Dialogo fra Radetzki e Metternich dopo la vittoria dei lombardi
DIALOGO
FRA RADETZKI E METTERNICH
DOPO LA VITTORIA DE’ LOMBARDI
Camera di Itadclzki nel Castello di Milano
Radetzki solo, occupato ad allestire il suo Baule.
Mett. (entra incognito imbaccacato in un mantello) Radetzki, ti star porco.
Rad. (proseguendo a fare il baule senza voltarsi) E ti carogna.
Mett. Come ti parlara con mi ?
Rad. Mi parlara con ti, come ti parlara con mi.
Mett. Ti gnente mi conoscer, mi star Mettermeli, (si scopre)
Rad. Tartaifei ! Mi ti credeva a casa di Berlich ? Cossa folér da mi ?
Mett. Sotisfazione di tua mancanza di promesse.
Rad. Cossa aver mi ti promettute?
Mett. Ti aver promettute con quintici giorni di terrore di dare quintici anni di pace al mio Impe-
ratore, e infece per ti mio Imperatore fallito e scappato, per ti mio bel palazzo bruciato, per
ti mi non saver più dove diavolo andar ? Radetzki, ti star porco.
Rad. Ti aver ragione, ma mi non aver torto. Mi non credute mai Milanesa tanto ostinato, pu
ostinato di mulo, di mi. ? Mi aver fatto massaro tanti e grauda e piccinina, mi aver messo
lece marziale, giustizio statario, e Milano niente paura, e tutto Regno Lomparto-Feneto nix
per tabacco, nix per lotto, nix per carta pollata, nix per nostra pannina… Se porca Taliana
pu non voler dar soldina a mio Imperatore, mi che colpa aver? Milano non star più quello
d’una volta, star tutto cambiato. Ah Cioperto! Cioperto !
Mett. E adesso ti cossa far?
Rad. Voler scappare con ti.
Mett. Con mi! Nix, nix; con ti mi subito consciuto e mazzato ? Scappar mi solo e ti ciappato,
messo in grante gabbia di ferro e fatto vedere per tutta Italia come grossa bestia feroce (fugge
chiudendolo dentro).
Rad. Come grossa bestia feroce! Tartaifei, tartaifei! (chiamandolo) Meternich, Meternich ? Ah Dia-
vole, Meternich? Scappato, pirpante ! E mi serrato dentro ? Cossa mi fare adesso? Popolo
Milanese con popolo Pavese, Comasco, Bercamasco con soldati Sfìzzeri e Piemontesi aver già
prenduto Milano, tutti star contro nji, tutti mi cercar, tutti mi voler in grande gabbia come
grossa bestia, è mi solo serrate qui dentro ? (Chiamando) Mettermeli ! Mettermeli?…
Voci di popolo. Morte a Radetzki ? Morte. .>.””
Rad. Pofero mi! difentato grossa bestia! (Si nasconde sotto il letto). . ,’
Voci di popolo. Morte a Radetzki ! Morte ! .j0>
Rad. ( sotto al letto ) Ah popolo ladre !
Il popolo cerca invano Radetzki ? non può supporre che il terrore della Lombardia si sia ac-
covacciato ignobilmente sotto ad un Ietto ? Radetzki, dileguatosi il popolo, fa capolino dal suo
nascondiglio e si accarezza in segno di trionfo i baffi ottuagenarii e dice altieramente: A fer
vinto!…..
Mal reggendosi sui piedi, si alza impolverato e tremante, tende l’orecchio, ed esclama ?
Nix paura ? A Lodi. ? Confuso, sbalordito, esce per una porticina segreta. ? Dimentica”
sopra uua sedia la sua arruginita spada di sessantacinque anni. Il popolo accortosi troppo tardi
della fuga di Radetzki s’impadronisce della spada dell’ eroe rinnegato polacco e giura di averlo
nelle mani. Intanto è ordinata una grossa gabbia di ferro nella quale a suo tempo saranno rin-
chiusi Mettermeli, Radetzki, Del Carretto, Torresani, Bolza, ecc. Così rinchiusi, faranno il giro
dell’ Italia, e saranno additati come i più feroci animali del secolo.
Genova 1848 ? Tip. Ferrando (Con perni.)