremo della nostra legittima forza, per puni.e i delin-
quenti, e ricondurre li traviati al costituito ordine di
cose,
Dato dal Pubblico Palazzo di Bologna
li il Marzo 1831.
Il Presidente del Governo Provvisorio
GIOVANNI VICINI.
VINCENZO CRISTINI Segretario.
Bologna Tipografia Governativa Sassi.
ITALIANE

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Estremi cronologici: 1831 marzo 11
Segnatura definitiva: MRI0940
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 61X42 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Vicini Giovanni
Tipografo (ente): Sassi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: False voci da alcuni giorni circolano, destando in alcuni pochi paniche apprensioni...
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