Festa nazionale di Lucca – Pisa – Livorno
FESTA NAZIONALE DI LUCCA – PISA – LIVORNO
Appena la sera del i. Settembre giunse in Pisa a un ora di notte la notizia che il Duca di Lucca instituiva
la Guardia Civica, e prometeva Biforme, 1′ esultanza pubblica si manifestò come se tutto nostro fosse quel
benefìzio dei nostri vicini ; nuova testimonianza della ricomposta solidarietà nazionale. Una gran folla
improvvisamente radunata si recò verso la Porta a Lucca dietro ai portatori dell’annunzio, e tutti sarebbero
partiti con loro, se non fosse stato fatto sentire che a quell’ ora non conveniva. ? Allora un grido generale
si senti ? doma/ii alle otto e mezzo. ? E alle otto e mezzo molte centinia di persone si trovavano
nella Stazione del Vapore, e andavano a festeggiare 1′ avvenimento Lucchese. Una schiera numerosa la
mattina di buon ora era partita a piedi passando dalla parte del monte. E indescrivibile 1′ entusiasmo di
tutti i luoghi ove il Vapore passava ; fu una continua acclamazione ? Dai campi i contadini si sbracciavano
per far conoscere la loro esultanza ; nei paesetti di Gello, dei Bagni, di Biprafratta, uomini, donne
riuniti in gruppi, affacciati alle finestre, facevano evviva ? Quasi contemporaneamente al Vapore arrivava
il drappello venuto a piedi dalla parte del monte. Molti Lucchesi erano già affollati sulle mura , e lungo
la strada, e facevano festiva accoglienza ai Pisani. ? L’ ingresso dei Pisani in Lucca fu maestoso. ?
Precedeva la Banda ; molti giovani alcuni dei quali appartenenti alle prime famiglie di Pisa portavano le
bandiere ; le campane delle chiese davanti alle quali passavano suonarono a distesa; le donne gettavano fiori
e rami d’ olivo dalle finestre in mezzo agli applausi risuonanti da ogni parte. ? Sulla piazza la moltitudine
si fermò davanti alla porta del Palazzo del Duca, i soldati fecero ala, tutte le bandiere furono abbassate in
segno di riverenza. ? Intanto un suono di lontano annunziava , che la Banda militare Lucchese
veniva ad unirsi alla nostra ; venne, e fu circondata dalle nostre bandiere …. allora i Lucchesi si confusero
nelle file coi Pisani, e a migliaia percorsero la città. ? Davanti alla casa del Fornaci ari ci fu lunga
fermata, e si fecero ripetuti applausi al coraggio civile deli’ insigne Magistrato ? lunga fermata fu
egualmente davanti alla casa del Presidente Mazzarosa il quale modestamente replicò alle acclamazioni dicendo
non aver fatto nulla, perchè il Duca anche nella sera precedente alla Deputazione era ben disposto. ? Uno stuolo
di Preti portava la bandiera di Pio, e spesso fu salutato dal grido ? Viva il Clero
Italiano. ? Nella Primaziale si cantava il Te Deum, e il versetto ? salvum fac populum tuwn ? fu ripetuto due volte.
? Ma il momento più ebbro di gioia fu quando la schiera dei Livornesi, arrivò numerosissima, colle bandiere, e la
banda civica alla testa. Allora tre città Italiane fusa 1’una nell’altra divisero lo
stesso sentimento. La città fu illuminata; fu distribuito stampato un ringraziamento dei Lucchesi alla dimostrazione
dei loro fratelli il quale terminava con queste belle parole « Abbiatevi il nostro affettuoso saluto,
a e serbate come noi serberemo indelebile e cara la memoria di questo giorno ? che non sarà perduto, uè
« infecondo ? perchè le opere virtuose, e benedette dal cielo, non possono rimanere senza frutto di felici
successi ». Nella notte comparve una schiera di donne le quali a tre a tre portando in mano dei moccoletti
accesi, in mezzo alle bandiere, unitamente a tutti gli altri drappelli, accompagnarono i Livornesi ed i
Pisani fino al luogo della partenza.
