Dominj estensi in nome di S. A. R. Francesco IV…
DUCA DI MODENA, REGGIO, MIRANDOLA, MASSA E CARRARA *. so. ¦»
ARCIDUCA D’AUSTRIA, PRINCIPE RlfALE D’UNGHERIA, E BOEMIA.
LA COMMISSIONE MILITARE
Instituita con Venerato Chirografo Sovrano 5 Luglio 1832, composta dei signori…
MELLITI GAETANO Maggiore Comandante il Corpo dei Reali Uragani, e Cavaliere della
Corona dì Ferfo.
POÌNZ1ANI LUIGI Brigadiere della Guardia Nobile d’ Onore di S. A. R. col rango di
Capitano.
BENVENUTI FERDINANDO Tenente del Reale Battaglione Estense di Linea.
ft.USTICHEL.LI GIOVANNI Sotto Tenente nel Reale Battaglione de^li Urbani in Modena.
FERRARI CARLO Sergente neir Àni-Wia.-
TAFFURELLI PIETRO Caporale dei Trabanti’.
FERRI LUIGI Sotto Caporale’ nel Corpo Reale dei Pionnieri.
SCARDOVI LUIGI Comune nel Reale Battaglione Estense di Linea.
BONAZZI Dottor CARLO Giudice Istruttore e L f, di escale.
Si è riunita nella sua Residenza in Cittadella per giudicare li detenuti
Ridci Giuseppe del vivente Cavaliere Carlo, nativo di Modena, ed ivi domiciliato, possidente, d’ anni
16, ammogliato con figli, ex Guardia Nobile d’ Onore di S. A. R.
Montanari Fenerio del fu Antonio nativo di Sorbara, abitante in Modena, d’ anni 3 7, ammoglialo,
falegname di professione.
Tosi Giacomo del defunto Angelo, nativo di Novi, e da molti anni dimorante in Modena, d’ anni
£8, ammogliato, sartore di condizione.
Piva Domenico del fu Luigi di Salicela S. Giuliano abitante in Bastiglia, quale conduttore dei mu-
lini, cf anni 34, ed ammogliato con figli.
Guicciardi Giovanni del fu Giuseppe nato, e domiciliato in Bastiglia, d* anni 2.7, ammogliato con
foli, e possi dell! e*.
Gasparini Carlo di Alfonso ? nato, e’ domiciliato in Bastiglia, d anni a3, Tintore, fabbro-ferrajo di
condizione, ed ammogliato.
Borghi Giuseppe del fu Antonio, nativo, ed abitante in Bastiglia d’ anni 4° ammogliato con figli
possidente, e Chirurgo, ed ex Agente Comunale di detto luogo.
Costituiti Rei
Perchè in una sera di un giorno della prima intiera settimana del mese di marzo dell* anno corrente
in segreta adunanza tenutasi dal Ricci nel di lui Casino situato nel territorio di Bastiglia, e precisamente
lungo il Canale Naviglio, colli Montanari, Tosi, Piva, Guicciardi, Gasparini, Borghi, e con altri due in-
dividui, che sonosi resi ora profughi, avevano macchinato di trucidare con arma da fuoco, o coltello in
«sta, e col sussìdio di numerosa Randa armata di cospiratori, e mediante assassinio S. A. R. Francesco
IV., Augusto Regnante di questi Dominj Estensi in certo determinata giorno del suindicato mese di marzo
in questa Città ad opera dei prenominati Piva, Gasparini, e Tosi; e nel medesimo tempo gli anzidetti
Montanari, Guicciardi, ed uno dei detti assenti dovevano arrestare, come in ostaggio P Augusta Persona
della Reale sua Consorte al fine di ottenere più facilmente il disarmamento della pubblica Forza, e così
impossessarsi (fello Stato.
Per T esecuzione del quale atroce misfatto, ordito in odio della legittima Sovranità di S. A. R. erasi
affidato al Borrii, ed al Gasparini il carico di portare uell* antecedente giorno le armi micidiali, ed il
promesso vistoso premio di duecento Luigi d* oro alli Montanari, e Tosi, e mentre P altro dei detti la-
titanti aveva assunto P impegno di distribuire nello stesso giorno le altre armi consimili, e premio ai sun-
nominati Phmh Giuceiard£x e ad uno dei predetti fuggiaschi.
Del qnal barbaro, ed esecrando progetto, alla di cui consumazione dovevasi i! Ricci trovare presente,
ne era egli stato il promotore, e capo.
Perlocchè tutti i suddetti Inquisiti sonosi resi contabili del delitto di Lesa Maestà in primo grado.
Esaminati gli atti del Processo stato costrutto sulle speciali traccio somministrate alla Curia da] Mini-
stero del Buon Governo:
Lette le conclusioni del f. f. di Fiscale Dottor Carlo Bonazzi;
Lette le difese rilasciate in atti dal Sig. Avvocato Bettoli difensore officioso delli Montanari, e Tosi,
e dal Sig, Avvocato Giuseppe Gerez difensore pure officioso delli Ricci, Piva, Guicciardi f Gasparini, ?
