Confessione di Radetzhy [!]
CONFESSIONE DI RDETZHY
Pochi giorni addietro il P. Curci correva le poste. Molte voci si fecero sul viaggio di questo Rugiadioso per indovinarne il motivo, ma nessuno finora aveva|colto nel segno. Vi fu chi disse che il
sullodato Padre si portava a Modena chiamato dal
Duca per istruirgli il neonato Principino ad majo-
rem Dei gloriarti et ad majorem subditorum fla-
gellationem. Altri sostenevano che aveva avuto Val-
ter ego dal Re di Napoli per andare dal Maresciallo
Radetzky a concludere la Lega ? Altri poi diceva-
no sapere di buon luogo che egli si portava a Mi-
lano, per presentare al Feld e al conte Pachta , il
modello d’ una macchinetta di sua invenzione , coìla
quale
Si fucila
Centomila
Messi in fila.
Questa macchinetta era stata commendata altamente
dal Re di Napoli , il quale tempo indietro ne ave-
va fatto 1′ esperimento con felicissimo successo =*
I più supponevano che il Reverendo fosse stato in-
caricato dal S. . . C…..di portarsi da Welden per
fare a nome di tutti i C. ….. , le scuse della cat-
tiva accoglienza che il Maresciallo aveva ricevuto a
Bologna ==? Altri infine credevano che egli andasse
a Vienna per portar all’ Imperatore il mantello di
Monsig. Code perchè S. M. si potesse salvare
dal contagiò delle Repubbliche , e delle [dottrine
sovversive degli studenti di Vienna. Ma nessuno colse
nel segno , perchè il nostro corrispondente di Mi-
lano , ci rimette su questo proposito i seguenti det-
tagli.
,, Stamani è giunto qua il R. P. Curci , nolus
in Sudaea , e appena smontato di legno , si è por-
tato subito dal Feld Radeslzky , che lo aveva man-
dato a chiamare =- Anche in Toscana saprete che
il povero maresciallo è gravemente malato di dis-
senteria , perchè la Gazzetta di Firenze che è in
buone relazioni con quella di Milano ne avrà data
la notizia ufficiale ? Dite alla corte che prepari li
bruno ? I medici non hanno più. speranze e cre-
dono che il male cominciasse con una fiera indige-
stione , la quale prima di cagionare la dissenteria,
eccitò al Maresciallo il vomito , e vomitò (cosa or-
ribile a dirsi!) parecchie centinaia di lire nuove di
Piemonte, di ducati, di lire toscane, e un’infinità
di diciannovini e di paoli di trentotto ? Cessato il
vomito, cominciò la dissenteria , e dietro un pur-
gante che gli studenti di Vienna gli spedirono, il
povero Maresciallo rende per secesso i brani d’uno
stivale , che voleva inghiottire, un tal giorno che
si trovò a pranzo con S. M. Apostolica e col Vi-
cario don Giovanni. «= E in uno Slato che fa com-
passione ? Anzi appena il P. Curci giunse in ca-
mera , visto 1′ aspetto dell’ ammalato , disse sotto
voce
…. heu ! quantum mutalus ab ilio
-.-qui rediit spollis indutus… che tradotto in vol-
gare vuol dire ? Oh ! quanto è mutato da quel Ra-
detzky che tornò vestito di tutte le spoglie che a^
veva rubate ai Lombardi (rubate non e’ è nel testo
latino ma si sottintende quando s’allude a Radetky)
? Il Maresciallo veduto il R. Padre lo fece acco-
costare a] letto e gli disse con un poco di rantolo
?= Mi folere confessare ?
Un servitore che stava a far capolino all’ uscio
della camera , mi raccontò diversi brani della con-
fessione, che io li racconto a voi , perchè sono si-
curo che serberete il sigillo*
Padre. Dite su..
Rad. Mi essere stato un gran pirpante.
P. Bene.
R. Mi afere fatta fucilare cento e cento Lombarda.
P. Cento e cento fa duegento ; slate tranquillo per-
chè fino a mille non è peccato mortale.
R. Mi afere vantato d’ afere ripresa la Lombardia
per merito tutto di me, et infece essere mollissi-
mamente per merito degli Italiana.
P. E della nostra venerabile Compagnia, aggiungete.
R. E fero : è fero : fifa Pie none, fifa sempre !
P. C è altro ?
R. Mi afere prese moglie, dopo afere fatte a 80
anni il foto di castità.
P. Pazienza ! ? e poi ?
R. Mi àfere ingiuriate qualche folte Giovannine }
pofera ferginella ! essere tanto buona con tutti ! !
P. Anch’ io 1′ ho trovata buona , è vero: ma que-
sto è poco male ; tutto ad majorem Dei gloriam??
Avete altro da dire ?
R. Mi afere uno scrupolo.
P. E qual è ?
R, Mi afere lo scrupolo di afere pagato poco Ge-
nerala Piemontesa.
P. Avete fatto male, perchè dice il Vangelo che
bisogna retribuire la nvercede proporzionata ai servigi’
R. Ma mi afere sempre tradito per poca quattriua.
P. Lasciamo là : intanto queste son cose che non
si pagano neppure con tutto 1′ oro del mondo. ?
Dunque se non avete altro vi darò la santa…
In questo mentre entrò in camera un uffiziale
croato per far firmare al Maresciallo la condanna
di a5 individui che dovevano essere fucilati = Il
Maresciallo arrabbiato d’essere interrotto , gridò al-
l’ uffiziale?Fuggi pirpante! mi folere santa bene-
dizione ? No caro Feld ( soggiunse il reverendo
Curci con quell’ emozione che ammonisce anche i
cuori di sasso ) No caro Feld , non vi arrabbiate ;
prima bisogna adempire agli obblighi del proprio
stato , e poi vi darò… Il Maresciallo si ricompose ,
e fattosi portare il calamaio firmo a5 sentenze di
morte, raccomandando caldamente all’uffiziale la
sollecitudine e 1′ esaltezza. ? Sì ( riprese il Padre)
la sollecitudine e 1′ esattezza sono necessarie in tut-
to , ma specialmente in questi casi si comprerebbe-
ro a prezzo di sangue ? Detto ciò alzò la mano e
benedisse il Maresciallo il quale rapito in estasi can-
tò un poco fuori di chiave
Qual voluttà trascorrere
Sento di vena in vena
Io più non reggo… aitami
Io li discerno appena. ..
E il Padre Curci rispondeva sull’ aria dell’ ? Ita
missa est’= colla seguente cavatina
Deh non morire ; attendimi
O mia adorata speme
Se a fucilar ti stancano
Fucileremo insieme.
( Estratto dal Lampione N. 83.)
Bologna il 22 Ottobre 1848. Tip. Ttoaohì.