Partirono in mezzo alle acclamazioni ? Addio Fratelli ? Lungo la Stazione , e sulle mura della città
immensa era la folla ; tutti avevano il moccoletto acceso , e col movimento dei lumi davano ancora l’addio
al Vapore che volava. Era uno spettacolo maraviglioso. ? Specialmente lo stuolo delle donne di lontano veduto
faceva un impressione che non si può descrivere. Le case lungo la strada tutte illuminate ; si vedevano
alle finestre per tappeti le gonnelle delle contadine, gli evviva si ripeterono come nella mattina. Non si deve
tacere che in questo giorno memorando le case dei Lucchesi erano aperte a tutti. Tutti s’abbracciarono,
tutti invitavano i venuti benché non li conoscessero. Si segnalarono i conventi in queste dimostrazioni di
generosa ospitalità.? L’ ultimo del popolo voleva dar prove di gentilezza e di cortesia. Nessun disordine,
nessun grido ostile. Vi fu uno il quale gridò Morte ai …. Quello che gli era accanto lo riprese subito
dicendo ? Morte a nessuno ! e giorno di evviva. Era un Popolano.
Il Duca era a Massa. Desiderato dalla città partì una deputazione per invitarlo. Era composta di persone
di tutte le classi ; v’ erano le prime signore della città. Il Duca arrivò jeri ( 3 Settembre ) al tocco e
mezzo preciso, e appena saputo il suo arrivo la piazza grande s’empiva di popolo. Egli aveva detto che voleva
regnare coli’ amore ! Questa parola era nel cuore di tutti, e tutti proruppero nelle più sincere acclamazioni
a chi 1′ aveva proferita. Si mostrò sulla terrazza, nò la presenza dei due Ministri, in mezzo ai quali comparve,
aggiaciò 1′ entusiasmo. Essi sapevano di non essere graditi dal popolo ? perchè mettersi al
fianco del Principe a rischio di turbare lo slancio della pubblica gioia ? Quel primo abbracciarsi del Principe
col suo popolo era un momento solenne che doveva essere guardato con timoroso rispetto. 11 Poggi,
e Ward ( nomi de’ due Ministri ) facevan la parte d’ un terzo importuno in un colloquio d’amici. Alle 4>
Stomeridiane oltre 7000 persone si riunivano sul prato di Ponsandonati, con cinqne bande e innumerabili
)andiere. Si disponevano in plutoni di dieci in dieci : ogni plutone aveva la sua bandiera e il suo capitano.
C erano forse 20 plutoni di preti e venti di donne. 1 militari erano confusi ai borghesi nelli stessi ranghi.
Le bandiere erano Lucchesi e Papali. Il moto W. Carlo Lodovico, era in molte scritto nel campo giallo della
bandiera Papale, e il moto W. Pio IX nel campo rosso delle Lucchesi. Il B. Comando militare
aveva inalberata la bandiera Italiana dai tre colori. Fu di nuovo acclamata con entusiasmo la lega dei
Principi Italiani.
Più di 800 Pisani si recarono di nuovo a Lucca ? Furono ricevuti colle solite dimostrazioni di giubilo.
La banda li precedeva. 11 cannone salutò il loro arrivo. Tre Bande Lucchesi erano alla Stazione ad aspettarli.
Mescolati ai Lucchesi percorsero la città e ripetterono tutte le acclamazioni del giorno avanti. Il Duca
si mostrò a ringraziarli, e dopo la mezzanotte erano di ritorno in città.
Una delle scene più commoventi fu la scarcerazione dei Giovani detenuti nel forte di Viareggio. La
mattina del 2 una gran moltitudine partiva da Lucca per andar loro incontro. Li trovò per via, s’ abbracciarono
coi parenti, cogli amici, e il pianto e il riso si confondevano insieme. Tornati a Lucca si recarono
alla casa del Presidente Mazzarosa per manifestargli la loro riconoscenza. Nuvoli di fiori piovevano da tutte
le parti sul terrazzo del Mazzarosa ? Ieri i Viareggini con bandiere si portarono in Lucca, e la pace
fu fatta anche con loro.
Estratto dal foglio l’ Italia N. 13. del giorno 4 corrente
( Tipi Bresciani )