Ecco la vera Risposta fatta dal
Santo Padre alla Commissione
dei Deputati, e riferita dal Vice-
Pres. Sturbinetti alla Camera.
SONO LE PRECISE PAROLE
Jerisera alle 9 Sua Santità ricevette la commissione, che era stata deputata per presentarle l’indirizzo. Non dirò che la ricevette con moltis-
sima benignità ; non dette risposta in iscritto, ma disse in voce diverse
cose. Non disapprovò la domanda, che si faceva dal consiglio dei deputati :
disse che vedeva dalle nostre parole, che si domandavano cose gravi, cose
di molta importanza, cose sulle quali bisognava deliberare maturamente.
Ciò posto mostrò un desiderio, anzi credè anche necessario, che subito que-
sto nostro indirizzo si comunicasse all’Alto Consiglio per andar tutti di
concerto nelle stesse massime, e per dare esecuzione a quello che si cre-
derebbe opportuno. Disse di aver conosciuto da giovanetto il più gran Ca-
pitano de’ nostri tempi, il quale non mandava alla guerra soldati novelli
ma truppe agguerrite, e così trionfavano di quegl’is tessi Austriaci , che
noi combattiamo. Mostrò essergli a cuore la salute d’Italia, e non si mo-
strò neppure alieno dall’assoldare una legione straniera facendo però ri-
flettere, che queste cose non potevano certo improvvisarsi. Si affidava poi
intieramente al consiglio, ad al buon senso del popolo .per deliberare ma-
turamente, e provvedere c&me meglio si crederà fare.
Questa presso a poco fu la risposta del Santo Padre. Credette la com-
missione di farne partecipi i ministri ; e pregati da essi Noi credemmo di
fare tutte le premure, affinchè frattaulo si preparassero i preventivi di
quello che porterebbero le cose dai noi progettate, perchè incominciando
subito a fare qualche cosa più presto potremo giungere allo scopo a eui
il Ministero disse che si sarebbe subito prestato.
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