Borghi. ,
Previo \ giuramento preso sul Sacro Vangelo alla forma ce, da ciascheduno degf individui componenti
la suddetta Commissione’
Ritenuto, che Montanari, e Tosi sono confessi del delitto loro contestato, e che la confessione dei
medesimi è bastantemente verificata dagli Atti:
Ritenuto che a comune carico delli Rìcci, Piva, Guicciardi, Gasparini, e Borghi, negativi, stanno 1*
incolpazioni dei predetti correi Montanari, e Tosi confessi in capo proprio, e giurati quoad alios giusU
il disposto dal Sovrano Codice al j 2. Tit. IX. Lib. IV.:
Ritenuto che chiara, costante, e circostanziata rilevasi la incolpazione dei ridetti Montanari, e Toti>
e tale che non tende per qualsiasi motivo, o causa d’ interesse a versare il proprio reato sopra alcuno
dei prenominati Inquisiti negativi:
Ritenuto che per siffatte conformi deposizioni degli stessi Montanari, e Tosi resta stabilito, che il Ricci
era stato il promotore, e Capo dell’ assassinio nella Sacra Persona di S. A. R. ordito nel proprio Casino,
e che in lui emergeva tanto più grave una tale criminosa macchinazione, in quanto che vi concorreva
la sua Nobile qualità di Guardia d’ Onore della medesima Venerata Sua Altezza Reale:
Ritenuto che ad aggravare maggiormente il Ricci, oltre le suddette deposizioni dei due correi, e ad
indurre il pieno legale convincimento di sua reità si uniscono altre emergenze processuali, da cui si han-
no ancora non lievi riscontri, essere egli stato uno dei principali cooperatori della ribellione scoppiata in
questi Estensi Dominj nel Febbrajo i83i.
Ritenuto che sebbene li Piva, Guicciardi, Gasparini, e Borghi rimangano urgentemente indiziati del
delitto contestato, per cui non sì fa luogo alla pena ordinaria, pure nel fissarne una straordinaria con-
viene prendere una diversa graduazione, avuto riguardo anche alla parte, e all’ assunto che ciascheduno
. si era preso per P esecuzione delP esecrando attentato, e alla qualità delle persone.
Ritenuto che Piva, Tosi, e Gasparini si erano impegnati dell’ eseguimento del colpo micidiale, e che
lo stesso Piva, ed il Guicciardi coadiuvarono direttamente per la ribellione predella, essendone di ciò
indiziato eziandio il Gasparini.
Ritenuto che sebbene il Borghi all’ epoca della concertata suespressa macchinazione fosse rivestito
della Carica d’ Agente Comunale, pure egli e certo che non aveva, uè ha antecedenti pregiudizi po-
litici e Criminali.
Visti li jj. 1. 2. 3. 4., e 7. Tit.° 2 Lib.° V. del Codice in relazione al J. 5i Lib.° 1. Tit.° 1 dd
Codice, stesso:
Ha condannato, e condanna li fittici Giuseppe, Montanari Fenerio, e Giacomo Tosi alla pena di
morte da eseguirsi mediante la Forca, e all’ altra della Con fisca zi une dei loro beni di qualunque specie,
e natura, e li Piva Domenico, Guicciardi Giovanni, e Gasparini Cai lo alla pena delia galera in vita»
e Giuseppe. Borghi a simile pena per Anni quindici, e tutti poi in solido.- nelle spese.
Dichiara inoltre che resta aperto il processo contro gli slessi Pira, Guicciardi, e Borghi per P inte-
resse della Legge in qualunque caso e tempo si presentino uc^P indizj per procedere ulteriojmenle a ter-
mini della Legge medesima
Proferita ove sopra questo giorno 11. Luglio 1 o3a
SCARDOVI LUIGI
FERIA! LUIGI
TAFFURELLI PIETRO’
FERRARI CARLO
G. RUST1CHELLI /
BENVENUTI FERDINANDO
PONZI ANI Brigadiere
G. MELLINI Maggiore Presidente
BONAZZI DOTT. CARLO Giudici* Istruttore, e f. f. di Fiscale
Tf BIAGI Cancelliere
V isia ria Noi la Sentenza proferita nel giorno n. Luglio i83a:. dalla Commissione Militare da Noi appositamente nominata per giudicare
x.° Il Cavaliere Giuseppe Ricci come accusato Capo, e promotore di Congiura al line di far togliere a Noi la vita, di assicurarsi della persona della Nostra amatissima Con-
sorte l’Arciduchessa Maria Beatrice onde paralizzare con ciò Y opposizione militare, e il tutto per impossessarsi dello Stato: indi a.” per giudicare i suoi complici di sì nefando
delitto, cioè Fenerio Montanari. Giacomo Tosi, Giovanni Guicciardi, Domenico Piva^ Carlo Gasparini, e Giuseppe Porgili, tutti arrestati, e detenuti.
