Governo provvisorio delle Provincie unite italiane

GOVERNO PROVVISORIO
DELLE PROVINCIE UNITE
ITALIANE
La causa comune della nostra libertà richiede una comune difesa. E noi vedemmo tutti i cittadini, per quanto era in
loro, mostrarsi pronti ovunque a posporre al ben pubblico il privato interesse. Alcuni ardenti per gioventù e per corag-
gio corsero alle armi non curando l’utile che ritraevano dalle professioni loro; che prima professione d’ognuno è quella di
cittadino * Alcuni chiamati ad alti impieghi rinunziarono gli emolumenti del grado loro, o di ciò solo si contentarono
che appena bastasse al proprio sostentamento! Ma con tutto ciò i bisogni presenti dello stato sono tali e tanti che i pro-
dotti ordinari non bastano. E chi non sa che al cessare del Governo papale trovammo quasi interamente esauste le pub-
bliche casse! Che i vari Comitati provvisori di Governo prima dell’ unione delle provincie non solo abolirono alcuni Da*
zi e ne diminuirono altri, ma per provvedere ai particolari bisogni dei loro distretti disposero anticipatamente di gran par-
te dei redditi derivanti dalla prima rata prediale di già scaduta ! Ora dovendo il Governo provvedere tosto alla mancanza
momentanea dei mezzi per supplire a spese urgentissime, per provvedere armi, vestire soldati e mantenerli, si trova nel-
la dura necessità di ricorrere a spedienti straordinari: ma gli arbitrari, fondati suil’ opinione, che peserebbero su pochi ri-
fuggono dall’ animo di un Governo libero cui la giustizia debb’essere unica norma. E’ quindi d’uopo che tutti i pos-
sidenti, esclusi i più poveri,si prestino ad anticipare una parte dell’annuo tributo per soccorrere alle necessità dello stato;
cui in avvenire cessati i bisogni presenti, stabilito un piano economico di pubblica Amministrazione,e messe a disposizione
del Governo le pubbliche rendite, non sarà malagevole il mantenersi con retta bilancia fra i redditi pubblici e le pubbli-
che spese.
Perciò volendo riparare allo sbilancio istantaneo col minore possibile aggravio della popolazione, il Governo
DECRETA
i. Sarà esatta un’ anticipazione della dativa reale equivalente ad un quarto del suo prodotto annuale su tutto il territorio
dello stato.
2. Saranno esenti dalla suddetta anticipazione i Censiti che non pagano più di scudi sei l’anno ossia uno scudo per ogni
bimestre.
3. Questa anticipazione sarà rimborsabile per metà sulla quinta,e per l’altra metà sulla sesta rata del corrente anno 1831.
4. Potrà essere pagata in due rate, cioè, la prima nel giorno 30 corrente, la seconda nel giorno io Aprile.
5. All’esigenza di essa anticipazione sarà applicabile l’uso de’privilegi fiscali come per l’imposta prediale.
6. Ai Censiti sovventori nell’ atto del pagamento saran rilasciati dei ricevuti, o boni versabili per contanti nella Cassa del-
lo Stato all’epoca sovra stabilita per il rimborso.
7« E’ accordato ad ogni Censito sovventore sulle somme che dovrà versare un interesse o frutto del quattro per cento scon-
tabile all’atto del pagamento.
8. Il Ministro delle Finanze è incaricato dell’esecuzione del presente Decreto.
Dato dal Pubblico Palazzo di Bologna il 14 Marzo 1831.
Pel Governo Provvisorio
IL PRESIDENTE
GIOVANNI VICINI.
VINCENZO CRISTINI Segretario.
Bologna Tipografia Governativa Sassi;

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Estremi cronologici: 1831 marzo 14
Segnatura definitiva: MRI0371
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 59X43 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Vicini Giovanni
Tipografo (ente): Sassi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: La causa comune della nostra libertà richiede una comune difesa...
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