Concordia tra il vangelo e la libertà canonizzata dalla S. M. dell'immortale pontefice Pio VII.
TRA IL VANGELO E LA LIBERTA
Canonizzata dalla S. M. dell’Immortale Pontefice
PIO VII.
E una verità sconsolante, ma bisogna pur dirla,
esservi alcuni preti che alla rigenerazione della infe-
lice e diletta patria nostra si mostrarono avversi, te-
mendo che qualche danno debba venirne alla cattolica
religione : quasi che non si potesse esser liberi senza
essere miscredenti. Opinione funesta nelle credule men-
ti insinuata dalla scaltra ipocrisia degl’implacabili ne-
mici del nome italiano! O ministri del santuario, se
mai riceveste nel cuore impressioni tanto sinistre deh!
ricredetevi, e siate persuasi una volta che l’amor del-
la patria e lo studio dell’indipendenza non sono con-
trari alle massime del Vangeio. E a por giù dall’ani-
mo ogm dubbiezza, fatevi a leggere l’omelia che il
giorno del Natale deìi’anro 1797 pubblicò il Cardinal
Chiaramonti, che in quel leinpo era Vescovo d’Imola,
e che poscia fu Papa sotto nome di Pio VII. Le esor-
tazioni sue, come d’uomo per santità di costumi vene-
rando, sono di gran momento, e bastar debbono a tran-
quillare quegli uomini pii che tuttavia dubitosi alle
nuove istituzioni si accostano. Ecco le parole del San-
to prelato.
,, La libertà cara a Dio ed agli uomini è una fa-
,, colla;, che fu donata all’uomo, è un dominio di po-
? ter fare o non fare, ma sempre sotto la legge divi?
,, na ed umana. Non esercita ragionevolmente la sua
? libertà chi si oppone alla legare baldanzoso e ribel-
,, le : non esercita ragionevolmente la sua libertà chi
? contraddice a Dio ed alla temporale sovranità, chi
,, vuol seguire il piacere e lasciare l’onestà, chi si at-
? tiene al vizio ed abbandona la virtù….. La forma
?. di governo democratico adottata fra di noi, o dilet-
? tissimi fratelli, no, non è in opposizione colle mas*
,, siine fin qui esposte né ripugna al Vangelo : esige an-
,, zi tutte quelle sublimi virtù che non s’imparano che
? alla scuola di Gesù Cristo, e le quali, se saranno
? da voi religiosamente praticate, formeranno la vostra
? felicità, la gloria e lo splendore della vostra repub-
? blica.
Fatto poscia un vivo elogio della virtù degli an-
tichi Romani, il Cardinale passa a dire :
? Se le morali virtù così resero cospicua la lati-
,, na libertà, con quanta maggior ragione dobbiamo
? noi riputar necessaria la virtù nella presente demo-
? Grazia, noi che non viviamo invescati dal lezzo e
? dall’ambizione di sognar Deità, noi che santificò il
., Verbo di Dio fatto uomo…! Le morali virtù, che
? non sono poi altro, che l’amore dell’ordine, ci faran-
no buoui democratici ; ma di una democrazia retta,
., e che altro non cura, che la comune prosperità, lon-
,. tana dagli odi, dall’infedeltà, dall’ambizione, dall’ar-
? rogarsi gli altrui diritti, e dal mancare ai propri
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? doveri. Quindi ci conserveranno l’uguaglianza intesa
,, nel suo retto significato, la quale dimostrando, che
? la legge si estende a tutti gli individui della società
? e nel dirigerli e nel proteggerli e nel punirli, ci
? dimostra ancora in faccia alla legge divina ed uma-
,, na quale proporzione debba tenere ogni individuo
? nella democrazia tanto rapporto a Dio, quanto rap-
? porto a se stesso ed ai suoi simili. Ma i perfetti do-
? veri dell’uomo non si possono compire nella sola vir-
? ti’i inorale, e l’uguaglianza, che fa l’armonia e il bene
? della società, desidera altre molle per la sua sussi-
? stenza e per la sua perfezione. Il Vangelo di Gesù
? Cristo ci fu dato come un complesso di leggi, onde
? rendere gli uomini veramente perfetti anche in so-
cietà, onde sistemare quella uguaglianza che ci fac-
cia felici nel presente giro dei giorni mortali, e più
felici Dell’aspettata eternità. La storia deifa filosofìa
ci dimostra la mancanza di tale progetto, la storia
del Vangelo ce ne dimostra l’esecuzione e il compi-
mento…- Decidete quanto conferiscano i precetti del
, Vangelo, le tradizioni degli Apostoli, e dei gran iì-
? losoli Padri e Dottori cristiani a conservare la. pace»
a far risplendere la vera grandezza dello stato de-
mocratico, a fare di tanti uomini, dirò così, tanti eroi
? di umiltà, di prudenza nel governare, di carità nel
fraternizzare fra loro stessi e con Gesù Cristo….
Jl luminoso oggetto della nostra democrazia dev’es-
sere di stabilire la massima possibile unione dì sen-
timenti, di cuori, di forze fisiche e morali, onde ne
derivi una soave fratellanza nella società…. Ecco-
vi, o dilettissimi fratelli, uno sparuto abbozzo degli
evangelici dettami. Vedete ivi quale possanza, qual
influsso risplenda per la massima virtù dell’uomo,
per la civile uguaglianza, par la regolata libertà per
quella unione insomma di amore e di tranquillità, che
fa là sussistenza e l’onore della democrazia. Forse
per la durevole felicità degli altri governi basterà
una virtù comune : ma nella democrazia studiatevi
di essere della massima possibile virtù, e sarete i
? veri democratici : studiate, ed eseguite il Vangelo, e
,, sarete la gioia della repubblica…. La religione cat-
? tolica sia l’oggetto più prezioso del vostro cuore, del-
? la vostra divozione, e d’ogni vostro sentimento. Non
9, crediate ch’ella si opponga alla forma. Aeì governo
? democratico. In questo stato vivendo uniti al vostro
,; divin Salvatore, potete concepire una giusta fiducia
? dell’eterna salule, potete operare la felicità tempo-
? rale di voi stessi e dei vostri simili e procurare la
? gloria della repubblica e delle autorità costituite. …
? Sì, miei cari fratelli, siate buoni cristiani e sarete
? ottimi democratici. ?
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BOLOGNA PER LE STAMPE DI GIO. BORTOLO ITI DAI CELESTINI.