Concittadini fratelli

CONCITTADINI FRATELLI
La liberazione di Milano e di Venezia dagli Austriaci oppressori ci chiamò giustamente ad umiliare all’Altissimo i nostri ringraziamenti per questa nuova vittoria della Indipen-
denza italiana. Ma se la eroica Milano, se la gloriosa Venezia se altre Città, grazie alla
costanza alla intrepidezza al valore sovrumano dei loro abitanti, sono ora salve; non è
perciò che tutto il Veneziano e la Lombardia tutta sia sgombra dei crudeli nemici.
Questi tristi Vampiri, che succiando sordamente all’Italia il sangue l’addormentavano
nel sonno della morte civile, e le preparavano il sozzo sepolcro di completa schiavitù
sono ancora sul nostro suolo. Ancora una parte d’Italia è contaminata di loro presenza.
Attaccali spaventati dalle popolazioni, che armate si levano in massa contro di loro si
riuniscono si aggrappano a quelle murate balze, cui prevedendo dovere una volta suonare
per loro quest’ ora tremenda andavano fabbricando da quaranta anni, e nelle quali
confidavano potere riparare come in ricovero inespugnabile. Ma viva Dio ! quel Dio, che
con una serie di eventi meravigliosi ha condotto fino a questo termine Italia, sa a viva
forza staccameli. Da luì guidate corrono a snidarli a cacciarli di là dalle Alpi le schiere
Piemontesi e con esse le truppe degli altri Stati, ed i militi volontarj delle Città tutte
Italiane. Né questa nostra, prima iniziatrice delle patrie libertà, ha mancato a se stessa.
Intanto però che i nostri Fratelli marciano a soccorrere i Fratelli, e forse a profondere
l’anima generosa per la causa della nostra indipendenza, le famiglie di molti di essi prive
dì chi loro prestava alimento gemono nella miseria.
CONCITTADINI FRATELLI. All’invito del nostro Municipio saggio e religioso,
Monsignore Arcivescovo per meglio impetrare dal Dio degli Eserciti, che continui i portenti
della sua destra sull’Italia e la liberi intieramente dai Barbari, intima nella nostra Prima-
ziale un Triduo di sacre preci; e Voi dunque a tale santo scopo accorrete tutti alla Chiesa.
Ma affinchè la vostra preghiera ascenda al Cielo più potente e più efficace aggiungetevi
larga elemosina, la quale raccolta dal Clero nel tempo della sacra funzione ed unita alle
elargizioni dei filantropi Oblatori solleverà d’alquanto la desolazione delle summentovate
famiglie.
Così voi, non coi palpiti e i desiderj soltanto, ma sì coli’opera coadiuverete alla
libertà della comune nostra patria l’Italia.
Pisa 1.° Aprile 1848. #yO
P. C. Gaetano Fantoni
Uno de’ Deputati ai Sussidj per le famiglie povere
dei Militi Volontarj di Pisa.

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Estremi cronologici: 1848 aprile 01
Segnatura definitiva: MRI1017
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 46X29 cm
Colore: bianco e nero
Autore: Fantoni Gaetano
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: La liberazione di Milano e di Venezia dagli Austriaci oppressori ci chiamò giustamente ad umiliare all'Altissimo i nostri ringraziamenti...
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