Visto da Noi tutto il transunto, e le risultanze del Processo, non che viste le conclusioni fiscali, approviamo la detta Sentenza della Commissione Militare colle varia-
zioni di cui in appresso.
Nò ci fa stato alcuno la circostanza unica dal difensore del Picei addotta d’essere uno dei testimoni, che deposero contro di lui, stato altra volta in Galera per tutl’al-
tro delitto, mentre in questo caso esso non aveva nò astio, ne passione alcuna contro il Ricci, non conoscendolo nemmeno prima di questa circostanza; uè lo mosse a pa-
lesare il fatto alcuna promessa, ne cagione di guadagno, o vantaggio proprio, mentre anzi con ciò veniva ad accusar se stesso; e la sua circostanziata deposizione è piena-
mente concorde con quella dell* altro testimonio senza eccezione, e perchè resta amminicolata la prova del delitto in genere da tanti indizj gravissimi, e da varj testimonj
di fatti parziali che lo aggravano. Essere poi Noi possiamo tranquillissimi in coscienza <>ulla sussistenza del fatto, mentre Dio permise che il Picei dopo d’essersi tenuto sul-
le nepative in tutto nelP esarn^ poco dopo chiamò il Giudice per far a Noi proporre Sche se gli si fosse commutata la pena da lui meritata in esiguo perpetuo, e se aves-
simo fatto grazia agli altri detenuti quali Complici del fatto di cui esso eia accusato, siccome unicamente da Lui stati compromessi, egli avrebbe rivelato cose importan-
tissime e riguardo a questa Congiura, e riguardo anche a quella del Febbrajo i83i., al che fu da Noi risposto che ne sapevamo abbastanza, e che non volevamo venir in
alcun modo a patti con Lui, ma lasciar il suo libero corso alla giustizia. Con ciò però il Ricci cxtra-giudizialmente venne a confessarsi reo di fellonìa, e Capo di complotto,co-
sa che in giudizio costantemente negò.
Considerando adunque Penormità del delitto, le conseguenze funestissime die ne sarebbero probabilmente derivate se avesse potuto eseguirsi; la qualità della persona
del Cavaliere Giuseppe Ricci di Ufficiale, e di Guardia Nobile del Sovrano di cui era jÈucora insignito quando ne meditò il tradimento, mentr’era astretto da particolar giu-
ramento di fedeltà; non solo reo convinto a termini della Sentenza di quelP enorme attentato delitto, ma Capo ancora, e Seduttore, indirettamente, ed estragiudizialmente
confesso: da tutto ciò ne segue che per dovere di Sovrano, per quella imparzialità che deve distinguere chi ama la giustizia, per la esemplarità della pena troppo necessa-
ria in tal genere di misfatto, troviamo del nostro stretto obbligo di lasciar il libero corsi in questo caso alla giustizia, confermando la pena di morte inflitta al Cavaliere
Giuseppe Ricci dalla Commissione Militare, commutando soltanto quella della forca in f nella della fucilazione per un riguardo unicamente alla di Lui famiglia, di cui esso
f>er se stesso sarebbe immeritevole; e parimenti vogliamo che non abbia luogo la confisca de’ suoi beni, della quale soltanto si risentirebbe. Ja infelice sua famiglia, la qua-
e siccome aliena, e non consapevole de* suoi misfatti merita il possibile riguardo. La circostanza poi di essere stato il Ricci costantemente negativo in giudizio, senza mai
voler dar alcun lume alla giustizia, fuorché venendo a patti, mentre altronde era convitilo, e fuori di giudizio confesso, ciò mostra una permanente malizia; e niun penti-
mento, ragione per cui lungi dal meritar riguardo di grazia , deve essere trattato a rigore delle vigenti leggi.
AlP incontro li Fenerio Montanari, e Giacomo Tosi per essere stati limpidamente confessi senza previo patto, nò promessi, uè speranza, ma dicendo d’aver abbastanza com-
messo reità, voler ora dire tutta la verità con candidezza, mostrarono conciò un pentimento; e non essendo essi stati Capi di Congiura, ma sedotti, ed avendo colla loro
confessione fatto conoscere, e cader in mano alla giustizia il Capo sul quale più cT ogni altro cader doveva P esemplarità della pena; commutiamo ad amendue loro per gra-
zia da pena di morte in quella di galera in vita, lasciando il suo effetto, e confermano la Sentenza quanto agii altri correi negativi, quale fu pronunziata , meno soltanto
la ^confisca dei beni per quelli che hanno famiglia*
La suddetta Sentenza è stata letta, e putklicata questo giorno 18 Luglio x8$2*
BIAGI Cancelliere.
MODENA NELLA TIPOÌRJFIA CAMERALE.
{Sarò ttùtnpft* wt appresso ad ablnmàama un rhtretto M proctite )